Purosangue inglesi di Fabio Galvano

La famiglia degli anti-Windsor RETROSCENA I LORD MERCANTI Purosangue inglesi La famiglia degli anti-Windsor LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Non saranno importanti, ma almeno gli Spencer sono inglesi»; e con questo refrain c'è chi dà un'altra stoccata alla famiglia reale, a questa stirpe che mai è stata tutta inglese. Sul trono d'Inghilterra, in realtà, d'inglese c'è sempre stato ben poco, fin dai tempi di Guglielmo d'Orange, per scendere agli Hannover del XVTJI secolo (la sequela dei Giorgio) e approdare ai Saxe-Coburg and Gotha (Alberto, marito di Vittoria). Se la famiglia reale inglese non ha un nome tedesco è soltanto perché nel 1917 re Giorgio V, sentendo sul collo il vento del sentimento antitedesco provocato dalla Grande Guerra, decise di ribattezzarsi Windsor. Tutti inglesi, gli Spencer, e oggi in palmo di mano a una nazione forse troppo pronta a ignorare i trascorsi di Charles Spencer e ad adottarlo come «garante» del futuro dei principini (quasi che Carlo e la famiglia reale volessero solo del male per William e Harry). Ma chi sono questi Spencer? «Gratta sotto la pelle di un russo - scriveva Lev Tolstoj - e troverai il contadino». Gratta sotto la pelle di uno Spencer, si potrebbe dire oggi, e troverai il mercante. Ma le grandi fortune e i grandi titoli nobiliari, si sa, sovente alla corte d'Inghilterra nascevano per meriti mercantili o d'alcova. Gli Spencer di oggi discendono da una famiglia di agricoltori del XV secolo di cui il capostipite, John Spencer, ebbe la gloriosa idea di creare il primo mercato «dal produttore al consumatore» di carne e lana, scavalcando i macellai per vendere direttamente le sue pecore a Londra. Così facendo, creò una fortuna che gli permise di comperare un modesto titolo da re Enrico Vin. Era l'inizio della vita di corte, per una famiglia che se nel passato si è distinta in qualcosa è stato il servizio alla monarchia. Dal 1508 gli Spencer regnano su Althorp, la vasta tenuta dove Diana è stata sepolta. Una volta arricchita ed entrata in ambito reale, la famiglia - ambiziosa, disposta a spendere fortune pur di ingraziarsi i monarchi - non tardò ad affermarsi. Sotto Giacomo I e poi Carlo I, all'inizio del XVH secolo, gli Spencer diedero la scalata alla vita pubblica. Abbellirono e ingrandirono Althorp House, facendone una delle meraviglie d'architettura dell'epoca (anche se il palazzo attuale risente molto di un rifacimento avviato nel 1786, per opera di Henry Holland). Da allora, e fino ad anni non molto lontani, c'è sempre stato uno Spencer ciambellano, o primo lord dell'ammiragliato, o cavaliere della giarrettiera, o ambasciatore. Gli scudieri di re e regine non si contano. Nella cripta cu Great Brington è sepolto anche un Lawrence Washington, che fu bis-bis-bisnonno di George Washington. Bisogna però fare un altro salto, al XVIH secolo, per incappare nel primo legame romantico fra gli Spencer e la famiglia reale. Fu quando Sarah, moglie del duca di Marlborough che aveva avuto quel titolo per avere travolto l'esercito di Luigi XIV alla battaglia di Blen- heim del 1704, cercò di pilotare il matrimonio della nipotina - per ironia della storia la ragazza si chiamava Lady Diana Spencer - col figlio di Giorgio II, che - altra coincidenza - era principe di Galles. Sarah offrì - la famiglia poteva - un magnifico incentivo: una dote da 100 mila sterline, un tesoro a quei tempi. Fu il primo ministro dell'epoca a piegare l'ambizione degli Spencer e la povera Diana dovette accontentarsi, poco dopo, del Duca di Bedford. Sarah si sarebbe vendicata complottando contro la regina Anna, sua amante lesbica, per far salire sul trono non il fratellastro della sovrana, James Stuart, ma il primo degli Hannover: Giorgio I. Il fratello di Diana, il terzo duca di Marlborough, fu antenato di Winston Churchill (e per questo il ramo della famiglia del grande statista si chiama Spencer-Churchill). Toccò al secondogenito il titolo di primo conte Spencer, con relativo palazzo. Dieci generazioni, da allora; compreso il figlio di Charles Spencer. Ma in anni recenti gli Spencer non hanno brillato. Il nonno di Charles, Jack, era perlomeno bizzarro: a chi suonava il campa¬ nello si presentava armato di fucile, controllava se le sue scarpe fossero pulite e poi lo seguiva in casa con lo spolverino in mano. Al cugino Winston Churchill, una volta, strappò di bocca il sigaro e lo calpestò. Suo figlio Johnny, il padre di Diana, era fatto di tutt'altra pasta, anche se non gli mancavano - come al figlio Charles - scatti violenti; ma ormai la patina di corte se n'era andata, il declino degli Spencer «tutti inglesi» apparentemente compiuto. Fabio Galvano Nel XVIII secolonozze mancate di un'altra Lady Diana con l'erede al trono Lavoxpopuli «Non saranno importanti ma almeno non sono stranieri» drsmhgcf Elisabetta e Charles Spencer tra i fiori sulla tomba di Diana La casa di Althorp presso cui è sepolta Lady Diana

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