«L'Euro sarà stabile o non si farà »
Alla vigilia della visita di Jospin, il Cancelliere ripete: nessun rimpasto, e Waigel rimane Alla vigilia della visita di Jospin, il Cancelliere ripete: nessun rimpasto, e Waigel rimane «L'Euro sarà stabile o non si farà » Kohl torna a insistere sulla linea del rigore BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «L'Euro sarà stabile o non ci sarà». Alla vigilia dell'incontro con il primo ministro francese Lionel Jospin, il Cancelliere Kohl rilancia la linea della fermezza sull'Unione monetaria, correggendo l'impressione che alcune sue dichiarazioni avevano diffuso, in Germania, prima delle vacanze. In almeno un paio di occasioni, Kohl aveva insistito soprattutto sulla «puntualità» della moneta unica: in contrapposizione con la bavarese Gsu, secondo la quale un rinvio sarebbe preferibile a «un compromesso sul rigore». Quel messaggio è stato corretto, e il segnale al Paese e ai turbolenti alleati di governo è chiaro: il pur grande desiderio di dar compimento all'Unione Europea, ha detto ieri il Cancelliere, «non mi farà pagare il prezzo di una moneta instabile: l'Euro deve rispettare le esigenze tedesche di stabilità». L'impressione, tuttavia, è che Kohl si muova con calcolata disinvoltura, sulla corda tesa che porta all'Euro: e dia enfasi, di volta in volta, all'aspetto «calendario» piuttosto che all'aspetto «rigoroso rispetto dei criteri». In attesa che la situazione dei conti pubblici tedeschi si chiarisca, e che altrettanto avvenga nei Paesi partner. Di un altro chiarimento il Cancelliere ha bisogno, e in tempi brevi: con il partito fratello bavarese. Per la seconda volta in due giorni, ieri, Kohl ha richiamato all'ordine la Csu: «Non ci sarà nessun rimpasto di governo. Punto», ha detto il Cancelliere che appena rientrato dalle vacanze, lunedì, aveva sconfessato clamorosamente il ministro delle Finanze Theo Waigel, la sua allusione a un «nuovo incarico», e : la sua richiesta di «rivedere le competenze» nel governo. Segno che la parola di Helmut Kohl non basta più a rinserrare i ranghi del partito, come commentava ieri in prima pagina il quotidiano conservatore Die Welt. Segno di difficoltà crescenti, e potenzialmente esplosive, con il secondo partito della coalizione. Kohl si rifiuta naturalmente di drammatizzare, rievocando le esperienze perfino più nervose con il predecessore di Waigel, Strauss. Ma da allora, è bene ricordarlo, molto è accaduto, in Europa e a Bonn. [e. n.)
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