«Famiglia, perno del Welfare» di Raffaella Silipo

«Famiglia, perno del Welfare» «Famiglia, perno del Welfare» La First Lady contro il taglio degli assegni ROMA. La famiglia deve essere il nucleo essenziale della riforma dello Stato sociale, per questo gli assegni familiari non vanno toccati. Flavia Franzoni, esperta di Welfare anche prima che suo marito Romano Prodi conquistasse Palazzo Chigi, affronta i temi della riforma in un lungo articolo che uscirà sul prossimo numero de La Famiglia, la rivista pubblicata dall'editrice La Scuola. La First Lady non esita a fare le pulci alla proposta governativa della commissione Onofri: «Parlare di Welfare - scrive non vuol dire parlare solo di sistema pensionistico, ma anche parlare di reddito minimo garantito, di sanità, di scuola, di servizi sociali, di garanzie per il lavoro, di qualità della vita nella città». Proprio perché la vita quotidiana della famiglia è legata a tutti questi problemi, insiste «è complesso far emergere le ragioni della famiglia all'interno del dibattito sul Welfare». Complesso sì, ma necessario. Infatti secondo Flavia Franzoni fare una politica per la famiglia significa «aiutare nei momenti di difficoltà, ma anche promuovere la formazione della famiglia, valorizzandola come risorsa, riconoscendola come bene comune, come soggetto sociale, titolare di diritti di cittadinanza». Su un punto bisogna essere chiari - spiega la Franzoni -: gli attuali meccanismi di distribuzione di reddito sono penalizzanti. «Un soggetto che vive in una famiglia numerosa - scrive - è svantaggiato rispetto a chi vive solo o in famiglie meno numerose: i diritti dei soggetti e i diritti delle famiglie sono perciò strettamente collegati». Aiutare la famiglia dunque. Ma come? Flavia Franzoni critica la commissione Onofri, che ha limitato gli assegni familiari al minimo vitale per i più bisognosi, prevedendo per tutte le altre famiglie le sole detrazioni fiscali. Contro questa scelta si sono già levate molte voci: in molti hanno visto l'abolizione degli assegni come un generico disconoscimento del ruolo della famiglia. Ma per la First Lady le ragioni per difendere gli assegni familiari sono altre. «Le detrazioni fiscali - scrive, richiamandosi esplicitamente alle parole del leader dei cristianosociali Ermanno Gorrieri comportano costi elevatissimi per lo Stato con benefici minimi per le famiglie con figli. Gli assegni rimangono l'intervento più efficace, che non può essere abolito». Flavia Franzoni si occupa anche del problema dei «nuovi tempi» da destinare alla famiglia. «Si tratta di regolare il sistema dei congedi parentali per uomo e donna - spiega -, ma si tratta più in generale di consentire più elasticità negli orari di lavoro nelle varie fasi della vita». Infine l'argomento della rete dei servizi: secondo la Franzoni, bisogna superare un welfare State rigido, burocratizzato e autoreferenziale, attraverso «una comunicazione costante tra istituzioni e fami-, glie, per calibrare i servizi alle effettive esigenze del territorio», realizzabile con «un effettivo decentramento delle deci- sioni riguardanti la politica dei servizi e il funzionamento delle autonomie locali». La famiglia - conclude - deve diventare un punto di riferimento per le grandi riforme e le trasformazioni socio-economiche del nostro Paese. Partire dai bambini e dai giovani significa riconoscere alla famiglia in ruolo importante per l'investimento sul futuro». Raffaella Silipo La First Lady Flavia Prodi in un articolo si dichiara contraria ai tagli degli assegni familiari

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