Un'altra grande rimonta specialità di casa Milan di Ro. He.

Ieri sera a Barcellona contro l'Espanyol Ieri sera a Barcellona contro l'Espanyol Un'altra grande rimonta specialità di casa Milan Da 0-2 a 2-2, ma i calci di rigore danno poi ragione ai catalani: 7-8 BARCELLONA DAL NOSTRO INVIATO In attesa di Leonardo-Godot, il Milan esporta anche in Spagna l'ultima specialità di casa Capello. La rimonta. Dopo il ribaltone anti Juve (da 0-1 a 3-1), ecco la riscossa con la quale gela l'Espanyol: da 0-2 a 2-2, salvo poi cedere ai rigori, 7-8. E' un Milan a fasi alterne, mai domo. Non ci sono Albertini, Bogarde e Cruz, tutti acciaccati, ma soltanto l'olandese in maniera tale da non poter giocare a Piacenza. Fra i pah, Rossi avvicenda Taibi. A sorpresa, Capello sradica Maldini dalla fascia destra e lo colloca nel cuore della difesa, al fianco di Costacurta, tra Smoje e Ziege. Il centrocampo conta su Ba, DesaUly, Boban e Blomqvist, l'attacco sui titolari, e titolati, Kluivert & Weah. Si gioca nell'arena olimpica del Montjuic, nuova sofisticata tana dell'Espanyol dopo lo sfratto dal mitico Sarrià, prossimo a essere raso al suolo. Per un tempo, il Milan se la prende comoda. I catalani no. H carattere del fiero Camacho si riflette sulla grinta e le modalità con cui il romeno Galea, al debutto assoluto, e Pochettino affettano Ziege e Kluivert. L'Espanyol avanza a folate, sorretto da un pressing vorace. Quique Martin a destra, Torres Mestre a sinistra sfrecciano ventre a terra. Esnaider, più ancora di Ouedec, crea vortici insidiosi. Non pago, prende per il collo Ziege, la giura a Maldini e litiga con Desailly. E' suo, però, il gol che al 28' sblocca il risultato. Di testa, su parabola del capitano (Torres Mestre), senza che nessuno fra Costacurta e Maldini si degni di ostacolarlo. La squadra di Capello giochicchia svogliata, e, di conseguenza, produce calcio macchinoso, al di là dei tiepidi segnali inviati nel fi¬ nale del tempo: 41', Ziege-Blomqvist, rimedia il portiere; 44', Weah-Kluivert, destraccio asfittico. E' un Milan ben lontano dalle fiamme del trofeo Berlusconi. Alla ripresa, ecco Cardone al posto di Ziege, toccato duro a una gamba: Smoje slitta al centro, Maldini passa a sinistra. Maini, lui, avvicenda Boban. All'alba del suo ultimo campionato italiano, e a pochi giorni dal debutto a Padova, Capello aveva portato il Milan a Saint-Etienne, ricavandone una salutare bacchettata (2-1). Forse è per questo che non gli dispiacerebbe perdere anche stavolta... Esperimenti, superficialità. Sono gh ingredienti che contribuiscono a innalzare Juan Eduardo Esnaider, argentino naturalizzato spagnolo, al rango di uomo partita. Il raddoppio lo sigla al 10', con un destro ciclonico, dopo una incornata smarcante di Nando. Difesa imbambolata, niente fuorigioco. Mentre Rossi litiga con Brnovic, e Cardone rovina addosso a Pacheta, il Milan si scuote, o almeno tenta. La rete che Blomqvist artiglia al 20', è tanto casuale (liscio di Cristobal) quanto straordinaria (pallonetto d'esterno destro dal limite dell'area). Tre ammoniti a uno (Boban, Cardone, Costacurta, Nando) e Pochettino con il turbante: gomitata ci cova. Al 33', si rivede Davids: non giocava da sei mesi. Rimpiazza Blomqvist. L'Espanyol cala. Sarà anche sfasato, questo Milan con la testa già a Piacenza, ma al carattere non si comanda. E così, al 35', salta fuori il pareggio: punizione di Costacurta, dormita generale, graffio di Maldini. Poi la lunga sequela dei rigori: sbaglia Maldini, rimedia Rossi e si va avanti a oltranza finché Maini sbaglia il settimo e l'Espanyol conquista il 24° Trofeo Città di Barcellona. [ro. he.]

Luoghi citati: Barcellona, Capello, Padova, Piacenza, Spagna