« Ho ucciso io il ladro slavo » di Gian Piero Moretti

« « Ho ucciso io il Indro slavo » // poliziotto: per difendere la mia famiglia SVOLTA NEL GIALLO VENTIMIGLIA DAL NOSTRO INVIATO Una confessione sofferta. Liberatoria. Nella notte, con le lacrime agli occhi. Rocco Magliano, 24 anni, agente di polizia da cinque anni in servizio alle «Volanti» del commissariato di Ventimiglia ha ammesso di avere colpito con una coltellata il ladro sorpreso all'alba a rubare in casa sua, Yoze Lorber, quarantun anni, un balordo sloveno già colpito da tre provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale. «L'ho aggredito per proteggere la mia famiglia», ha detto ai suoi colleghi dell'Anticrimine che lo hanno interrogato per l'intera giornata. «Ma non volevo ucciderlo. Mia moglie era terrorizzata, mia figlia piangeva, e io non sapevo più cosa fare». Rocco Magliano, 24 ore dopo il tragico episodio, è stato sentito dal giudice e trasferito nel carcere militare di Peschiera in stato di fermo. L'accusa è pesante come un macigno: omicidio volontario. Il ladro, ferito all'addome, era riuscito a fuggire saltando muretti e ringhiere, sempre inseguito dal poliziotto. L'ultimo salto, da un'altezza di quattro metri, gli era stato fatale. Nella caduta aveva battuto la testa. Aveva percorso ancora pochi metri poi era stramazzato a terra. Ormai senza vita. Inutile la corsa all'ospedale. Il sostituto procuratore della Repubblica di Sanremo, Politi, ha disposto l'autopsia. Sarà il medico legale a stabilire se la morte è stata causata dalla coltellata o se, invece, è da imputarsi alle ferite alla testa riportate nella caduta dal muro. In questo caso il reato verrebbe derubricato in eccesso di legittima difesa. O forse archiviato. Sono stati gli stessi suoi colleghi a non credere alla versione fornita in un primo tempo. C'era una ferita da taglio di troppo. E un mare di contraddizioni. Rocco Magliano è stato interrogato a lungo, presente il dirigente del commissariato, Mauceri. Alla fine è crol¬ lato ed ha confessato vinto dalle contraddizioni e dalla paura. Un grosso pianto liberatorio, poi ha ammesso di avere sopreso il ladruncolo mentre armeggiava intorno alla porta di casa, di averlo affrontato con la prima «arma» trovata a portata di mano, un coltello da cucina. Di avere ingaggiato con lui una furiosa colluttazione sulla porta di casa. E di averlo colpito all'addome. Il questore di Imperia, Nicola Cavaliere, che ha coordinato l'inchiesta, ha voluto soltanto evidenziare la trasparenza delle indagini: «Avevamo dei dubbi circa la ricostruzione dell'episodio, siamo andati a fondo per scoprire la verità, senza guardare in faccia nessuno» si è limitato a dire. Yoze Lorber è stato identificato attraverso le impronte digitali. Ha 41 anni ed e originario di Maribor in Slovenia. Professione ladro. Ha una fedina penale lunga così. Tre provvedimenti d'espulsione a suo carico. L'ultimo è stato firma¬ to dal questore di Bolzano. Ma non ha mai lasciato l'Italia. In commissariato, a Ventimiglia, c'è sconcerto. E tanta rabbia: «Almeno per il momento gli si poteva evitare il carcere» dicono i suoi colleghi. Il difensore, avvocato Andrea Rovere, ha già annunciato un ricorso al tribunale della libertà: «Non sussistono neppure gli estremi di un eccesso di legittima difesa» protesta. E' una brutta storia: l'inevitabile epilogo del difficile rapporto che si è instaurato negli ultimi tempi fra la Ventimiglia del commercio e degli affari e il mondo degli immigrati clandestini. Un disagio che si percepisce anche in altre località della Riviera ma che nella città di confine è palpabile. Tanto che c'è già qualcuno che parla di ronde anti extracomunitari. La Lega Nord non c'entrerebbe: l'iniziativa, sembra infatti, sponsorizzata da commercianti e imprenditori. Gian Piero Moretti Il questore di Imperia, Nicola Cavaliere

Persone citate: Andrea Rovere, Mauceri, Nicola Cavaliere, Politi, Rocco Magliano

Luoghi citati: Bolzano, Imperia, Italia, Sanremo, Slovenia, Ventimiglia