«Con Inzaghi Juve senza paura»

Le prodezze di Superpippo spingono il tecnico a sfidare un'agguerrita concorrenza Le prodezze di Superpippo spingono il tecnico a sfidare un'agguerrita concorrenza «Con Inzaghi, Juve senza paura» Lippi: lui ha la zampata vincente TORINO. Si riparte nel segno di Inzaghi. Sei i gol segnati da Superpippo in questo primo scorcio di stagione. Due, quelli al Vicenza, sono già nella storia juventina perché hanno regalato alla Juve la seconda Supercoppa di Lega. E mentre Inzaghi furoreggia sulla scena nazionale, il marchio Juve si impone anche all'estero. Non è un fatto di marketing, ma di giocatori che dopo essere passati dal Comunale hanno esportato la loro classe. Vieri, Vialli, Lombardo: il gol griffato Juve è sempre di moda, ma per Lippi è la scuola italiana che trionfa: «Chi ha imparato da noi si trova bene dovunque. Per contro gli stranieri che arrivano in Italia faticano proprio perché il nostro calcio è il più difficile. Succede anche a Ronaldo». Ma restiamo ai cannonieri doc nostrani. In questo momento Inzaghi ne rappresenta in maniera perfetta il talento. Lippi aveva poco da scoprire. Seguiva l'attaccante fin dai tempi in cui Pippo giocava nel Leffe. «Una volta fece tre reti alla Carrarese e un amico toscano mi disse: se questo non sfonda... Lui, Amoruso e Montella sono i tre giovani di maggior classe. Dunque non mi stupisco, mi aspettavo questo Inzaghi, il suo processo di inserimento procede spedito, anche perché la squadra non è cambiata per dieci undicesimi». Inzaghi come Rossi? Lippi non è d'accordo: «Sono due giocatori diversi. Pippo ha doti particolari, ha la finta, l'anticipo, ha quello che io chiamo la zampata. Tecnicamente è di buon livello, gli manca qualcosa nel dribbling. Dei sei gol segnati finora scelgo quello al Bayern: lì c'è tutto Inzaghi. Di sicuro con lui il nostro gioco non cambierà». Quindi ai nastri di partenza si presenta una Juve immutata in ogni senso: «Abbiamo tutto per ripeterci, anche se questo significa dare di più. A pochi giorni dai via sono sereno, so di avere una squadra di qualità, però so anche che gli avversari si sono rafforzati. Ma noi siamo convinti di essere competitivi come gli altri. I campionati si possono dominare o vincere con un punto di vantaggio». Lippi diffida delle crisi estive, ma pure degli entusiasmi eccessivi: «Da domenica, con il calcio vero, si ristabilirà la verità. Vedrete che tanti problemi spariranno, mentre chi ha fatto fuoco e fiamme tornerà alla realtà. Bastano pochi risultati negativi e tutto quello che hai fatto prima non conta più». Contro la Juve campione, le legioni straniere messe in campo da Inter, Milan e Lazio. Aggiunge il tecnico bianconero: «Quando scegliamo i giocatori non facciamo mai questione di nazionalità. Teniamo d'occhio i migliori giovani italiani e stranieri. Ognuno si regola come crede». Se Inzaghi non uscirà stritolato dall'attesa che si sta creando attorno a lui dimostrerà davvero di essere un ragazzo di carattere come sostiene Lippi. Per Deschamps, gol o meno, sarà comunque un bel grimaldello: «Con lui speriamo di migliorare la nostra media-gol, ma se lo marcheranno stretto ne trarranno vantaggio gli altri. In ogni caso non è mai bene puntare su un uomo solo». Su Pippo, Deschamps ha già cambiato idea e si allinea al pensiero ufficiale: «Non è un problema, Inzaghi gioca per la squadra senza perdere le proprie prerogative. Ha il fiuto del gol di Papin, in più sa far riposare il centrocampo e la difesa. L'anno scorso siamo stati criticati in partenza poi abbiamo disputato la stagione più bella. Come sempre saranno i risultati a dire se le scelte fatte sono giuste». Fabio Vergnano CANALE5QRE21 9 HillSHKiESH wm imi gi i ia—n m ■' Jc'm a "iiiiii p5 ■ e» ■gag Lippi (nella foto): «Juve con pochi stranieri? Quando scegliamo i giocatori noi cerchiamo il meglio senza fare questioni di nazionalità: seguo Inzaghi da molti anni e il suo rapido inserimento nella squadra per me non è una sorpresa»

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