Suona la ritirata per dollaro e Borse di Valeria Sacchi

Sui mercati domina l'incertezza. Gli operatori convinti che prima o poi la stretta tedesca arriverà Sui mercati domina l'incertezza. Gli operatori convinti che prima o poi la stretta tedesca arriverà Suona la ritirata per dollaro e Borse La Buba non tocca i tassi, il biglietto verde a 1755 MILANO. Suona la ritirata per dollaro e Wall Street, ritirata che nel caso del biglietto verde viene definita soprattutto «tecnica». Innestata, paradossalmente, proprio da un primo rafforzamento seguito alla decisione della Bundesbank di lasciare inviariati i tassi del pronti contro termine, e da un successivo ripensamento sulla considerazione che possa trattarsi di un temporaneo rinvio. Il biglietto verde finisce così sotto quota 1,80 contro il marco fino ad un minimo di 1,7913, per poi riportarsi in chiusura a quota 1,7985. Anche Wall Street scivola fin dalle prime battute, e continua poi a slittare fino al blocco delle contrattazioni che scatta a metà seduta per una perdita superiore ai 50 punti. Tiene invece la lira che apre contro dollaro a 1774,50 per terminare a 1755, e si mantiene più o meno invariata verso marco intorno a quota 976. Ma non regge piazza Affari che si accoda al generale malumore e registra un bilancio finale con il MÌbtel in calo dello 0,35%. Nel complesso, insomma, sono ancora le incertezze legate all'Euro, alla politica tedesca, alle mosse della Buba a dominare gli umori dei mercati, mai come in questi giorni legati indissolubilmente l'uno all'altro. Nella mattina, la decisione di Hans Tietmeyer di lasciare invariato al 3% il tasso del pronti contro termine sembra favorire un ritorno all'ottimismo. Che dura poco. Bastano pochi minuti perché nella sale cambi di tutto il mondo riaffiori il dubbio che sia solo una tregua breve. Gli occhi si spostano immediatamente sulla prossima riunione del consiglio centrale della Buba che potrebbe forse adottare una politica variabile dei tassi. Immediatamente il dollaro, schizzato a 1,8250, scende a 1,7960 mentre l'ansia consiglia a molti di alleggerire le proprie posizioni sul biglietto verde, giapponesi in testa. Anche perché, nel frattempo, le agenzie battono le dichiarazioni del governatore Tietmeyer il quale ripete che «Germania e Francia» dovranno fare ancora grandi sforzi per aderire alla moneta unica, anche se la speranza è che «ce la facciano senza difficoltà». Nel frattempo arrivano buone notizie dall'economia Usa, dove cresce la fiducia dei consumatori, aumentano le vendite di case e gli ordini di beni durevoli (fatta eccezione per i trasporti), e addirittura si prospetta la correzione per eccesso della crescita del Pil. Mentre si fa largo l'ipotesi che, entro settembre, la Federai Reserve aumenti di 25 punti base il tasso interbancario. Cosicché ecco il dol¬ laro riscalare qualche punto sulla valuta tedesca. Rese caute da segnali discordi e difficili da interpretare, le Borse europee non sembrano aver dubbi. Marciano sicure al ribasso fin dalle prime battute, convinte che la tregua sui tassi tedeschi non possa reggere e sconcertate dalla marcia indietro del dollaro e dai timori su Wall Street. Tutte chiudono in perdita, compresa piazza Affari per la quale si sommano le ansie legate alla ripresa della trattativa sullo Stato sociale. A Milano, in una seduta nella quale il giro d'affari resta depresso (se pure in leggera ripresa: 720 miliardi contro i 510 di lunedì), le blue chips vanno compatte al ribasso. Brilla, in solitario, la solita Olivetti sulla quale insistono le voci su una prossima Opa, nonostante la smentita da parte del portavoce di Deutsche Telekom. L'azione di Ivrea guadagna quindi un altro 2,06%. E con Olivetti, marciano in controtendenza Milano e Previdente, le due compagnie controllate da Fondiaria che dovrebbero presto fondersi tra loro, un'operazione che è stata confermata nel pomeriggio dal gruppo fiorentino. Valeria Sacchi ic * * * :Ìr kkkk i^c-iAr k k k k kk k k 1.802,81 20/08/9?

Persone citate: Hans Tietmeyer, Marciano, Olivetti, Tietmeyer

Luoghi citati: Francia, Germania, Ivrea, Milano