La Storia addormentata di Luigi Grassia

La Storia addormentata La Storia addormentata Un Muro intatto da 23 anni conosciuta che da Ankara. Da allora, tutti i tentativi di mediazione tra le due comunità cipriote sono falliti. Ma nemmeno si è più sparato (non in grande stile, se non altro, solo incidenti isolati). Secondo il Dipartimento di Stato americano, però, l'ultima crisi tra Grecia e Turchia riguardo all'isola scoppiata nei primi giorni del gennaio scorso avrebbe portato i due Paesi, entrambi membri della Nato, «a quindici minuti da una guerra» fermata solo dal severo rabbuffo di Washington. Nicosia aveva annunciato l'acquisto di missili terra-aria Sa-300 di fabbricazione russa, Ankara aveva minacciato di bombardarne le basi (una volta che le armi arrivassero effettivamente, cosa non prevista prima dell'inizio del '98) e la Grecia si stava mobilitando a difesa dei cugini ciprioti. A seguito del tremendo rischio corso dalla pace, il segretario generale dell'Orni, Kofi Annan, si è attivato per portare al tavolo del negoziato il presidente cipriota Glafcos Clerides e Denktash. E' .stato loro proposto uno schema di governo federale accompagnato dalla smilitarizzazione (eufemismo per indicare il ritiro dei 35 mila militari turchi, mentre l'esercito cipriota conta solo 10 nula uomini). Negoziati si sono svolti a New York e poi in Svizzera a luglio e agosto, ma senza esito: ha fatto infuriare i turchi il contemporaneo annuncio della Commissione europea, che ha inserito Cipro tra i Paesi con i quali, nel '98, si darà avvio ai colloqui di adesione all'Unione europea, escludendone invece la Turchia (esclusione motivata anche dalla stessa occupazione di Cipro, ripetutamente condannata dall'Onu e dall'Europarlamento). La posizione turca è che l'ingresso di Cipro nell'Ue, di cui la Grecia fa già parte, equivarrebbe a un'annessione di fatto dell'isola alla stessa Grecia. Ieri Denktash è arrivato a dire che «se i greco-ciprioti diverranno membri dell'Ue, i diritti dei turco-ciprioti scompariranno, e l'unico modo per impedirlo è una guerra». Al che il presidente Clerides ha replicato con sarcasmo: «Denktash intende fare la guerra a noi o all'Unione Europea?». Bruxelles nei giorni scorsi aveva affermato che per l'Ue «non è accettabile condizionare la ripresa delle trattative tra le comunità cipriote alla rinuncia di Nicosia ai negoziati di adesione». Anche il segretario di Stato americano Madeleine Albright aveva commentato «spero che i negoziati fra Cipro e l'Ue vadano avanti comunque, in parallelo a quelli fra i ciprioti». E alle proteste giunte da Ankara, secondo cui una soluzione potrebbe essere l'ingresso contemporaneo di Turchia e Cipro nell'Ue, un funzionario di Bruxelles ha risposto che «i turchi non possono pensare di entrare nell'Unione a mano armata». Come ulteriore mezzo di pressione, il 6 agosto la repubblica di Denktash e Ankara hanno costituito un «Consiglio di associazione» che, è stato minacciato, potrebbe essere il primo passo dell'annessione di Cipro Nord alla Turchia. Ma anche a questa mossa la reazione di Bruxelles è stata gelida: «Nessun accordo potrebbe rimettere in questione l'integrità territoriale della Repubblica di Cipro», quella riconosciuta. Luigi Grassia

Persone citate: Clerides, Denktash, Glafcos Clerides, Kofi Annan, Madeleine Albright