Mare d'alcol nei campus Usa di Andrea Di Robilant

Gli educatori: confraternite studentesche dedite alle sbòrnie Gli educatori: confraternite studentesche dedite alle sbòrnie Mare d'alcol nei campus Usa Choc per la morte d'una matricola WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sui campus americani le cancellate sono state riaperte per l'avvio del nuovo anno universitario, e come sempre si è subito diffuso un forte odore di alcol. Ma quest'anno il grande rito della «sbornia del rientro» ha avuto un epilogo tragico, che ha scosso il Paese e ridato fiato alle polemiche sull'irresistibile propensione alla sbornia degli studenti americani. Benjamin Dayries Wynne, ventenne studente all'università della Louisiana, era appena stato accolto nella confraternita studentesca Sigma Alpha Epsilon ed era andato a celebrare con i «fratelli». Quando lo hanno riportato a casa - accartocciato in un carrello da supermercato - aveva già perso conoscenza. E' morto poche ore più tardi, con un tasso etilico nelle vene da far tremare i polsi del più incallito bevitore. «E' come se avesse tracannato 25 birre in un'ora», hanno detto i medici. Tutto questo succedeva lunedì sera. E da allora non è soltanto l'università della Lousiana ad essere sotto choc. La morte di Wynne ha avuto un'eco in tutti i campus americani. E da piccolo fatto di cronaca locale a Baton Rouge è rapidamente diventato un evento nazionale. «L'alcol è da tempo un grosso problema sui nostri campus», spiega John Hammang, portavoce dell'American association of state colleges and universities. «Abbiamo fatto sforzi notevoli per cercare di arginare il fenomeno, Hanno avuto qualche esito? Macché. Purtroppo abbiamo a che fare con ragazzi che bevono con grande determinazione». La morte di Wynne riporta nel mirino le «fraternities», le confraternite cui appartengono molti studenti universitari. Nate come luoghi di socializzazione sui campus, molte di queste confraternite sono oggi poco più che centrali occulte per l'organizzazione di megabevute. Il problema dell'alcol tra gli studenti ha raggiunto una diffusione tale negli ultimi anni che ora quasi tutte le università organizzano corsi e seminari sull'etilismo e cercano di assistere gli studenti come possono - si va da semplici campagne d'informazione a programmi di disintossicazione. Molte università hanno deciso di contrastare il fenomeno vietando il consumo di alcolici sul campus. Ma questa linea dura ha semplicemente rinforzato il ruolo delle fraternities che di solito si trovano appena al di fuori del perimetro universitario - nella diffusione dell'alcol. «I ragazzi che bevono in modo pesante tendono effettivamente a gravitare attorno alle confraternite», conferma Thomas Risch, dell'università della Louisiana. Ora i responsabili nazionali di molte confraternite hanno deciso di vietare il consumo di alcol anche lì. «Ma il risultato è che ora i ragazzi vanno ad ubriacarsi in città», si lamenta un amministratore universitario. «In realtà non facciamo altro che spingere il problema sempre più lontano e dunque lo controlliamo sempre di meno». In questo senso la dinamica della vicenda Wynne è emblematica. Nella sua università è vietato bere sia sul campus che nelle confraternite. Così Wynne e i suoi confratelli si sono riuniti nell'appartamento in città di un loro amico e lì hanno cominciato a bere pesantemente. Poi si sono trasferiti in un locale di Baton Rouge dove il presidente della loro confraternita lavora come barman. Seduti attorno al tavolo hanno cominciato a tracannare «caraffe e caraffe» di un cocktail micidiale chiamato «i tre saggi» - un terzo rum, un terzo whisky, un terso Jàgermeister. A mezzanotte erano così ubriachi che non riuscivano a muoversi e ci sono voluti appunto i carrelli da supermercato per riportarli nella sede della loro confraternita. Più tardi è arrivata la polizia e ha trovato 24 ragazzi semi-incoscienti e distrutti dall'alcol. Alcuni sono stati trasportati in ospedale in condizioni pietose. Wynne era tra questi e poche ore dopo spirava. Andrea di Robilant L'alcol è diventato il rischio numero uno per gli studenti americani

Persone citate: Benjamin Dayries Wynne, John Hammang, Thomas Risch, Wynne

Luoghi citati: Baton Rouge, Louisiana, Usa, Washington