«L'unità nazionale valore primario» di E. Ma.

«L'unità nazionale valore primario» VIOLANTE «L'unità nazionale valore primario» COGNE. L'Italia dell'«etica perduta»? Il rischio di non avere più valori, anzi di non riconoscere «le gerarchie dei valori» preoccupa il presidente della Camera Luciano Violante. Ne parla a Cogne al pubblico del Rotary di Aosta. Parla di problemi, risorse e obiettivi italiani. Individua 5 vie per modernizzare e rendere efficiente il Paese: dare stabilità politica, fare leggi soltanto se necessario, abbracciare il federalismo, cambiare il sistema elettorale «perché siano i cittadini a scegliere mag¬ gioranze e governi e non i loro rappresentanti eletti o i partiti», e puntare sulla formazione («solo il 6 per cento degli italiani ha una laurea»). E nella sua scala di valori a rischio mette «l'unità del Paese». Unità che è anche identità italiana. Dice: «Nessuno ha mai dubitato che Dante o Bernini fossero italiani, nonostante all'epoca l'Italia ancora non esistesse. Nel mondo girava un'idea dell'Italia quando dal punto di vista politico era lontana». [e. ma.]

Persone citate: Bernini, Luciano Violante

Luoghi citati: Aosta, Cogne, Italia