Prodi in piana contro la secessione

Dieci ministri nel Veneto il 6 settembre, lo stesso giorno della rivolta di Bossi Dieci ministri nel Veneto il 6 settembre, lo stesso giorno della rivolta di Bossi Prodi in piana contro la secession Appello di Cacciari agli intellettuali del Nord «Avere radici è importante ed è bene non rinunciarvi. L'appartenenza, è un valore civile che si esprime condividendo, nel bene e nel male, le vicissitudini della propria terra...». E' un passo del documento che Prodi e altri nove ministri porteranno a Venezia il prossimo 6 settembre, lo stesso giorno in cui le camicie verdi di Bossi scenderanno in piazza per mettere al rogo le tessere dei sindacati «italiani». Sette cartelle fitte, divise in capitoli che lasciano intendere fin dal titolo dove si vuole andare a parare: «La questione del NordItalia», «Respingere il messaggio secessionista», «I secessionisti e le giunte locali», «Un modello federalista per l'Ulivo». Un testo che sarà integrato da un appello agli intellettuali del Nord - scrittori, ma anche attori e registi - che il sindaco di Venezia Massimo Cacciari sta definendo in questi giorni, e che sarà pronto per un incontro alla facoltà di architettura di Ca' Foscari cui parteciperanno anche Prodi, Veltroni e Berlinguer. E' proprio l'incontro all'università il punto di forza della manifestazione dell'Ulivo nel Veneto, «terra di frontiera» scelta a simbolo di uno stato di tensione che coinvolge tutto il Nord. «Spesso quando si parla di malessere del Nord - attacca il documento dell'Ulivo - si corre il rischio di cadere in due errori. Per effetto del primo la questione settentrionale viene ridotta al fenomeno della Lega: nonostante tutti gli inviti alla cautela, permane da parte di molti, anche in ruoli di direzione politica, la tendenza a valutare lo stato di gravità della questione settentrionale a partire da quanto dice o fa la Lega. Il secondo errore - prosegue il testo - sta nella convinzione che la questione sia composta da problemi economici e so- ciali, mentre la dimensione emotiva del malessere del Nord sia un effetto indotto dalla Lega. Il che è vero, ma" è una mezza verità. La Lega ha avuto successo nel Nord non solo perché in questa parte del Paese sono più gravi i problemi nel confronto dello Stato centrale, ma anche perché è riuscita a interagire con chi non avvertiva stravagante o eccentrica la pretesa di dare voce a un territorio...». I richiami a Bossi sono più che espliciti. Eppure, spiegano al movimento deU'Ulivo, le manifestazioni del 6 settembre (oltre al convegno di Ca' Foscari si discuterà a Padova con Rosy Bindi e Livia Turco, a Vicenza con Treu, Visco e Bersani, e a Verona con Burlando, Ronchi e Costa) non è una risposta alla kermesse della Lega. «E non è neanche una missione del governo alla conquista del Veneto, come ha detto qualcuno - precisano i promotori -. Sono stati i comitati di base del movimento a "convocare" il governo, a maggio, e i ministri hanno accettato. E' un modo per dimostrare che l'Ulivo non è soltanto un cartello elettorale, ma un movimento radicato sul territorio che risponde alle necessità del territorio. L'obiettivo non è manifestare contro la Lega, ma contro la secessione. Per questo la manifestazione di Venezia è trasversale, rivolta a tutti gli elettori. Compresi quelli della Lega. Per questo la manifestazione ha uno slogan chiarissimo: i secessionisti con i secessionisti, i federalisti con i federalisti». La secessione, dice il documento deU'Ulivo, è un pericolo che va preso sul serio: «C'è qualcosa di irrazionale in certi comportamenti, purtroppo ce ne dobbiamo convincere - dice il testo che Prodi porterà a Venezia -. Circolano simbologie pagane, mitizzazioni di periodi storici oscuri, per lo più connessi con culture barbare che vengono utilizzate in modo demagogico. L'atmosfera sa di cartapesta, mescola i costumi dei guerrieri del carroccio con i "tanko" della Serenissima. Ma ancora una volta non ci si deve lasciar trarre in errore: dietro tutto ciò c'è militanza, determinazione, consenso. La cartapesta può essere un modo subdolo per far passare una risposta eversiva...». Sul territorio, intanto, la Lega si sta preparando alla risposta. Nei giorni scorsi i leghisti avevano minacciato di tirare in faccia «pomodori e uova marce» ai ministri. Ieri, come d'abitudine, è arrivata la frenata: ortaggi e uova erano solo una battuta, travisata come sempre dalla stampa di regime. «Che Prodi approdi o meno in Laguna dice una nota della segreteria veneziana della Liga Veneta, con un gioco di parole forse involontario ci è del tutto indifferente. A Prodi, venuto a Venezia per far campagna elettorale la lega democratica e pacifista risponderà con la forza dei suoi elettori. Il voto padano, popolare e popolano caccerà dalla laguna e quanto prima anche dal veneto questi rappresentanti di un potere centralista e parassitario ridando alle nostre istituzioni libertà e funzionalità...». Fabrizio Comencini, sanguigno segretario «nazionale» della Lega per il Veneto non rinuncia al gusto della sfida: «Andranno all'auditorium dell'Università, usando per scopi di propaganda politica un edificio che appartiene a tutti - dice -. E poi si chiuderanno dentro, nascosti dalle loro scorte e dai poliziotti che blinderanno il Veneto. E' l'atteggiamento tipico di chi sa di non essere amato dalla gente. Vogliono parlare ai veneti? E allora portino 50 mila persone in Ripa dei Sette Martiri, come abbiamo fatto noi. Vadano in piazza Bra a Verona, in piazza delle Erbe a Padova, in piazza dei Signori a Vicenza. Ci vadano e le riempiano di gente. Finché non lo faranno, e non lo faranno mai, le loro parole non ci toccano». Guido Tiberga I movimenti dell'Ulivo convocano il governo «Questione settentrionale non solo per la Lega» Dibattito a Venezia con il premier Veltroni e Berlinguer la rivolta di Bossi ecession del Nord 6 SETTEMBRE Manifestazioni leghiste contro i sindacati confederati. In tutto la "Padania" saranno allestiti i gazebi nei quali, secondo le intenzioni di Bossi, tutti i lavoratori potranno strappare e bruciare le tessere per iscriversi al sindacato padano Sinpa NOVEMBRE Elezioni amministrative per il Comune di Venezia 6 SETTEMBRE Contromanifestazioni dell'Ulivo in Veneto "secessionisti con i secessionisti, federalisti con i federalisti". Dibattiti in quattro città: al Palafenice a Venezia (con Prodi, Veltroni, Berlinguer e Cacciari), Padova (con Bindi e Turco), Vicenza (con Treu, Bersani e Visco) e Verona (con Burlando, Ronchi e Costa) 12,13 e 14 SETTEMBRE Anniversario della marcia sul Po, il "governo della Padania" indirà le "elezioni padane". Il 14 a Venezia sarà proclamata la "Repubblica federale padana". b» 13 SETTEMBRE Manifestazione a Venezia l$ organizzata da Rifondazione, Verdi, il manifesto e centro sociali contro la secessione. Comizio finale di Fàusto Bertinotti Bossi «Federalismo impossibile» Onorevole Bossi, Massimo Dlema nel suo libro la definis«capo di una tribù straniera cveniva a trattare con Roma». ragione? «No, perché è riduttivo. Non siauna tribù, siamo gli schiavi di Pma». Lei e Roberto Maroni, davaa D'Alema, eravate i protanisti di «un dialogo tra sordCome è andata? «Proprio così. Noi non abbiamai creduto a questa Bicameraldunque non abbiamo mai presoconsiderazione le parole del massimo presidente D'Alema.non può intervenire sulla priparte della Costituzione, a qucambiamenti potrà mai port