Le vittime del maresciallo di Angelo Conti

Il comandante della stazione di Perrero confessa al magistrato. E' accusato da un ragazzo di undici anni Il comandante della stazione di Perrero confessa al magistrato. E' accusato da un ragazzo di undici anni Le vittime del maresciallo Altri bambini molestati dal sottufficiale Il maresciallo ha confessato. Al giudice istruttore Vincenzo Papillo, che lo incalzava con la contestazione di precise e documentate responsabilità, Gesualdo «Aldo» Giuga, 48 anni, comandante della stazione carabinieri di Perrero, ha cercato di sfuggire solo per pochi minuti, con qualche generico diniego. Poi ha chinato la testa e, apparentemente sconvolto, non ha più cercato scuse: ha ammesso molestie e violenze sessuali, che duravano almeno dal febbraio dell'anno scorso. Vittima un bambino di 11 anni (che all'inizio delle violenze ne aveva appena 9), figlio di una coppia di professionisti di Pinerolo, da sempre amicissimi della famiglia di Aldo Giuga, da 18 anni in servizio a Perrero, da 27 nell'Arma. L'indagine, partita appena quindici giorni fa, potrebbe avere sviluppi clamorosi. I poliziotti dell'Ufficio Minori della Questura, che hanno condotto la perquisizione nell'ufficio del maresciallo, hanno trovato alcune fotografie dell'arrestato in compagnia di altri bambini e soprattutto alcune lettere, scritte all'uomo da alcuni ragazzini del paese, in cui viene fatta allusione ad un «segreto» da mentenere. Quale sia questo segreto sarà chiarito nei prossimi giorni durante gli interrogatori a cui saranno sottoposti quattro ragazzini di Perrero, di età fra gli 8 ed i 12 anni. A scoprire lo squallido comportamento del maresciallo si è arrivati quasi per caso. Il mese scorso la famiglia dell'accusato e quella della piccola vittima partono per le vacanze: destinazione la Calabria e poi la Sicilia. I due nuclei famigliari restano insieme una decina di giorni, poi - come da programmi - si separano. Ma, ad insospettire la mamma del bambino, che fa l'insegnante, è il bacio che il maresciallo dà al ragazzino per salutarlo. In macchina, durante il lungo viaggio di rientro, papà e mamma cercano di comprendere meglio il rapporto fra figliolo e amico di famiglia. E ciò che apprendono li lascia increduli, scioccati, spaventati. Decidono di rivolgersi all'Ufficio Minori della Questura, inizialmente senza fare il nome dell'amico sospettato. Poi la madre inizia a fornire elementi più precisi, e la Pro¬ cura di Pinerolo decide di ascoltare il bambino. E' il procuratore capo Giuseppe Marabotto, che ha modi bonari e paterni, a condurre il difficile dialogo che si conclude con il racconto di «incontri» a Perrero, a Praly e durante le vacanze al mare. L'ordine di custodia cautelare viene eseguito al rientro del maresciallo dalle vacanze. Ieri il gip, una volta raccolta la confessione, ha convalidato l'arresto ed il sottufficiale è stato immediatamente sospeso dal servizio. Angelo Conti Il maresciallo di Perrero Gesualdo «Aldo» Giuga mentre esce dagli uffici della Procura di Pinerolo

Persone citate: Aldo Giuga, Giuga, Giuseppe Marabotto, Vincenzo Papillo

Luoghi citati: Calabria, Perrero, Pinerolo, Sicilia