Erbacce e polemiche in riva al Po
Moncalieri: «Quando c'erano gli orti abusivi le sponde erano pulite, ora è uno sconcio» Moncalieri: «Quando c'erano gli orti abusivi le sponde erano pulite, ora è uno sconcio» Erbacce e polemiche in riva al Po Per la pista delFioccardo Le erbacce cresciute a dismisura superano i due metri di altezza e formano una barriera invarcabile che impedisce di vedere il fiume. «Una grande delusione» per gli abitanti di Moncalieri che abitano su strada Torino, all'altezza del cimitero. «Il Comune ci ha privato degli orti - dicono - per costruire un percorso ciclo-pedonale. L'ha realizzato e poi non ha provveduto alla manutenzione. Era magnifico, era è una selva». Ci troviamo sulle sponde del Po, dietro al magazzino comunale. A protestare la propria rabbia si sono riuniti una quindicina di cittadini, per lo più anziani. Raccontano al cronista la loro incredulità di fronte a tanta incuria per un luogo di grande fascino e bellezza. «Molti di noi avevano qui un piccolo orto - spiega Giorgio Benedetto, 57 anni, vigile urbano in pensione -. Due anni fa l'amministrazione comunale mandò le ruspe e avviò i lavori per costruire un percorso ciclo-pedonale: venne seminata l'erba a ridosso del fiume e spianata la terra per creare un marciapiede di ghiaia. Nonostante il rimpianto di aver perso il nostro passatempo, speravamo di veder rivivere le sponde del Po e di poter passeggiare sulla riva fino a Torino, come nei tempi passati». Il progetto comunale, in effetti, si avvicinava molto ai desideri di queste persone: il percorso fu portato parzialmente a termine e arrivava fino al Fioccardo. La riva ripulita fu abbellita con piccoli salici e i terreni dei condomini di strada Torino, soprastanti il fiume, vennero recintati e bordati da una siepe di alloro. Adesso tutte le piante sono morte o stanno morendo, soffocate dalle erbacce. «Sognavamo panchine sulle quali sederci a chiacchierare - continua Benedetto -. Chi non è stato qui prima, non può neanche immaginare quale riposo fosse per gli occhi e la mente. Almeno, fino a quando ci sono stati gli orti, era pulito. Adesso è un posto da topi, un invito a chi voglia scaricare abusivamente dei rifiuti, come si può vedere dalle sterpaglie che qualcuno ha depositato a terra». «E' stato bello fino alla primavera scorsa - ricorda Primo Cardona, 64 anni, residente in strada Torino 59 -. Poi l'umido delle piogge ha favorito il crescere dell'erba. Il Comune non ha provveduto a nessun tipo di manutenzione. Uno scandalo. Fa piangere il cuore vedere i soldi sprecati così: allo stato attuale nessuno potrebbe bonificare questo angolo di paradiso. Sono di nuovo necessarie le ruspe». Qualcuno fra i pensionati di strada Torino, di sua spontanea iniziativa, ha liberato alcune piante di alloro e di salice dalle gramigne. «Ma purtroppo è una goccia nell'oceano - dice Luciano Borea, 59 anni, residente in strada Torino 65 -. Fino a pochi mesi fa portavo i miei nipoti a spasso, due gemelli che devono compiere 3 anni. Si divertivano a guardare le anatre. Adesso avrei paura di perderli tra i rovi impenetrabili». Giovanni Mazzoglia, 59 anni, abita in strada Torino 1, al confine con il capoluogo. E' il proprietario di una casetta sul Po: «Intorno a quella costruzione tengo pulito - racconta -, anche se spetterebbe al Comune. E' un vero peccato la che la riva sia ridotta in questo stato. Chi vive in città ha bisogno di spazi verdi vivibili». H rammarico e la rabbia nei confronti dell'anuninistrazione, per Arrigo Masini, meccanico di 76 anni, nascono dalla nostalgia del passato: «Prima della guerra si veniva qui come andare al mare - ricorda -. La domenica era un luogo molto affollato: si portavano le bocce e una damigiana di vino. Da quando sono vivo non era mai stato così malridotto». In Comune a Moncalieri, l'assessore all'Ambiente Laura Cima, accoglie la notizia della protesta con sorpresa e dispiacere. «Non sapevo che la situazione fosse così degenerata - spiega -. Abbiamo avuto disguidi a livello gestionale: la competenza del percorso ciclo-pedonale è passata dal dipartimento Ambiente a quello dei Lavori Pubblici. Inoltre per ragioni di pubblica sicurezza i dirigenti comunali hanno ritenuto che le convenzioni con il volontariato (che si occupava della manutenzione del verde pubblico per almeno un terzo del territorio ndr) non fossero più idonee. A settembre provvederemo a ripristinare quel tratto di sponda». Amareggiato Dario Mondino, 38 anni, che ieri mattina ha telefonato in municipio ma senza ottenere risposta: «Venivo sul fiume ogni giorno a pranzo con la canoa. Ora l'erba è così alta che non si riesce a raggiungere l'acqua». Carlotta Oddone Nella foto grande, la pista ciclabile invasa dalle erbacce, percorsa da Arrigo Masini e Dario Mondino (con la bici per mano). A fianco, da sinistra a destra, Luciano Borea e Primo Cardona
Luoghi citati: Moncalieri, Torino
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