Veltroni, seconda visita al Papa
Veltroni, seconda visita al Papa L'incontro a Castel Gandolfo, la lettura a cura di Vittorio Sermonti Veltroni, seconda visita al Papa Per la recita di versi di Dante a Giovanni Paolo II CITTA' DEL VATICANO. Questa sera il ministro dei Beni culturali, Walter Veltroni, incontrerà papa Giovanni Paolo II. L'occasione della visita - nei giardini di Castel Gandolfo - sarà la lettura del terzo canto del Paradiso della Divina Commedia, fatta dal più grande dantista vivente, Vittorio Sermonti. Un evento organizzato dalla società Dante Alighieri e dall'ex ambasciatore Bruno Bottai, che ne è presidente. Così il ministro Veltroni stringerà alla fine della lettura del terzo canto del Paradiso, la mano al Papa per la seconda volta. La prima visita avvenne in Vaticano il 17 novembre 1994, quando Veltroni, allora direttore dell'Unità fu ricevuto in udienza da Wojtyla per presentargli l'iniziativa editoriale del quotidiano fondato da Gramsci che consisteva nella pubblicazione a puntate dei quattro Vangeli. La notizia, all'epoca, fece il giro del mondo, perché il numero due del pds fu il primo dirigente di Botteghe Oscure a varcare la soglia dei sacri palazzi. L'incon- tro del '94 venne preparato grazie all'opera diplomatica del vaticanista dell'Unità, Alceste Santini, che, in passato, anche durante i momenti più difficili della «guerra fredda» e dei rapporti tesi tra Oltretevere e il pei ricoprì sempre la carica ufficiosa di ambasciatore straordinario in Vaticano di Botteghe Oscure. xE' la prima volta che chicchessia legge un passo del Paradiso ad un Papa - ha spiegato Vittorio Sermonti - e, non posso nasconderlo, sono molto emozionato. Non capita tutti i giorni di incontrare il Pontefice per leggergli della poesia. A cominciare dalla sublime preghiera alla Vergine che apre il Paradiso. Nei giorni scorsi mi sono preparato molto, ora mi sento come in letargo, sto guardando la tv e non credo proprio che prima di domani sera riaprirò la Divina Commedia per riguardarmi il terzo canto». Sermonti, infine, ha rivelato che l'iniziativa a Castel Gandolfo è nata «grazie a mia moglie», la poetessa Ludovica Ripa Di Meana. «L'idea è venuta alla mia consorte la quale è convinta che le cose impossibili da realizzare sono quelle fatte apposta per essere realizzate - ha spiegato Sermonti -. Ludovica è una grande ottimista. E devo dire che alla fine i fatti dimostrano sempre che ha ragione lei. Ludovica riteneva che il successo delle letture dei precedenti canti riportato a Ravenna, specie tra gli uomini di Chiesa, potevano essere proposti anche al Papa. Così ha parlato all'ambasciatore Bottai...». [AdnKronos] II vice presidente del Consiglio Walter Veltroni
Luoghi citati: Castel Gandolfo, Ravenna
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