Elettro-bastone aiuterà i ciechi

Elettro-bastone aiuterà i ciechi Elettro-bastone aiuterà i ciechi CHIEDO timidamente a Claudio Faretti, capo del Dipartimento Tecnologie per la qualità della vita delTEnea: «Mi fa provare?». Metto alla vita il Walk Assistant (è Sande poco più di un walaan), l'auricolare all'orecchio. Afferro il bastone bianco come faccio di solito, nella mano destra, con il dito indice disteso lungo l'impugnatura. Questa presa permette, a chi come me non vedendo usa il bastone bianco per muoversi, di controllare che l'arco fatto con la punta dello stesso davanti a sé sia parallelo e a pochi centimetri da terra. Il polpastrello del dito indice destro è su un piccolo incavo. A parte questo il bastone è tradizionale, il peso è 10 stesso di quello che uso tutti i giorni. Inizio a muoverlo, proprio come se stessi utilizzando il mio per le vie che conosco nella mia città, Torino. Invece sono a Roma in piazza di Trevi, dove da sola non sono mai stata. Sulla punta del bastone è stato posto un sensore elettromagnetico che capta il segnale emesso da un cavo (un doppino telefonico nascosto nella pavimentazione) facendo vibrare l'incavo sotto l'indice. Seguo, prima titubante, il cordone virtuale, che percepisco come una vibrazione, unico riferimento nel luogo aperto della piazza. Il Walk Assistant, quando entro nel raggio di targhette elettroniche poste sul percorso, mi dà delle rapide informazioni vocali, mi dice quali vie sto incrociando, in che direzione sto andando. Se mi fermo quando mi annuncia che sono di fronte ad un'opera d'arte, posso ascoltarne la descrizione. Variando la mia posizione rispetto alle targhette cambiano le informazioni ed ho sempre la collocazione esatta degli ostacoli e degli elementi architettonici..,^t ^, Il Walk Assistant consiste di tre microprocessori, tre computer in miniatura, che danno livelli diversi di informazione. 11 primo gestisce la bussola elettronica e permette di avere automaticamente la posizione. Mi basta premere un pulsante per conoscerla. Il secondo gestisce il sistema vocale e di risposta automatica. Il terzo è il supervisore: controlla che tutto funzioni. Prendo sicurezza e continuo a camminare seguendo le informazioni tattili-sonore del sistema, senza però scordare le tecniche che uso nor¬ malmente. Ciò mi evita di finire contro un'auto parcheggiata sul tragitto e mi permette di attraversare la via ascoltando il rumore del traffico. Ho semplicemente un riferimento in più. La caratteristica che rende l'automatismo differente dai percorsi guidati per ciechi finora sperimentati sta nella doppia informazione data al nonvedente, che non compromette le tecniche comunemente usate per la mobilità. Il disabile visivo percepisce una specie di corrimano, virtuale sì, ma affidabile e sempre presente. In questo sta la superiorità dell'apparecchio rispetto alle sperimentazioni di guida con il satellite, dove c'è solo una voce che dà dei comandi e manca una sensazione diretta del percorso. Il cavo, è certo non si perde, né si stacca mai. Al contrario il satellite, quando per esempio il nonvedente è in una strada stretta, può diventare anche lui cieco. Il sistema è un progetto del Dipartimento Tecnologie per la qualità della vita dell'Enea. Sperimentato fin dal '96 lungo tracciati protetti nel centro Enea della Casaccia (Roma), è ora in prova in una vetrina d'eccezione: piazza Fontana di Trevi. Grazie alla semplicità e alla sicurezza nell'utilizzo quest'ausilio tattile-vocale potrà essere usato in ambienti complessi come aeroporti, stazioni, metropolitane, uffici pubblici, nonché in percorsi cittadini favorendo notevolmente l'autonomia dei non vedenti. Un sistema di microfresatura permette inoltre una installazione del filo rapida e a basso costo, con un impatto minimo sull'ambiente. In caso di conferen-. ze o di fiere si può utilizzare un nastro adesivo conduttore, facilmente eliminabile alla fine della manifestazione. Il prototipo in piazza di Trevi, è stato finanziato dal Comune di Roma e reafegaio^cpji Ja consulenza deU'Ir#gri:,(ejate,di ricerca dell'Unione Italiana Ciechi). Il progetto si inserisce in un più ampio programma dell'amministrazione comunale romana di abbattimento delle barriere architettoniche, per rendere la città pronta per accogliere tutti i pellegrini e i turisti che arriveranno per il Giubileo. La collaborazione dell'Unione Ciechi rientra nel piano di attenzione dell'Enea verso gli utenti a cui sono destinati i progetti e alle loro associazioni. Marialuisa Bonzo Roma: test del sistema elettronico per ciechi in piazza di Trevi, presente Rutelli TRA due anni l'Agenzia spaziale europea lancerà uno dei più ambiziosi satelliti per astronomia mai realizzati. Si chiama Xmm e permetterà di raccogliere immagini e informazioni sull'energia di sorgenti di raggi X fino a cento volte più deboli di quelle finora conosciute. I raggi X sono fotoni di alta energia che vengono emessi, in diversa misura, da molti oggetti celesti: stelle, galassie, ammassi di galassie, nebulose... Ma in particolare essi sono prodotti in situazioni fisiche molto peculiari: esplosioni di supernovae, emissione da parte di stelle di neutroni, buchi neri o quasar. Dato che, fortunatamente per noi, l'atmosfera assorbe i raggi X provenienti dallo spazio, l'astronomia X è una disciplina tipicamente spaziale e, di conseguenza, piuttosto giovane. Nel 1949 Friedman potè rivelare per la prima volta, grazie a un contatore Geiger fatto volare con un razzo V-2, che il Sole emette raggi X. Nel 1962, con un rivelatore delle dimensioni di una carta di credito a bordo di un razzo, Riccardo Giacconi osservò la prima sorgente X celeste. Per avere la prima missione interamente dedicata all'astronomia X in or-

Persone citate: Casaccia, Claudio Faretti, Friedman, Geiger, Marialuisa Bonzo, Riccardo Giacconi, Rutelli

Luoghi citati: Comune Di Roma, Roma, Torino