«Noi l'avevamo già detto» di Claudio Petruccioli
«Noi l'avevamo già detto» «Noi l'avevamo già detto» Petruccioli: la politica dovrà strutturarsi in un altro modo v: ONOREVOLE Petruccioli, ha letto cosa scrive Asor Rosa? L'Unità «processa» D'Alema? «Da tempo l'Unità pubblica articoli non proprio teneri col segretario. Ma la responsabilità è di chi li firma. E poi Asor Rosa ha una sua forte personalità e un suo pensiero. E poi segnala un problema che ha base e consistenza, anche se lo fa in modo paradossale». Asor Rosa sembra sostenere che la democrazia costruita sul modello partitico è morta. Condivide? «Molti nel congresso della svolta di quattro anni fa pensavano che la democrazia avrebbe dovuto organizzarsi più o meno secondo la forma dei partiti, dei partiti storici intendo. E anche per questo contrastarono quelle scelte. Direi che adesso molti hanno un'altra concezione, pensano che la democrazia dei partiti come l'abbiamo conosciuta - non corrisponda più alle esigenze del Paese». Cioè va cambiata? «Sì. Il problema è dare forme nuove di organizzazione alla politica. E in questo contesto ha ragione Asor Rosa quando dice che lui, come tanti altri, nel pds si aspettava di avere certo un leader forte e capace, ma soprattutto un nuovo partito non meno robusto. E invece vede che questo non c'è. Direi che il professore ha una visione quasi liberistica, se mi passa la forzatura, del partito. Dice: perchéD'Alema non si occupa più del pds? E' il massimo del liberismo pensare che un partito si fa se se ne occupa il leader. Per questo pensai che D'Alema sbagliava quando al congresso prese l'impegno a edificare un partito forte. Dunque non sono sorpreso che adesso il segretario abbandoni quella via. Presuntuosamente vedo una conferma della mia analisi: molla quel programma e punta tutto sulla sua funzione di leader». In Bicamerale è già passato il presidenzialismo, forse D'Alema sta adeguando il partito, e sé stesso, a questa situazione... «Anche. Ma è pure vero che i partiti non vogliono sottoporsi sul serio al cambiamento, vogliono mantenere le posizioni, non accettano che la loro capacità di raccolta di rappresentanza nel Paese Claudio Petrucc oli venga limitata. Insomma, se trovassi Asor Rosa gli direi: caro Alberto, la verità è che quando noi avevamo posto la questione del rinnovamento della politica, delle sue forme, delle sue organizzazioni, del rapporto politica-società, ponevamo un problema vero. La risposta di allora, quando tutti urlavano "il partito, i partiti" ora non regge più. E se n'è accorto pure D'Alema. E poi il professor Asor Rosa forse non ricorda di esser stato fra quelli che combatterono la scelta occhettiana, perché per lui quella era la negazione del fondamento stesso della democrazia: guai toccare il partito». Senta, alla luce di questa analisi, la Cosa 2 non rischia di nascere già morta? «Su alcune cose la mia analisi e quella di Asor Rosa sono diverse, ma hanno un punto di contatto, proprio sulla Cosa 2. E' vero che se il partito è fragile, la Cosa 2 non vi porrà alcun rimedio. Insomma non c'è da aspettarsi un salto di qualità. La Cosa 2 nascerà, è un bene che ciò avvenga perché è un processo di razionalizzazione, di aggregazione,!,^qcai forze con cui collaboriamo da annjd Maljcpensare che la Cosa 2 sia la soluzione ai problemi sollevati da Asor Rosa, questo no. Forse sa remo in tanti a cercare di risolverli».. Non le sembra che l'analisi di Asor Rosa ponga in parallelo i destini di pds e Forza Italia? «No, sinceramente sono cose di verse. Il problema, questo è vero, esiste da una parte e dall'altra, ma non perché pds e Forza Italia abbiano punti in comune. D'altronde è vero che se voghamo il bipolarismo e la democrazia del l'alternanza, bisognerà costruire soggetti politici capaci di interpretarli. E il problema, al momen to, non è risolto né per l'uno né per l'altro. E' il solo aspetto che si sovrappone, ma in ambiti diversi». Non pensa che la scelta di candidare Di Pietro con l'Uli vo, non sia già una risposta alla domanda di attrezzare i partiti al bipolarismo? «Lo "scambio" con Di Pietro, per me di questo si tratta, va nella direzione di un "presidenzialismo partitocratico". Per questo ho espresso le mie riserve politiche verso quella scelta». [fla. cor.) 4s v: Claudio Petruccioli
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