Telescopio multiplo per raggi X

Telescopio multiplo per raggi X Telescopio multiplo per raggi X Un progetto europeo con l'Italia in prima fila bita intorno alla Terra bisogna aspettare il 1970 e il satellite «Unum». Da qui in poi un gran numero di missioni, sia su satelliti sia su razzi e palloni stratosferici, ha costruito, passo dopo passo, la storia dell'astronomia X. Con ragione Xmm è stato paragonato all'Hubble Space Telescope, poiché da esso ci si aspettano, in astronomia X, progressi paragonabili a quelli realizzati nel campo dell'astronomia tradizionale grazie al famoso telescopio orbitante della Nasa. Con Xmm, l'Europa ha la grande occasione di stabilirsi saldamente in prima linea nel settore delle grandi missioni spaziali. In questo progetto l'Italia ha un ruolo di primo piano: oltre a uno dei tre strumenti scientifici - quello che permetterà di fare fotografie del cielo nei raggi X - e a molte par- Il satellite «Xmm» avrà una sensibilità sei volte maggiore rispetto al suo rivale americano «Axaf» ti dell'elettronica di bordo, vengono realizzati in Italia anche gli specchi dei telescopi, sviluppando una tecnologia estremamente sofisticata, già sperimentata con successo per il satellite italiano Sax. I raggi X, a differenza della luce visibile, non vengono riflessi dagli specchi tradizionali. E' possibile però sfruttare il fenomeno fisico per cui, se i fotoni X incidono quasi parallelamente su una superficie suffi¬ cientemente liscia, per esempio d'oro, vengono riflessi e quindi possono essere focalizzati in un punto. A bordo di Xmm - che significa X-ray Multi Mirror - ci saranno ben tre telescopi indipendenti. Il loro peso complessivo sarà di quasi una tonnellata e mezzo, cioè più di un terzo della massa totale dell'intero satellite. A contendere a Xmm il ruolo guida nell'astronomia X dei prossimi anni, ci sarà, ancora una volta, un satellite americano: Axaf - Advanced X-ray Astrophysical Facility. La sfida si preannuncia molto impegnativa, e una verifica si avrà soltanto quando i due satelliti saranno in orbita. Ma i presupposti perché Xmm possa giocare con successo le proprie carte ci sono tutti. Uno dei segreti dell'astronomia è quello di raccogliere la maggior quantità possibile di luce proveniente dagli oggetti che si vogliono osservare. I telescopi ottici si distinguono, tra le altre caratteristiche, per il diametro degli specchi: uno specchio più grande permette di raccogliere più fotoni e quindi di osservare sorgenti più deboli. Lo stesso vale per un telescopio per raggi X. U l ggUn altro segreto è quello di avere a disposizione, per ogni categoria di sorgenti, i dati di un buon numero di esemplari. I tempi-scala tipici in astronomia sono di migliaia di anni - se non milioni. Dato che non è possibile seguire un oggetto nell'intero corso della sua vita, bisogna osservarne molti di età diversa, per capire la loro evoluzione. Quello che farà di Xmm un protagonista assoluto nei prossimi anni sarà proprio la grande capacità di raccogliere i fotoni: l'area efficace dei suoi tre telescopi sarà sei volte maggiore di quella del suo rivale americano Axaf. Questo significa che Xmm con i suoi strumenti vedrà alcune decine di milioni di sorgenti di raggi X, cioè quasi mille volte di più di quante ne siano state viste finora. Se manterrà le sue promesse, Xmm sarà davvero una pietra angolare nel panorama dell'astronomia spaziale, e costituirà anche un segnale forte di un'Europa capace di realizzare progetti importanti e competitivi. Questo non potrà che aiutare nel non facile cammino verso una unione che non sia solo economico-finanziaria, ma anche scientifica e culturale. Cario Musso Cnr, Milano Istituto di fisica cosmica >

Persone citate: Hubble, Space

Luoghi citati: Europa, Italia, Milano