«Soldi in cambio del ritorno dei clandestini»

Oggi decide il governo. Secondo l'Albania ci sarebbe già l'accordo sugli immigrati ospitati nei campi e dai parenti Oggi decide il governo. Secondo l'Albania ci sarebbe già l'accordo sugli immigrati ospitati nei campi e dai parenti «Soldi in cambio del ritorno dei clandestini» Le condizioni di Tirana per i rimpatri ROMA. Questa mattina Romano Prodi presenta al Consiglio dei ministri la sua «direttiva» sul caso dei profughi albanesi, attesa da quando il premier di Tirana Fatos Nano chiese per iscritto, ed ottenne, la proroga della scadenza del 31 agosto per il rimpatrio di 13 mila suoi connazionali. Dopo quello scambio di lettere Prodi e Nano si sono sentiti spesso e volentieri: hanno affrontato i dissensi, accompagnato i lavori della commissione mista e ieri entrambi hanno negato (polemiche» e promesso «intese» per oggi- Sul contenuto di tali «intese» ha parlato da Tirana a «La Stampa» Pavly Zeri, portavoce di Fatos Nano. Italia ed Albania - sostiene - avrebbero raggiunto l'accordo su due punti-cardine, mentre un terzo resta ancora in bilico. Gli accordi riguarderebbero «i 3 mila profughi ancora nei campi» ed «i 7 nula ospitati da amici e parenti con regolari permessi». Per i primi «la soluzione che si delinea è la migliore: rientreranno nel contingente di lavoratori stagionali che l'Italia prevedere per l'anno in corso» grazie alla nuova legge sull'immigrazione. Sui secondi Pavly Zeri è lapidario: «Hanno un tetto, ospitalità. Non danno fastidio a nessuno. E l'Italia ha capito». Per il portavoce di Nano l'accordo dunque sarebbe quasi fatto. Ma all'appello mancano i profughi che hanno lasciato illegalmente i campi di accoglienza dallo scorso marzo, ovvero i clandestini: 3 mila per l'Italia, almeno 5 mila per l'Albania. E qui c'è ancora un disaccordo che Zeri riassume: «Siamo disposti a riaccoglierli, ma solo dopo aver siglato un accordo sulla loro riammissione, che dovrebbe prevedere un aiuto italiano per il loro reinserimento, grazie ai contributi pari a 300 miliardi di lire stanziati, per quello che è stato chiamato il "Piano Marshall"». A conferma, poco dopo, interveniva lo stesso Fatos Nano chiedendo di «ricevere dall'Italia prima gli aiuti e poi i profughi». Anche la proroga di due mesi di cui si parla a Roma per Nano sarebbe accettabile se «due mesi fossero sufficienti a far risollevare l'Albania». Ma Palazzo Chigi, davanti ai tre punti di Pavly Zeri, non conferma né smentisce. Prodi, in mattinata, si era limitato ad augurarsi «un'intesa anche sulla data» della proroga dopo quelle «sul metodo» già registrate, avvertendo però di non voler «accettare ricatti da parte di chi spedisce mule disgraziati in barca per chiedere aiuti». Ed anche il segretario del Pds, Massimo D'Alema, dopo il colloquio a Palazzo Chigi, aveva chiesto di «procedere sulle intese raggiunte». Fra cui, appunto il «metodo» cui ha accennato Prodi in riferimento allo «scaglionamento per gruppi» discusso dalla commissione mista di mercoledì, durante la quale - secondo indiscrezioni trapelate ieri - gli albanesi avevano addirittura chiesto di ritardare di sei mesi l'inizio dei rimpatri. La trattativa si sovrappone al confronto all'interno del governo sulle linee da scegliere sul più vasto tema deU'immigrazione. Ieri il ministro della Difesa, Beniamino Andreatta, appoggiando la soluzione del lavoro stagionale ha offerto un particolare in più: «Agli immigrati temporanei che avranno dimostrato di sapersi inserire nel nostro mercato del lavoro» si potranno «offrire alcuni sbocchi di immigrazione definitiva». Gli «atti di sovranità» di cui parla Prodi per «evitare i barconi di illegali» disegneranno dunque una strategia che va oltre il caso degli albanesi e che, come dice il ministro dell'Inter¬ no Giorgio Napolitano, «regolamenti l'immigrazione con una solidarietà sostenibile». Ovvero grazie a sforzi non impossibili per le finanze pubbliche. Napolitano ieri ha siglato con il collega francese Jean-Pierre Chévenement un accordo sull'immigrazione nel rigido rispetto dell'intesa di Schengen sul controllo delle frontiere. Ma ha pensato anche al confronto di oggi pomeriggio con le opposizioni in Parlamento, pronunciandosi per un «discrimine netto» fra immigrati e clandestini pur senza accennare al «reato penale di clandestinità» chiesto da An, assieme a «tempi brevi e certi» per il rimpatrio dei profughi. Maurizio Moiinari umili MfiLiTÀUE L'"0'10 offrirà: consulenza, assistenza tecnica, istruzione, ALBANIA Gli albanesi arrivati in Italia nei mesi .■ scorsi sono stali divisi in ire gruppi / * 13660 nei compi di accoglienze) \ lolita: secondo Tirana dovrebbero \ «SWe i primi a godere dei benefici che '• lo «uova legge durò p*r it lavoro stooionalu nel nostro Paese senza quindi ritornare in Albanie • ì 1999 che stanno c casa di ornici e parenti in Italia con permessi ad hoc: le autorità albanesi ritengono che non donno fastidio a nessuno e che dovrebbero restare dove sono esercitazioni, materiali, equipaggiamenti, addestramento operativo. SETTORI DI INTERVENTO E AIUTO PER TUTTE E TRE LE ARMI Istruzione ed addestramento perso noie. Stesura dei regolamenti e dottrina. Insegnamento delle lingue straniere. Servizio sanitario militare. Polizia militare Legislazione militare, manuali e pubblicazioni. Pianificazione della difesa. Reclutamento i 39 miliardi di lire in aiuti dal bilancio «} ì professi che hanno lasciato illegalmente icampie£or»daJxiest;ni:iieoondoRojTH} sono 3000, secondo Tirana almeno / A 5600. l'Albania è disposto o ti - ',j accordo di riammissione dei damtesttni (jfti finanziarlo ricorrendo ai 369 miliardi di aiuti stanziati per il «piano Marshall» IE) Òpì OiC"l' SI :o del battaglione San o di recarli a protezione della L'Italia fornirà mezzi e addestramento alle forze armate Brindisi: rimpatrio di clandestini albanesi e (sotto) il ministro della Difesa Beniamino Andreatta