Attorno al Lingotto una nuova Torino
In autunno il Comune presenterà il piano di riqualificazione della zona fra gli ospedali e il centro fieristico Sinodo valdese In autunno il Comune presenterà il piano di riqualificazione della zona fra gli ospedali e il centro fieristico Au^ „l ■ • ì d • Attorno al Lingotto una nuova Torino Un sottopasso da corso Spezia Il «baricentro» della città si sposta al fondo di via Nizza, nelle ex officine del Lingotto, dove le auto un tempo uscivano per il collaudo direttamente sul tetto della fabbrica? La direzione della Fiat, da corso Marconi, si trasferisce in questa zona, nell'edificio che - come ricorda l'avvocato Giovanni Agnelli - nemmeno le bombe riuscirono ad abbattere durante l'ultima guerra. Ma quali prospettive di sviluppo ci sono nella zona circostante? Dall'alto dell'eliporto si nota, sino a Porta Nuova, soltanto un brutto fascio di binari. Spariranno? E che cosa prevede il piano regolatore per questo scorcio di Torino? «L'operazione Lingotto sarà conclusa al più presto», assicura l'assessore all'Urbanistica del Comune, Franco Coreico. E annuncia che in autunno presenterà lo studio per riqualificare la zona compresa fra gli ospedali (Molinette, Sant'Anna e Cto) e l'ex fabbrica. I contenuti del progetto prevedono consistenti novità, soprattutto per la sosta delle auto (che nei periodi espositivi «caldi» intasano il quartiere) e nel settore viario la costruzione di un sottopasso che unirà corso Spezia con piazza d'Armi. Un'opera da 50 miliardi, che dovrebbe essere definita in primavera, dopo «i confronti con circoscrizioni e Consiglio comunale». Il sottopasso, previsto dal piano regolatore, dai risultati dello studio realizzato dal Comune, risulta «indispensabile» per risolvere quel nodo ad alta intensità di traffico, oggi incanalato sui sovrappassi ferroviari dei corei Bramante, Dante e Sommeiller. Servirà ospedali ed area espositiva. L'operazione Lingotto - come l'ha definita l'assessore - non si ferma però qui. Ad ovest dello storico edificio sta per partire la costruzione delle officine ferroviarie per la riparazione dei treni che un tempo era nella zona dov'è previsto il raddoppio del Politec¬ nico. Afferma Coreico: «Abbiamo incontrato i vertici delle Ferrovie a luglio. Credo che i cantieri saranno aperti quanto prima, perché le nuove officine (un fabbricato dai grandi volumi, lungo quasi come l'ex stabilimento del Lingotto) dovranno diventare operative nel Duemila, per riparare i convogli dell'alta velocità». Con quest'opera diventerà operante la prima parte del collegamento tra il Lingotto e quei mercati generali di via Giordano Bru¬ no che, con il 1999, dovrebbero essere trasferiti nel nuovo centro agro-alimentare (si spera terminato, anche se con ritardo) nella zona di Orbassano-Grugliasco, a fianco dell'autoporto del Sito. In tal modo, tra l'ultimo anno dell'attuale secolo e il primo del nuovo millennio, accanto alla stazione del Lingotto (che per ora resta dov'è, perché le Ferrovie non giudicano urgente un investimento dell'ordine di 100-150 rniliardi, necessario per trasferirla a fianco di piazza Galimberti) sorgerà una collma-giardino che, dal lato di via Nizza, sarà utilizzata come ingresso alle nuove officine, digradando poi verso via Giordano Bruno, che, resa libera dal trasloco del mercato, verrà riqualificata con residenze e uffici di buon livello. L'assessore all'Ambiente, Gianni Vernetti, inoltre, annuncia che è partito l'appalto (spesa 6 miliardi) per trasformare piazza Galimberti in parco urbano. Il quale, in gprospettiva (nel Duemila, appunto), «scavalcherà la ferrovia e arriverà sino a via Nizza». Conferma l'assessore all'Urbanistica: «Siamo di fronte ad un grande scorcio di città, prefigurato nel piano regolatore come una delle due aree di trasformazione di altissimo interesse, insieme con quella della "Spina tre" nella zona delle ex acciaierie, tra via Livorno e la Dora Riparia, dove sorgerà il parco tecnologico». Fermo invece il discorso a Sud del Lingotto. «Perché - osserva Coreico - laggiù c'è l'Avio e il piano regolatore destina quei terreni ancora come aree a vocazione industriale». Infine c'è il problema di riqualificare via Nizza, nel tratto che fronteggia la palazzina e la sede delle presse, dove oggi vengono organizzati congressi, mostre e saloni, come per esempio quello dell'Automobile che da solo attira centinaia di migliaia di visitatori. «Abbiamo fatto piantare più file di magnolie - osserva l'assessore , alberi che, messi a dimora soltanto poco più di un anno fa (in occasione del vertice europeo per l'avvio della revisione del trattato di Maastricht), adesso sono nella fase della crescita. E che, quando avranno raggiunto dimensioni ottimali, formeranno una consistente barriera fiorita davanti ad edifici che, seppur modesti, non sono poi così brutti». Giuseppe Sangiorgio Da sin., l'area ferroviaria alle spalle della palazzina del Lingotto di via Nizza
Persone citate: Bramante, Franco Coreico, Gianni Vernetti, Giovanni Agnelli, Giuseppe Sangiorgio
Luoghi citati: Dora Riparia, Grugliasco, Orbassano, Torino
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