la forza di Alien, contro i perbenisti di Lietta Tornabuoni

la forza di Alien, contro i perbenisti la forza di Alien, contro i perbenisti «Deconstructing Harry», applauditissimo film d'apertura IL FILM VENEZIA DAL NOSTRO INVIATO Battute per ridere nel film di Woody Alien che ha inaugurato applauditissimo la 54a Mostra, «Deconstructing Harry»: «Tra l'aria condizionata e il Papa, io scelgo l'aria condizionata»; «Le parole più belle del mondo non sono "ti amo" ma: "è benigno"»; «La mia vita sarebbe tutta sarcasmo e orgasmo? Con uno slogan così, in Francia vincerei le elezioni»; «Sono l'uomo peggiore del mondo, il quarto dopo Hitler, Goering e Goebbels»; «Sembri una fondamentalista cristiana, solo che sei ebrea»; «Jo non sono normale. Forse che il Presidente degli Stati Uniti vuol scoparsi ogni donna che incontra? Accidenti, ho sbagliato esempio»; «Sono andato in overdose di me stesso». Ma la commedia è seria, diversa dal cinema recente del regista, un atto ardito e schietto che potrà provocare reazioni molto ostili soprattutto in America, dove il film uscirà a novembre: antifondamentalismo laico e sardonico, indirizzato a certa cultura ebraica integralista da «club elitario che coltiva il principio della diversità»; autocritica o quasi per il disordine amoroso, per la voracità sessuale («non guardo mai una donna senza pensare a come sarebbe a letto»), per la lascivia senile; numerose allusioni autobiografiche; narrazione composita, frammentata, trasversale, che mescola realtà, immaginazioni, romanzo e memoria in uno stile febbrile, sussultorio. Alien affronta col film tutte le accuse mossegli dal perbeni¬ smo americano, con forza e divertimento; il titolo allude magari al percorso della terapia psicoanàlitica freudiana che smonta la personalità per portare il paziente ad accettarsi. Lo scrittore di successo (regista?) Harry è in crisi, nel giorno in cui l'Università che lo aveva espulso da ragazzo («avevo cer¬ cato di fare un clistere alla moglie del preside») lo onora con speciali cerimonie. Le ex amanti o mogli lo aggrediscono perché nell'ultima opera ha raccontato tutti i riconoscibilissimi fatti della sua e loro vita («provochi infelicità e la trasformi in soldi»); è bloccato nel lavoro, non riesce a scrivere, non si sente «bravo a vivere», vede il fallimento dell'esistenza; la ragazza che ama sta per sposare un altro; per portare con sé il figlio deve sottrarlodi forza alla custodia della moglie e finire in prigione come rapitore del bambino. Però se «Deconstructing Harry» comincia con un atto sessuale orale, termina con lo scrittore ammonito da un amico morto («essere felice è essere vivo, lasciatelo dire da me»), applaudito dalla folla dei suoi personaggi, di nuovo al lavoro intorno a un'idea che lo entusiasma: un uomo troppo nevrotico per funzionare nella vita funziona invece nell'arte. Tra inizio e fine, le vite del protagonista e dei suoi personaggi s'intrecciano e sovrappongono. Woody Alien finisce in un Inferno rosseggiante, rupestre, popolato di donne e uomini nudi incatenati, dove incontra sua padre, che non potendo salire in Paradiso perché è ebreo sceglie infine d'andare al ristorante cinese. Litiga con la moglie psicoanalista, divenuta una bigotta osservante e fanatica della religione ebraica. Litiga con la sorella e con il cognato, che lo accusano d'essere antisemita, «un ebreo che si odia» e «non un vero ebreo», gli rinfacciano il ricorso a «stereotipi offensivi» (lui replica condannandoli come «falchi d'estrema destra»), offrono un'immagine caricaturale del modo in cui lui descrive i genitori morti nella sua opera: madre catastrofista ossessiva, padre con l'oscuro segreto d'avere ucciso in passato a colpi d'ascia l'amante, la prima moglie, due figli di lei, di averli divorati senza rimorsi («Che sarà mai: alcuni li seppelliscono, altri li bruciano, io li ho mangiati»). La struttura del film è abbastanza complessa da poter incoraggiare equivoci: si vedrà se la posizione laica, razionale e tollerante di Alien, esplicita e severa, come una dichiarazione politica, verrà capita oppure verrà sfruttata in America per detestarlo ancora di più. Nella folla d'interpreti bravi (Demi Moore, Billy Crystal, Judy Davis, Elizabeth Shue, Stanley Tucci, Kirstie Alley, Amy Irving, Mariel Hemingway), Ro,bin Williams recita l'invenzione più divertente: un attore d'improvviso perennemente fuori fuoco, sbiadito, indefinito, senza contorni netti, sfocato sul set e altrove, magnifico trucco elettronico studiato dal direttore della fotografia Carlo Di Palma per rendere cinematograficamente quell'epidemia contemporanea che è la perdita di identità. Lietta Tornabuoni Qui a sinistra Woody Alien con Mariel Hemingway in un momento del film. A destra Klrstie Alley, un'altra attrice che ha fatto parte della folta schiera di interpreti bravi per «Deconstructing Harry»

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