Nizzola ecco il computer degli arbitri

Da oggi in funzione Da oggi in funzione Nizzola: ecco il computer degli arbitri Oggi a Roma parte una delle novità del calcio guidato dal presidente Nizzola: per la prima volta sarà il computer a decidere gli arbitri che domenica dirigeranno A e B. «Sono stati apportati gli ultimi ritocchi - dice il presidente -. Quattro ingegneri del Politecnico sono stati in Federcalcio fino a domenica per perfezionare il programma e adattarlo alle nostre esigenze». C'è chi vi vede un'ingerenza nel mondo arbitrale. «Ma quale ingerenza? Lo ritengo un aiuto. I criteri di assegnazione inseriti nel computer sono stati definiti coi responsabili arbitrali». Ma con l'assistenza di esperti venuti da Torino. «Si poteva scegliere tra Torino e Milano, altri politecnici non ce ne sono. E abbiamo scelto il meglio: professionisti seri, super partes». Parte la A di Ronaldo. Lei disse che a certe cifre era immorale comprarlo: lo pensa ancora? «Premesso che no aiutato e sostenuto Moratti nella sua battaglia legale, l'acquisto di Ronaldo influisce sull'immagine internazionale dell'Inter e può portarle vantaggi economici. Le mie critiche erano d'altro tipo: Ronaldo è uno, ma ci sono operazioni troppo onerose che non han lo stesso peso». Un mercato troppo gonfiato? «Il problema è l'orizzonte: da italiano si è fatto europeo. In Spagna, Germania e Inghilterra i club spendono e i nostri non possono sottrarsi alla logica del mercato. Ma arriverà il momento in cui si dovrà dare un taglio ai costi». Ne è convinto? «Guardo con interesse ai club quotati in Borsa: i bilanci dovranno essere chiari e trasparenti». Squadre con 12-13 stranieri: è questa l'autodisciplina dei presidenti che lei auspicò dopo la sentenza Bosman? «Viviamo un momento di reazione come quando fu liberalizzato il tesseramento degli stranieri e ci fu un boom di acquisti: poi tanti capirono che non serviva averne molti se non potevano giocare tutti. Anche stavolta si arriverà al giusto equilibrio, quando ci si accorgerà che non è. sempre un affare investire sugli sconosciuti». Torniamo a Ronaldo: le pare normale che l'Inter ci investa decine di miliardi per poi non averlo contro Juve e Milan? «E' lo svantaggio di comprare stranieri che giocano in Nazionale soprattutto nell'anno pre-Mondiale: lo si sapeva, e vale per tutti. Neppure il Chelsea sarà felice di cedere Zola e Di Matteo a Maldim». La Nazionale condizionerà il campionato? «Abbiamo tenuto conto di tutte le esigenze. Ma il condizionamento esiste: per gli stranieri che aumenteranno le assenze, per gli italiani chiamati in Nazionale, per tutti quelli che giocano sapendo che a fine stagione c'è il Mondiale». E' sicuro che ci saremo? «Ho fiducia, pur se la situazione è tutt'altro che semplice: la trasferta in Georgia mette apprensione». E' una Nazionale migliore di quella che andò in America? «E' un gruppo di ragazzi bravi, seri e perbene. Mi ha colpito che accettarono di dividere il premio qualificazione in parti uguali anche con chi gioca poco o nulla: capirono che andare in tribuna è già duro da sopportare senza che si aggiunga una perdita di denaro. C'è un gruppo e c'è un allenatore». Si fida così tanto di Maldini? «La cosa più bella degli ultimi tempi è aver letto in un sondaggio che Maldini è l'italiano più amato dai giovani. Ricordo che poco tempo fa la Nazionale era assai impopolare: averla riportata nel cuore di tutti è il successo più grande della mia presidenza», [m. ans.J

Persone citate: Bosman, Di Matteo, Inghilterra, Maldini, Moratti, Nizzola

Luoghi citati: America, Georgia, Germania, Milano, Roma, Spagna, Torino