A Verbania lo sfratto finisce nel sangue di C. Bo.

AVerbania AVerbania Lo sfratto finisce nel sangue VERBANIA. Ferisce la proprietaria che gli ha dato lo sfratto e si uccide. Lauro Jelmini, 61 anni, il 2 settembre avrebbe dovuto lasciare la casa e l'azienda agricola in cui lavorava dedicandosi soprattutto alla cura del bestiame. La donna, raggiunta da un colpo di fucile calibro 12, è ricoverata in Rianimazione all'ospedale di Cuneo, dove è stata trasportata con l'elicottero del 118 decollato da Verbania. L'agguato ieri mattina poco prima delle 8. La donna era con un amico. Stava parcheggiando l'auto fuori dal cortile quando è stata avvicinata da Jelmini, che abita proprio di fronte, in piazza dell'Ospedale. L'uomo ha sparato da un metro di distanza colpendola alla spalla destra. L'amico della vittima, che stava chiudendo il cancello, si è visto puntare il fucile addosso. «Ma ormai era scarico - racconta - così Jelmini è tornato in casa per caricarlo. Nel frattempo ho spostato Bruna dal sedile di guida e l'ho portata al pronto soccorso, che è vicino. Perdeva moltissimo sangue. Ho fatto a tempo a sentire il secondo sparo». Jelmini si è ucciso in giardino, tra le sue piante. Anche i famigliari dell'allevatore ricordano le minacce dei giorni scorsi. «Diceva che prima o poi avrebbe fatto una follia - racconta Maurizio, il figlio della convivente - se la giustizia non avesse fatto il suo corso. Volevano mandarci via da casa e dal vivaio per far posto ad alcune villette a schiera. E Lauro non accettava di veder svanire il lavoro di una vita». L'inchiesta è condotta dai carabinieri di Verbania, coordinati dal sostituto procuratore Elena Stoppini. [c. bo.]

Persone citate: Bruna, Jelmini, Lauro Jelmini

Luoghi citati: Verbania