«Non scorderò mai il vostro sorriso»

«Non scorderò mai il vostro sorriso» «Voglio seguire l'esempio della vostra fede». Seimila persone hanno seguito la funzione «Non scorderò mai il vostro sorriso» Delitto della Maiella, una lettera di Silvia ai funerali PADOVA. «Care Diana e Tamara, non dimenticherò mai il vostro sorriso e la vostra sincera amicizia. Qui a Sulmona ho incontrato tanta gente, tanto amore e solidarietà: le dedico a voi, che mi siete sempre state vicine. Sento il desiderio di tenere aperto il mio cuore a Dio perché voglio seguire l'esempio della vostra fede che fino ad ora mi avete dato. Signore, ti prego, aiuta i miei genitori e i genitori di Tamara a superare questo momento difficile. Dammi la forza di star loro vicina. Diana e Tamara, mi mancherete tanto, vi voglio bene, Silvia». Parole di Silvia Olivetti, la sopravvissuta, la miracolata. La lettera arriva da Sulmona, il giorno del secondo funerale, quello della sorella Diana, uccisa con Tamara Gobbi sulla Maiella dal pastore macedone. H numero dei partecipanti è doppio, perché sono rientrati i peUegrini di Parigi, dall'incontro della gioventù con il Papa polacco. Seimila sono ad Albignasego, all'estremo saluto della seconda vittima. Uccisa dal pastore che voleva violentarla. La sorella, fuggendo, ha creato lo scompiglio che bastava per evitare lo stupro, sebbene non romicidio. Ma questa salvaguardia della purezza ha come risollevato Silvia: in qualche modo, la sua fuga è servita a qualcosa, e la sorella minore ha ritrovato la serenità. La morte senza il peccato è sempre una consolazione. Il vescovo torna nelle campagne di Padova, nella chiesa di Santa Maria Annunziata, a ripetere l'omelia del giorno prima: la purezza, l'impegno, il dramma scaturito dalla gaiezza. «Quando busserò alla Tua porta, avrò fatto tanta strada». L'addio a Diana comincia là dove era finito l'addio a Tamara, da un canto che sembra irreale nelle parole, perché 23 anni sono una strada troppo breve in una vita. Eppure è vero nella sostanza della comunità cristiana: di strada, nei valori veri e profondi che tanti non raggiungono in anni, queste ragazze l'avevano fatta davvero. E' un altare fiorito come per una sposa ad accogliere il feretro di Diana nella chiesa di Albignasego. Qui da lunedì mattina ininterrottamente si è pregato e vegliato, perché le spoglie non restassero mai sole. E' una chiesa moderna e fredda, squadrata: eppure il calore di seimila cuori che battono per Diana fra i banchi, sul sagrato, sulla piazza e in tutte le vie, in un paese di negozi chiusi e serrande abbassate per il lutto cittadino, le infondono un respiro di vita e di speranza. In fondo alla chiesa, e sul sagrato, c'è tanta gente che il giorno prima aveva dato l'addio all'altra vittima della Maiella. E ancora si parla dell'assassino con parole di perdono, «che non è opposto alla giustizia ma vi aggiunge la misericordia, atteggiamento più costruttivo ed educativo, fonte di serenità e pace del cuore», come dice il presule. E il «testamento di Cristo, lo ha esemplarmente raccolto Silvia che ha avuto il coraggio di dire: come potrei odiare quel pastore? Lui non sapeva quello che faceva». Mentre i due paesi salutano Diana, nella cappella dell'ospedale di Sulmona si celebra una Messa: l'ha chiesta Silvia stessa, è il funerale al quale non ha potuto essere presente, è il suo addio alla sorella che amava. Intanto, qui l'applauso si rinnova, suonano le chitarre. La commozione è la stessa del giorno prima. Mario Lollo I genitori di Tamara Gobbo ieri ai funerali

Persone citate: Mario Lollo I, Silvia Olivetti, Tamara Gobbi, Tamara Gobbo

Luoghi citati: Albignasego, Padova, Parigi, Sulmona