Foglia che ruota di scorta di Bruno Bernardi

E' costato solo 300 milioni l'attaccante che ha messo ko il Como TORINO E' costato solo 300 milioni l'attaccante che ha messo ko il Como Foglia/ che ruota di scorta «Ho avuto fortuna, tomo in panchina» TORINO. Tremava di rabbia, in panchina, vedendo il Toro in difficoltà con il Como. Poi, all'improvviso, Souness gli ha detto di scaldarsi, con un secco ordine: «Gioca largo, con cattiveria, e dai tutto». E Foglia si è trovato, al posto e al momento giusti, sui due palloni che hanno deciso la soffertissima qualificazione al secondo turno di Coppa Italia. Timido fuori, in campo si trasforma anche se, prima di mettere ko il Como, ha dovuto vincere l'emozione. Con modestia, dice di essere stato fortunato a centrare la porta, in mischia, con una botta ravvicinata, e poi dal limite con un diagonale all'incrocio: due tiri, due gol. Fortunato, ma anche bravo. Cosa cambia la prima doppietta con il Toro nella vita di Foglia? Lui arrossisce: «Ad Ancona torno in panchina. Resto la stessa persona. Tranquillo e con tanta voglia di migliorare per essere pronto a sfruttare ogni piccola occasione che Souness mi offrirà. E sogno di entrare a partita in corso e di ripetermi con la Sampdoria, nel prossimo turno. Sono giovane, aspetto. Mi basterebbe contribuire, con qualche spezzone, alla promozione in sene A». Felice di nome e di fatto, questo ventenne di origine campana (è di Nola) indossa la maglia numero 17, alla faccia della superstizione. Ma, come portafortuna, ha un piccolo orecchino con brillante al lobo sinistro. E' già diventato l'asso di Coppa. L anno scorso segnò un gol pesante a Gualdo Tadino, nella stessa competizione, poi il Toro 10 prestò alla Juve Stabia dove ha realizzato sette reti in CI e due nella Coppa Italia di categoria. Un bottino che ha indotto 11 Toro a riprenderlo e metterlo a disposizione di Souness. E mister Graeme sembra davvero aver trovato la punta di peso che cercava come alternativa a Ferrante, Lentini e Carparelli. Felice si schermisce: «L'attacco non è affatto leggero e la squadra ha grande carattere. E l'ha dimostrato con il Como». E' un goleador fatto in casa, costato appena 300 milioni (e altrettanti per Sommese, anche lui prelevato dal Nola nel '94). Dopo due stagioni nella «Primavera», con la quale ha vinto il torneo internazionale di Viareggio, ha persino debuttato nella massima divisione in maglia granata, collezionando un paio di presenze, l'anno dell'ultima retrocessione. Fu Lido Vieri a lanciarlo a Parma e in casa con la Lazio, quando ormai il Toro era condannato. Foglia ricorda che Sonetti e poi Scoglio lo seguivano con interesse: «Purtroppo mi bloccò una brutta lussazione ad una spalla». Quest'anno è stato scoperto anche da Boninsegna, che l'ha già utilizzato nella Nazionale Under 21 di C. C'è un po' di Bonimba nello stile di Foglia, potente e coraggioso. Souness lo chiama «Happy Leaf», che è la traduzione inglese del suo nome e cognome. E l'ha preso in simpatia. Adesso sa di avere un bomber di scorta, «part-time». Il tecnico non sa ancora, invece, quando potrà disporre di Sandor. Sinché Florijancic e Karic non trovano una sistemazióne, l'ungherese non può essere tesserato. Esiste l'eventualità, remota, che venga ceduto in prestito. Per ora deve accontentarsi di giocare gare d'allenamento, come quella di giovedì prossimo a Rivoli. Dopo Pedroni e Bacci è sfumata anche la cessione di Longo alla Lucchese. Ad Ancona, mancheranno Minotti e Nunziata, squalificati. Intanto, Regis Milano e Bodi junior sono volati in Inghilterra, ospiti del Manchester United, con il quale hanno trovato un accordo di collaborazione, circa le informazioni sulle quotazioni in Borsa e sul mercato calcistico e per un eventuale scambio di giocatori. Probabile la disputa di due amichevoli. Bruno Bernardi Foglia, Felice di nome e di fatto