Prodi e D'Alema il volo padano non esiste

La maggioranza snobba le elezioni leghiste. Bossi: non possono far nulla, Nord troppo grande La maggioranza snobba le elezioni leghiste. Bossi: non possono far nulla, Nord troppo grande Prodi e D'Atomo: il volo padano non esiste Cacciari vieta San Marco alla manifestazione sindacale MILANO DALLA REDAZIONE Le elezioni padane ci saranno solo nella testa e nelle parole di Bossi. Per D'Alema semplicemente «non esistono», per Prodi «sono un fatto intemo alla Lega» e basta. Peggiori risposte, a Bossi, non potevano arrivare: «Questa volta non potranno far finta di niente, la palude romana finirà!», aveva ripetuto per due settimane da Ponte di Legno. Intervistato da Bruno Vespa per il Tg 1, D'Alema ha liquidato il «Barbaro» con poche battute: «Le elezioni padane non esistono perché la Lega non ha il potere di indire elezioni. Le elezioni possono essere convocate attraverso le leggi dello Stato, e le leggi dello Stato non prevedono che le convochi Bossi. Dunque i seggi di Bossi sono una manifestazione politica, è come se un partito facesse le primarie. Io non credo che una manifestazione politica in un Paese democratico si reprima con la polizia, ma se Bossi pretendesse dai cittadini italiani di far rispettare le leggi del suo Parlamento, questo sarebbe un reato». Con tutto quel che ne consegue. «Bossi e la Lega hanno scelto una posizione estremistica, di rottura, di separazione rispetto alle altre forze». Anche Prodi, su «Panorama», depotenzia le elezioni padane. «Sono un fatto intemo alla Lega, non riguardano il Paese. Le elezioni sono una cosa sacra, con regole, procedure, con i partiti. Quella è una manifestazione privata». Altro discorso per eventuali violazioni delle leggi. «Se si verificheranno fatti che usciranno dalla legalità è chiaro che il governo reagirà. Non dimentichiamo che appena c'è stato un episodio fuori dalla legge la conseguenza è stata che alcune persone sono finite nelle patrie galere». (Riferimento all'assalto al Campanile di San Marco). Per Prodi, poi, il capitolo Lega è chiuso. «Il governo non può intervenire sulle contorsioni e sulle interpretazioni di Umberto Bossi. Con la Lega non c'è rap¬ porto e non se ne intravede la possibilità». Giovanni Bianchi, della direzione del ppi, definisce «buffonate» le elezioni bossiane. «La stessa presenza di Bossi e il credito di certi pseudointellettuali con (Gianni Baget Bozzo, ndr) o senza tonaca, sono la dimostrazione migliore di come in questo Paese certe situazioni possano essere o rischiare di diventare tragiche, ma non siano mai serie». Le elezioni padane dunque non esistono, sono un «fatto privato», una «manifestazione di partito» e comunque non sono una cosa seria. Ma Bossi non si scompone. «Sapevo che avrebbero detto così, non possono far nulla davanti al popolo, sono nell'impossibilità di intervenire. Il fatto è che la Padania per loro ha un grosso difetto, è troppo grande, troppo numerosi sono i padani e se la gente vedesse l'intervento di Roma come una persecuzione allora sarebbero guai». I sindacati? «Mi accusano di nazismo, ma nazisti sono loro. Credono d'essere in possesso di verità universali e vogliono imporle: in termini di occupazione e coesione sociale col loro modello hanno fallito condannando il Sud al sottosviluppo». Dalla sede della Lega è poi partita una rabbiosa risposta a Prodi e D'Alema, affidata al segretario dei lombardi Roberto Calderoli: «Sono le elezioni che il popolo padano terrà il 26 ottobre ad essere sacre e libere. Nelle elezioni che riconosce Prodi esistono regole e procedure legate al voto di scambio, alle clientele e alla mafia dove, anche se vi sono chiamati tutti i cittadini, la gestione amminiRt.rat.ivn è da considerarsi manifestazione privata. E poi chi è questo signor Prodi? Non è il governo albanese a comandare l'Italia? Si sarà consultato prima di attaccare la Lega? E se le nostre elezioni daranno fastidio, saremo puniti secondo l'ordinamento albanese? Si vede che quando non arrivano puntuali gli ordini di Tirana regna sovrana la confusione. Veltroni dice che vuole scagliarci addosso i carabinieri, Prodi invece è più possibilista. Qua! è quella giusta? Tirana, aiutali».

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