Ora lo Stalo scopre «sprecopoli»

Acquisti e forniture DOSSIER Acquisti e forniture Ora lo Stalo scopre «sprecopoli» ROMA. Scoppia il caso «Sprecopoli» nella pubblica amministrazione. Per comprare normali articoli di cancelleria, come uno stick di colla o una penna a sfera, lo Stato non paga sempre lo stesso prezzo; questo, anzi, può variare fra il 20 ed il 400%: è uno dei risultati più clamorosi portati alla luce dallo speciale comitato per monitorare la spesa in beni e servizi delle amministrazioni dello Stato, guidato dal sottosegretario al Tesoro, Laura Pennacchi. Dall'indagine campionaria portata avanti in circa 8 mesi dall'ispettorato generale della Ragioneria Generale dello Stato, secondo quanto l'Ansa è in grado di anticipare, emergono casi di sprechi incredibili: una barretta di colla comune può infatti costare allo Stato da un minimo di 770 lire ad un massimo di 4035, con una differenza che tocca addirittura il 430%; non meno eclatanti le differenze di prezzo per penne, pinzatrici e evidenziatori, un intero piccolo universo di acquisti di beni e servizi della pubblica amministrazione che nell'ultimo anno hanno pesato complessivamente per circa 17.500 miliardi di lire sui conti pubblici. Obiettivo del Tesoro con questa iniziativa, oltre ad evitare inutili sprechi, è quello di compiere un'azione moralizzatrice nei confronti di tutti i centri spasa e monitorare a livello centrale l'andamento degli acquisti. L'indagine del comitato speciale di via Venti Settembre, che ha iniziato i lavori a gennaio scorso e ha puntato l'attenzione soprattutto sui contratti assicurativi, sulle spese generali e su quelle di rappresentanza di enti pubblici, ministeri e amministrazioni periferiche dello Stato, ha così portato alla luce differenze di prezzo che vanno da un minimo del 20-30% a punte superiori al 400%. Secondo il comitato del Teso ro, per evitare questi sprechi, si dovrebbe dare al Provveditora to una funzione «centrale» nel l'acquisto di beni e servizi.

Persone citate: Laura Pennacchi

Luoghi citati: Roma