II Cancelliere furioso

9 II Cancelliere furioso IL CAPO DEL GOVERNO «Le nomine le faccio solo io» BONN NOSTRO SERVIZIO . ^ Signor Cancelliere, la discussione estiva sul rimpasto di governo le ha rovinato le vacanze? «Non me le ha rovinate, ma mi ha molto irritato. All'inizio della pausa estiva, la mia maggiore preoccupazione era la sorte delle persone colpite dall'alluvione lungo l'Oder. Una volta passato il peggio in quelle regioni, mi sono preparato a un paio di giorni tranquilli. Il dibattito che si è sviluppato adesso è assolutamente inutile. Ed è diventato estremamente dannoso per la coalizione di governo e per i partiti dell'Unione. Non sopporto questi giochetti in pubblico su nomi e incarichi. Per dirla in modo breve e conciso: non ho intenzione di fare un rimpasto di governo. Non c'è nessuna ragione per farlo». Non si sente messo sotto pressione dal ministro Theo Waigel? «No. Secondo la Costituzione, ogni rimpasto spetta al Cancelliere. Chi non lo sa, deve solo leggersi la Costituzione». Ma questo non metterà fine alla disussione. «E' una gran sciocchezza discutere prima delle elezioni di quelli che saranno i problemi di persone e incarichi dopo le elezioni. La decisione spetta prima di tutto agli elettori. E poi: i problemi che riguardano la struttura del governo non sono un argomento di dicussione pubblica. Se ne deve discutere nella cerchia ristretta dei capi di partito e dei respon sabili dei gruppi parlamen tari: non in pubblico. Una discussione pubblica di que sto genere è sempre danno sa, anche perché può danneggiare persone che rico prono incarichi importanti». A chi sta pensando? «Mi ha particolarmente irri tato che il dibattito abbia danneggiato colleghi esperti. E' ingiusto parlare di loro in questi termini. Per fare soltanto un paio di nomi: i colleghi Bluem (responsabile del Lavoro, ndr), Borchert (Agri coltura), Kanther (Interni) e Seehofer (Sanità). Hanno fat to con molta abilità il loro la voro, e li cito in rappresen tanza di tutti gli altri. Re spingo con energia queste critich»é. E per quanto riguarda il ministro Waigel? «Al di là di tutte le discussioni in corso, il collega Waigel fa un magnifico lavoro. Parto dal presupposto che Theo Waigel continuerà a partecipare alla nostra comune battaglia, come ministro delle Finanze». Si dice che di persone e incarichi si parlerà durante il «vertice strategico» fra Cdu e Csu all'inizio di settembre. «Degli incarichi di governo ho parlato sempre soltanto nelle cerchie ristrette e confidenziali con i capi dei partiti e dei gruppi parlamentari, non nelle assemblee di partito. Non credo che le cose debbano cambiare e che questi problemi vadano affrontati anche nei cosiddetti "colloqui strategici" fra i vertici di Cdu e Csu». Vuole continuare a lavorare con l'attuale équipe di governo, fino alle elezioni? «All'inizio della legislatura, la coalizione ha deciso di sciogliere il ministero delle Poste, alla fine di quest'anno. Ringrazio il collega Boetsch, che ha svolto un eccellente lavoro occupandosi di un problema difficile come la privatizzazione delle Poste. Fin dall'inizio era chiaro che dopo la sua uscita dal governo la Csu avrà il diritto di difendere i propri interessi, nel governo. Al momento opportuno, dunque, ne parleremo nella coalizione. Ma questa variazione, decisa all'ini¬ zio della legislatura, non ha niente a che fare con un rimpasto». Si è parlato anche di rimpicciolire il governo. «Neanche questo serve. Abbiamo uno dei governi più "piccoli" d'Europa. E, subito dopo la riunificazione, abbiamo dovuto svolgere un lavoro più oneroso di tutti gli altri». Molti cittadini si chiedono: ma a Bonn non hanno davvero niente di meglio da fare? Che succede del¬ la riforma fiscale, che si fa per togliere dalla strada oltre quattro milioni di disoccupati? «Questi sono i veri temi. Dobbiamo migliorare sensibilmente le aliquote fiscali: le nostre sono le più alte in Europa. Guardiamo all'Olanda, o all'Austria: grazie alla loro politica fiscale, questi Paesi attirano le imprese tedesche e creano posti di lavoro. Abbiamo bisogno di una riforma fiscale per adeguare la nostra economia alle sfide del futuro. Ne abbiamo bisogno, del resto, anche per un'altra ragione: nonostante una buona crescita economica, si è verificato un drammatico crollo del gettito fiscale. Anche a causa delle tante agevolazioni fiscali e delle possibilità di sgusciare attraverso le maglie della legge: dobbiamo assolutamente ridurle. Per fare soltanto un esempio: nel primo semestre del 1996 gli introiti fiscali dello Stato ammontavano a 5,6 miliardi di marchi, nello stesso periodo di quest'anno sono precipitate a 300 milioni. Per questo la riforma fiscale è assolutamente indispensabile. Mi batterò perché sia realizzato ogni progresso. E ho fiducia nelle forze intelligenti e avvedute dell'Spd, come il presidente dello SchleswigHolstein, Heide Simonis, o il capo del gruppo parlamentare nel Nord Reno Vestfalia, Matthiesen. Il blocco che l'Spd sta facendo al Bundesrat non pagherà, alle elezioni». Torniamo alla coalizione di governo: si ha l'impressione che all'interno dell'Fdp qualcuno ripensi con interesse ai vecchi tempi social-liberali... «Può darsi. Ma i politici dai quali dipende la linea dell'Fdp non la pensano così. Abbiamo deciso una coalizione valida per l'intera legislatura. E vogliamo continuare dopo le elezioni il nostro lavoro, sperimentato e di successo». Copyright «Bild Zeitung» «E' una gran sciocchezza discutere prima del voto quali dovranno essere gli incarichi dopo le elezioni «Nel primo semestre '96 gli introiti fiscali erano di 5,6 miliardi di marchi, ora sono solo di 300 milioni» rimo semestre 96 iti fiscali erano di ardi di marchi, ora lo di 300 milioni» so io» Il Cancelliere tedesco Helmut Kohl A destra il ministro delle Finanze Theo Waigel

Persone citate: Boetsch, Heide Simonis, Helmut Kohl, Kanther, Seehofer, Theo Waigel, Waigel

Luoghi citati: Austria, Bonn, Europa, Olanda