D'Alema ricomincia col Maalox

A Gallipoli per la consegna di un premio, il leader irritato dalla polemica Manifesto-cardinal Laghi A Gallipoli per la consegna di un premio, il leader irritato dalla polemica Manifesto-cardinal Laghi D'Alema ricomincia col Maalox «La lettura dei giornali mi dà il mal di stomaco» GALLIPOLI DAL NOSTRO INVIATO H sole splende a Gallipoli. Una tramontana alzatasi nella notte ha allontanato l'afa. La città è splendida per ricevere il suo cittadino più illustre: Massimo D'Alema. Il quale torna nella sua terra dopo le battaglie bicamerali, e subito si lamenta. Dei giornali e dei giornalisti, come di consueto. «Sono tornato dalle vacanze e mi sono messo a leggere i giornali negli ultimi due giorni, ma ho ricominciato anche a prendere il Maalox perché per me le due cose sono colìegate». I giornali danno il mal di stomaco al segretario tant'è che deve ricorrere alle medicine. E così, giornali e giornalisti, gli rovinano anche questa festa casalinga. D'Alema infatti, è venuto qui nel Salente per un appuntamento di grande rilievo per la atta: la consegna del «Premio Barocco», un riconoscimento attraverso il quale il Comune e la Provincia di Lecce premiano i salentini illustri o comunque coloro che a Lecce hanno portato fama e onore. Al mattino però, c'è stata una anteprima, quando D'Alema ha consegnando un «Premio Barocco per l'educazione» al suo compagno di partito, il ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer. Una festa in famiglia, sia pure nella cornice prestigiosa del teatro «Tito Sciupa», turbata però - ecco il punto dai soliti giornalisti. Giovedì scorso, infatti, il «manifesto» è uscito con copertina, seconda e terza pagina dedicate «al grande affronto» che D'Alema stava per compiere contro la sinistra democratica, premiando a Gallipoli, oltre a Berlinguer, il cardinale Pio Laghi, prefetto della Sacra Congregazione per l'Educazione Cattolica. Già l'abbinata Berlinguer-cardinale strizzava l'occhio all'ipotesi di finanziamento delle scuole cattoliche, e il «manifesto» non apprezzava. Ma il vero «scandalo» stava nel fatto che Pio Laghi, nunzio in Argentina ai tempi di Videla, avrebbe fatto il pesce in barile sulla vicenda dei desaparecidos. E proprio a questo signore, ora il leader della sinistra dava un premio? L'attacco del «manifesto», ripreso da altri quotidiani, guastò la festa gallipolina al leader massimo costringendolo all'uso del Maalox. E così, appena i cronisti presenti ieri a Gallipoli si sono avvicinati, il segretario, con garbo ma con fermezza, non li ha voluti intrattene- re su nulla di nulla. D'Alema comunque è dovuto salire sul palco, presentato da Daniele Piombi come «presidente della Bicamerale», e lì non ha potuto esimersi dal parlare, sia pur brevemente: «Fare le riforme è una cosa molto difficile - ha detto D'Alema -, l'Italia è un Paese nel quale tutti parlano delle liforme e tutti sono favorevoli a riformare ciò che appartiene all'attività del vicino, cioè degli altri, ma in realtà, siccome le riforme hanno un prezzo, toccano privilegi, incrostazioni, abitudini, interessi corporativi, fare le riforme è un compito difficile. Poi - ha aggiunto D'Alema - è difficilissimo fare le riforme senza soldi che è la condizione dolorosa del nostro Paese». E poi, a proposito di scuola e Sud: «Il Sud guarda all'educazione con grande interesse perché è la parte del Paese più interessata ad investire sulla cultura e suU'edu cazione. Per una ragione elemen tare - ha spiegato - e non vorrei fa re l'anti-Bossi, ma il Sud è di gran lunga la parte più giovane dell'Ita ha. La formazione dei giovani è la risorsa più importante di cui pos siamo disporre». Quanto al cardinale Pio Laghi, il suo nome non figurava tra i premiati e lui, beninteso, non era presente. La notizia del «manifesto» era infondata o c'è stato un «diplomatico» ripensamento dell'ultim'ora? Raffello Masci «Difficile fare le riforme perché toccano interessi corporativi» j |||Ì 111 mi ÉBSr II segretario del pds Massimo D'Alema

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