La griffe sogna la Borsa, Cragnotti cerca soci in Francia

La griffe sogna la Borsa, Cragnotti cerca soci in Francia GLI UOMINI E GLI AFFARI La griffe sogna la Borsa, Cragnotti cerca soci in Francia Saranno trentamila, quarantamila o nessuno? Nessuno è impossibile. Il ministro del Tesoro e azionista unico Carlo Azeglio Ciampi sembra decisissimo a imporre tagli drastici alle spese delle Ferrovie dello Stato, il cui deficit continua a crescere. Non basterà l'ombrello protettivo del ministro dei Trasporti Claudio Burlando ad evitare la resa dei conti. Tuttavia è possibile che, questa volta, non siano soltanto i ferrovieri ad essere chiamati al sacrificio. Il presidente Giancarlo Cimoli, il più pagato dei manager di Stato, dovrà probabilmente dare qualche sforbiciata ai suoi dirigenti o, quantomeno, alle loro prebende. E a proposito di prebende sono in molti, trai grandi dirigenti pubblici, ad avere in questi gior- Claudio Burlando Giancarlo Cimoli ni crisi di rabbia acuta dopo aver letto gli stipendi dei colleghi più fortunati. Per quale logica, infatti, gli amministratori delegati dell'Enel e della Telecom, Franco Tato e Tomaso Tommasi di Vignano, debbono guadagnare meno del facente pari funzioni alla Tim, Vito Gamberale? Intanto qualche imbarazzo, unito a parecchie critiche, si appunta su Cesare Vaciago, ex busta d'oro delle Ferrovie, ora trasmigrato alle Poste e già nel mirino dei sindacati. L'inevitabile strada dei «tagli» potrebbe presto essere la sua personale via crucis. Per fortuna che, alle spalle del neo direttore, ci sono il ministro delle Poste Antonio Maccanico, uomo di lungo passo e vasta esperienza nella navigazione, e un sot- tosegretario, Michele Lauria, convinto che la crisi del disastrato ente presieduto da Enzo Cardi si possa risolvere con la mobilità. Tempo di Borsa e tempo di alleanze per i grandi sarti italiani. Prossimo allo sbarco in piazza Affari Tonino Perna, padrone di Itierre, stringe accordi con Romeo Gigli, e Giorgio Armani, dopo aver riportato in equilibrio la Simint, mette mano alla riorganizzazione societaria, forse in previsione di una marcia verso Wall Street e nuovi soci. Mentre, dopo il mancato matrimonio con Pietro Marzotto, tutti guardano alle prossime mosse del Gft. Anche Sergio Cragnotti è alla disperata ricerca di compagni di strada per la sua Cirio, e guarda Oltralpe alla francese Avril. Dopo Cesare l'ultimo sfor- Vaciago Pietro Marzotto zo finanziario per comperarsi la Centrale del latte di Roma, l'ex enfant prodige del gruppo Ferruzzi ha bisogno di capitali. Dove cercarli a colpo sicuro? Ma nel mondo delle banche, un terreno dove si è sempre mosso con facilità. E difatti «tradizionali» sono i nomi dei presunti partner: il Crédit Lyonnais, la Banca di Roma di Cesare Geronzi, il Banco di Napoli guidato da Federico Pepe. Nelle brume del Nord si preparano vasti sodalizi. Dopo la decisione dei presidenti di Credito Svizzero e Winterthur, Rainer Gut e Peter Spalti, di unire i loro destini, si profila l'ipotesi che alla partita decida di associarsi Martin Kohlhaussen, presidente di Commerzbank. Ed ecco il mercato già scommettere su un'altra me¬ ga-intesa tra colossi: un fidanzamento tra la regina delle assicurazioni Allianz e la Dresdner Bank. Non ha potuto concedersi grandi vacanze l'amministratore delegato di Olivetti, Roberto Colaninno. Impegnato a correre su e giù per l'Europa alla ricerca di soci per Olsy e Lexington, e a continuare il programma di dismissioni dove, dopo l'uscita da Opera Multimedia e Duel, è stata la volta di Movitrack, ceduta all'Aci. Per Olsy, il tam tam insiste su una partnership con Siemens, a Lexicon guarderebbe l'americana Xerox. Il tutto sotto l'occhio vigile e paterno del ministro dell'Industria Pierluigi Bersani. E' stata un'estate trafficata anche per il neo presidente di Telepiù Michel Thoulouze che, dopo la Roberto Colaninno firma della lettera d'intenti per la piattaforma digitale con Rai, Mediaset, Telecom e Vittorio Cecchi Gori, sta dando gli ultimi tocchi alla ristrutturazione aziendale e alle nuove linee strategiche. Carlo Toto ricapitalizza Air One, la linea aerea antagonista di Alitalia su alcune tratte interne, dietro alla quale alcuni indicano interessi vicini al fu gran capo della De, Arnaldo Forlani. Nonostante il successo, la compagnia è lontana dal pareggio. Ma ci sarebbe Lufthansa pronta a dare una mano... E' possibile mettere un freno ai grandi monopoli nella prospettiva della loro privatizzazione? E' possibile quantomeno tentare di far nascere validi concorrenti? Il dibattito, piuttosto acceso finché alla testa delle pubbliche Utilities erano i cosiddetti «vecchi boiardi», da Ernesto Pascale a Biagio Agnes, da Franco Viezzoli ad Alfonso Limbruno, si è improvvisamente spento. Ora che alla guida di Enel c'è Franco Tato, e alla presidenza di Stet è arrivato Guido Rossi nessuno osa più fiatare. Unica voce dissidente e propositiva quella del senatore Franco Debenedetti, che insiste per tagliare in due sia il gruppo energetico che quellp delle telecomunicazioni. Non scommetteremmo sulla sua fortuna. Del resto, in Gran Bretagna, i paletti messi da Margareth Thatcher alla privatizzanda British Telecom, non sortirono effetti. E oggi è più forte che mai. Valeria Sergio Sacchi Cragnotti Claudio Burlando Giancarlo Cimoli Cesare Vaciago Pietro Marzotto Roberto Colaninno Guido Rossi Sergio Cragnotti

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