Eugenetica l'incubo è ancora fra noi

Un giornale rivela: 60 mila interventi. Come è sopravvissuta la sterilizzazione forzata Un giornale rivela: 60 mila interventi. Come è sopravvissuta la sterilizzazione forzata Eugenetica, Kincubo è ancora fra noi Stoccolma interruppe la pratica solo negli Anni 70 LONDRA NOSTRO SERVIZIO Dalla culla alla tomba passando per il tavolo operatorio. L'orrore per le sterilizzazioni forzate in Svezia si accompagna in Europa all'incredulità: proprio il modello sociale che una volta sembrava il paradiso in terra è stato capace di tanto. Eppure l'eugenetica d'inizio secolo, con la sua enfasi sulla selezione dei caratteri razziali, ha continuato ad essere applicata dal Welfare State. Il programma cominciò nel 1935, culminò nel 1946 e continuò fino «agli Anni Sessanta e Settanta, quando la Svezia offriva asilo agli obiettori di coscienza al Vietnam e si presentava come il corifeo della libertà», scrive il «Times». Per non parlare della rivoluzione sessuale: ma il diritto di scelta se fare figli o no non era esteso a una parte della popolazione. C'è voluto l'influente quotidiano liberale svedese «Dagens Nyheter» per sollevare il velo: anche una democrazia benigna, che provvede al cittadino in tutte le fasi della sua vita, può avere fantasie di «miglioramento» razziale. La sterilizzazione di 60 mila cittadini considerati «inferiori», vale a dire poveri o di razza incerta, con difficoltà di apprendimento, fu incoraggiata dal governo. Il look nordico della popolazione era fra le preoccupazioni principali del professor Herman Lundborg, primo direttore dell'Istituto di biologia razziale fondato nel 1921, che aveva identificato nella società svedese categorie quali «donna di basso stato sociale» o «di razza mista». Il culmine del lavoro dell'istituto fu la legge del 1935 che autorizzava le sterilizzazioni. Proprio il fatto che queste siano andate avanti nella legalità, benché nell'ombra, rende necessaria una legge per indennizzare le vittime. H governo di Stoccolma ha definito «barbaro» il programma di sterilizzazioni e ha detto di essere pronto a introdurre una legge ad hoc. Anche gli svedesi d'origine zigana o tartara furono coinvolti nel programma, «fino all'inizio degli Anni Cinquanta». La ricercatrice svedese Maija Runcis calcola che fossero «il 5 per cento» di quei 60 mila, perché «l'operazione non era ufficialmente autorizzata per motivi razziali». Ma, ha spiegato la studiosa a «Le Monde», «nei dossier si ritrovano allusioni razziali fatte dalle autorità per giustificare la loro domanda di sterilizzazione: per esempio, "ha l'aria tipicamente gitana"». L'onda d'urto delle sconvolgenti rivelazioni ha investito anche Norvegia, Danimarca, Finlandia e Svizzera, dove, benché su scala ridotta, sono successe cose simili. Ieri un accademico austriaco ha denunciato che circa il 70 per cento delle portatrici di handicap mentali nel suo Paese è stato sterilizzato. Un episodio di sterilizzazione forzata è saltato fuori anche in Belgio, dove non è mai esistito un programma del genere. Il caso della Svizzera, dove il cantone francofono di Vaud adottò la sterilizzazione forzata dei portatori di handicap mentali nel 1928, è considerato importante perché Hitler si fece mandare nel 1934 dal governo di Berna una copia di quella legge per modellare su di essa la sua politica razziale. L'ha rivelato lo storico di Losanna Hans Ulrich Jost, che ha trovato un documento del policlinico di Zurigo, datato 1944, che raccomandava la sterilizzazione di una ragazza incinta di due mesi perché «debole di mente, idiota e promiscua». Il Paese, che non ha ancora digerito la rivelazione che le sue banche hanno tratto profitto dall'Olocausto, è sotto choc. La pratica delle sterilizzazioni a Vaud è stata abbandonata più di vent'anni fa. Secondo il professor Jost, la campagna assomigliava alle «scienze» di pulizia etnica sviluppate in Svezia e Norvegia dopo la prima guerra mondiale. In tutto, fin verso la metà degli Anni Settanta, oltre ai 60 mila svedesi, sono stati sterilizzati 2 mila norvegesi, 6 mila danesi e 1400 finlandesi. Il ministero della Sanità di Oslo sostiene che soprattutto persone affette da malattie mentali sono state rese infeconde a forza e ha smentito i dati di un giornale svedese secondo cui il totale si aggirava invece sui 40 mila. Uno studioso finlandese, Panu Pulma, ha detto che la legge finlandese, approvata negli Anni Trenta, era molto più severa: ci voleva il consenso di diversi medici per prescrivere la sterilizzazione. D programma fu terminato nel '55 e la legge fu eliminata nel '70. In Austria la denuncia sulla sterilizzazione delle donne con handicap mentali viene da Volker Schoenwiese, professore di scienze dell'educazione all'Università di Innsbruck. Una deputata verde, Theresia Haidlmayr, nota la mancanza di ostacoli legali a sterilizza- re certe categorie di pazienti. Anche in Canada, stando a quanto dice il professor Axel Khan, esponente del Comitato d'etica francese, la legge eugenetica è stata abrogata solo alla fine degli Anni Settanta; negli Stati Uniti, all'inizio del secolo, hanno sterilizzato 60 mila persone tra portatori di handicap, ragazze madri e epilettici. In Belgio è saltato fuori il caso di una donna, Ingrid van Butsel, che dice di avere ricevuto nello scorso decennio pressioni dal governo per sottoporsi alla sterilizzazione prima di sposarsi. Maria Chiara Bonazzi Molte nazioni democratiche si sono dedicate a forme di miglioramento razziale anche nell'ultimo dopoguerra

Persone citate: Axel Khan, Hans Ulrich Jost, Hitler, Jost, Maria Chiara Bonazzi, Volker Schoenwiese