«Decisione pericolosissima» di Angelo Conti
«Decisione pericolosissima» «Decisione pericolosissima» L'allarme del sindacato di polizia ROMA. Critiche, perplessità e proteste salgono dalle forze dell'ordine per il probabile rinvio nel rimpatrio dei clandestini albanesi. Lisipo e Sap, due delle organizzazioni sindacali della Polizia, hanno avuto parole molto dure. Anche negli ambienti dell'Arma dei carabinieri, pur ovviamente in modo non ufficiale, si è levata qualche voce critica. A preoccupare ci sono le conseguenze che potrebbe avere sulla criminalità e sull'ordine pubblico un rinvio lungo almeno due mesi, come è quello in queste ore più accreditato. Giorgio De Biasi, il segretario nazionale del sindacato autonomo di Polizia, è stato fra i primi a rappresentare al ministro Napolitano le riserve della sua categoria. Come è stata accolta, in Polizia, l'annuncio del probabile rinvio dei rimpatri? «Siamo rimasti stupefatti, sì proprio stupefatti. Ci era sembrato che le assicurazioni del governo fossero state perentorie. E invece...». Sotto il profilo operativo, che cosa cambia? «Cambia molto, e cambia in peggio. Noi sappiamo bene che dei 10 mila albanesi entrati in Italia da marzo ad oggi nei campi di raccolta ne sono rimasti poco più di 2 mila. Tutti gli altri sono gradatamente spariti. Questo numero è destinato a crescere: ogni giorno di rinvio vuol dire qualche decina di clandestini in più». In caso di reale posticipo dei rientri, ci sono misure di emergenza da adottare? «Sì, almeno tre. Innanzitutto l'aumento della vigilanza intorno ai campi di accoglienza, poi un aumento della sorveglianza in quelle aree dove la criminalità organizzata finisce col proteggere gli insediamenti albanesi, e cioè Milano, Torino, Genova. Infine va accettato il principio dell'espulsione immediata in caso di reato: l'attuale procedura è farraginosa e diventa assolutamente mutile. Bisogna mettere il clandestino sull'aereo lo stesso giorno dell'arresto». E l'immigrazione clandestina? Avete chiesto di considerarla un reato, con l'arresto immediato... «Sì, è una richiesta modellata sull'esperienza che gli americani hanno maturato con i messicani. Viene perdonato il primo ingresso irregolare, ma al secondo c'è l'arresto e ovviamente l'espulsione immediata». Non c'è il rischio di creare ingiuste differenziazioni fra maghrebini e albanesi, meno rigore verso i primi, linea dura coi secondi? «Sì, forse il rischio c'è. Ma non va dimenticato che si tratta di due tipi di delinquenza molto diverse fra di loro. L'albanese non si inserisce assolutamente, vive ai margini della società, il più delle volte non accetta nessuna delle imposizioni che vengono dalla legge. Il maghrebino è più flessibile: talvolta non ci riesce, ma tenta quasi sempre di inserirsi. Insomma, in prospettiva ha più probabilità di diventare un cittadino onesto». Quindi immigrazione clandestina come un pericolo reale per l'Italia? «Certo. Un pericolo doppio: per la criminalità che porta con sé e per le reazioni che provoca in certe zone d'Italia. Le camicie verdi e le ronde metropolitane sono campanelli d'allarme che sarebbe sbagliato non ascoltare». Angelo Conti «Nuovi rinvi! aumentano il numero dei clandestini In 8 mila sono già fuggiti» «Ci vuole più vigilanza nei campi e nelle città a rischio Milano, Torino, Genova» I controlli della polizia sul litorale di Rirnini
Persone citate: Giorgio De Biasi, Napolitano
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