« Rafforzare le garanzie» di M. B.
« « Rafforzare le garanxie> Boato al Meeting: alla verità non bastano più dichiarazioni RIMINI DAL NOSTRO INVIATO «Non credo che Caselli accuserebbe Giovanni Palombarini di voler ostacolare la lotta contro la mafia. Eppure anche lui, come vasti settori della magistratura e dell'opinione pubblica, è d'accordo sul fatto che bisogna rafforzare le garanzie per quanto riguarda l'articolo 192. Bisogna garantire i riscontri obiettivi esterni alle chiamate in correità, non basta una dichiarazione, anche se ripetuta da altri collaboratori di giustizia». In parole povere, «una falsità detta da 10 persone resta un falsità». Marco Boato, relatore del «comitato garanzie» sulla giustizia in Bicamerale, risponde dal Meeting di Comunione e Liberazione alle preoccupazioni di Giancarlo Caselli con toni neppure troppo diplomatici, evocando uno dei grandi nomi di «Magistratura democratica» per contrapporlo al procuratore di Palermo. Accanto a lui il pm veneto Carlo Nordio, la voce garantista più nota fra i pubblici ministeri, e il presidente dell'Unione camere penali Giancarlo Pecorella, per un dibattito dal titolo indicativo: «Rimpiangendo Salomone: il tramonto della giustizia»; : Il punto di vista del Meeting su questo argomento è inequivocabile. Nel dibattito sulla giustizia che attraversa l'Italia, appassionato, teso e spesso «cattivo», Comunione e Liberazione dice chiaramente: «Noi abbiamo l'impressione che nel nostro Paese rischi di venir meno la certezza del diritto». E non rinuncia alla piccola civetteria (per un movimento cattolico) di tracciare un parallelo fra «l'errore di voler risanare la società attraverso la magistratura» e la Santa Inquisizione, insomma un precedente cattolicissimo che, dicono, «non vorremmo si ripetesse». Stessi toni, appena ammorbiditi da una premessa, per Nordio. «Caselli è un amico, ha un'altissima capacità, un altissimo rigore morale, vive blindato da 20 anni, ha dato tutto allo Stato, però...». Però, «come due cretini non fanno un intelligente, due pentiti non fanno una prova. Se non ci sono riscontri esterni». E Gaetano Pecorella, non senza malizia aggiunge: «quella di Caselli è una preoccupazione peregrina». Stesso discorso per l'obbligo di ripetere in aula le accuse verbalizzate davanti al pm, ovvero il nuovo 513. Per Boato non ci deve essere «nessun passo indietro» nessun «doppio binario»; e anzi il deputato dell'Ulivo ribadisce che sulla vicenda dei pentiti «perdonati» dalla mafia a Catania in cambio del loro silenzio in aula «vorrebbe vederci chiaro». «E' stata una polemica falsa, strumentale e odiosa contro il Parlamento: mi auguro che a Catania ci sia un accertamento». Anche perché, come ribadisce Nordio, l'eventualità «che il potere legislativo - legittimato dal popolo - possa arretrare davanti a queste pressioni è anomalo e patologico». [m. b.]
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