Qualche meta per turisti ecologi

Qualche meta per turisti ecologi Qualche meta per turisti ecologi Iparchi nazionali sono stati ideati e realizzati per la prima volta nell'America del Nord, e precisamente negli Stati Uniti: Yellowstone nel 1872, Banff nel 1885, Glacier e Yoho nel 1886. Da allora gli Usa hanno mantenuto un ruolo guida e complessivamente hanno destinato ai parchi nazionali e alle aree protette una superficie più ampia rispetto a qualsiasi altro Paese. Il parco più vasto che esista al mondo è quello della Groenlandia, istituito dalla Danimarca nel 1974, mentre il Parco nazionale Redwood in California protegge il più alto organismo vegetale vivente, la Sequoia sempervirens, che può superare i 110 metri di altezza; il Parco nazionale Yosemite (California) tutela l'enorme Sequoiadendron giganteum, il cui tronco ha un diametro superiore a 10 metri; il Parco Nazionale Mammoth Cave (Kentucky) contiene il più lungo complesso di grotte che si conosca: oltre 400 chilometri; il Parco nazionale Grassland (Saskatchewan) protegge le ultime vestigia di praterie un tempo sconfinate. In Italia il primo parco fu istituito nel 1922 (Parco Nazionale del Gran Paradiso). Attualmente esistono 18 parchi nazionali: oltre al Gran Paradiso, assai noti sono quello, pressoché contemporaneo, d'Ahruzzo; il Circeo; i parchi della Calabria, dello Stelvio. L'ultimo in ordine di tempo è il Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano. L'estate è la stagione più idonea per scoprire ed esplorare i parchi, in quanto si presentano nella loro veste più rigogliosa: accostiamoci ad essi con rispetto e curiosità, per poter cogliere tutte le meraviglie che hanno in serbo per noi; viviamoli come luoghi «sacri» della natura. Qui il tempo avrebbe dovuto fermarsi, mentre purtroppo non è così: anche i parchi, in fondo, sono calati nel resto mondo e spesso le sollecitazioni della cosiddetta «civiltà» ne varcano i confini. Il traffico, i bracconieri, gli allevatori e tanti altri fattori li rendono assai vulnerabili. A dispetto di tutto ciò i parchi costituiscono un arricchimento, risparmiando risorse preziose che altrimenti andrebbero perdute. Conservano infatti una incredibile varietà di piante e di animali, molti dei quali ancora poco noti alla scienza. Inoltre fungono da laboratori per la ricerca scientifica e da «risorsa educativa» consentendo una outdoor recreation (ricreazione all'aperto) da cui si ricavano suggestioni profonde. Gli inglesi, per esempio, sostengono che forse la finalità primaria del parco naturale è pedagogica, un concetto, questo, sempre più condiviso in vari Paesi. Sicuramente uno dei problemi di cui gli studiosi dei parchi si stanno maggiormente occupando in questi anni riguarda la tutela e la gestione con lo scopo - anche se le visioni non sono sempre concordi - di gestire le risorse naturali all'interno dei parchi in modo da control¬ lare alcune ricorrenti tendenze al loro possibile esaurimento, al loro degrado per inquinamento, alla perdita di utilità dovuta a congestione nell'uso. Ci si domanda spesso quali siano le attività che in un parco naturale non esauriscono progressivamente le risorse e non producono inquinamento: per ottenere una autentica tutela occorre definire le attività compatibili con l'ambiente del parco. E' vero che esiste una legge del 1991 che si riferisce ai piani di attività all'interno dei parchi e fornisce un quadro delle azioni economiche compatibili con l'ambiente. Tuttavia la griglia, pensano in molti, è assai larga, in quanto lascia al pianificatore il compito di scegliere. Non si tratta soltanto di stabilire quali attività possono essere intraprese, ma come debbono essere condotte. Sarebbe dunque auspicabile una educazione ambientale per il parco e attraverso il parco. [e. ac] Una eccezionale varietà di ambienti botanici E il primo parco nazionale sorto in Italia. Ha una superficie di 200 mila ettari. Si estende sull'intero massiccio del Gran Paradiso e vanta una grande varietà di ambienti in quanto si sviluppa da 800 a oltre 4000 metri. E' interessante anche dal punto di vista geologico: le fasce più significative sono quella gneissica formatasi nell'era primaria, e quella dei calcescisti. Sono censiti oltre 60 ghiacciai tra grandi e piccoli. Oltre alla ricchezza della fauna (camosci, stambecchi, marmotte) e dell'avifauna (gallo forcello, beccafico, regolo), il clima, il terreno e l'altitudine permettono di distinguere quanto a vegetazione vari ambienti: i boschi (abete bianco, rosso, pino cembro), la zona di transizione tra i boschi e i pascoli alpini (con arbusteti); i pascoli rasi alpini con associazioni vegetali composte da festuche, carici e nardo; i detriti e i macereti con specie rare come il semprevivo ragnateloso, i genepì, le sassifraghe; la vegetazione tipica dei terreni calcarei con campanule, draba, e la Linaria. Raggiungibile da Noasca, Locana, Ronco, Ceresole, Introd, Cogne. 77 regno dell'orso, del lupo e del falco pellegrino Considerato il patriarca dei parchi italiani, fu voluto da una grande personalità della nostra cultura: Benedetto Croce. Si estende su di una superficie di 40.000 ettari a cui vanno aggiunti 60.000 ettari di preparco (zona di protezione assai preziosa). Le montagne del parco sono tra le più interessanti dell'Appennino, costituite da rocce sedimentarie di origine marina depositate negli ultimi 300-400 mila anni su di un basamento di rocce ancora più antiche. Della ricca fauna sono tipici l'orso e il lupo, il camoscio d'Abruzzo, i cervi e le lontre. Tra i volatili spiccano i rapaci: l'aquila, la poiana e u velocissimo falco pellegrino. La vegetazione è molto ricca e diversificata comprendente oltre 1200 piante superiori. Dominano le latifoglie con larghissima prevalenza del faggio; nella faggeta si riconoscono anche l'acero di monte, il pioppo tremulo. Alla faggeta si alternano tratti di pineta costituita a media quota dal raro pino nero e più in alto dal mugo. E' raggiungibile da Pescasseroli, il paese natale di Benedetto Croce Le sue rocce raccontano la storia delle Alpi Istituito nel 1935, si estende per oltre 135.000 ettari nelle province di Brescia, Trento, Bolzano e Sondrio. I tre quarti della superficie sono al di sopra dei 2000 metri. Racchiude il massiccio dell'Ortles-Cevedale. Interessante dal punto di vista geologico per i due tipi di rocce cristalline di origine metamorfica e calcareo dolomitiche di origine sedimentaria il cui studio ha permesso di elaborare approfondite teorie sull'origine delle Alpi. Possiede una notevole ricchezza di fauna (cervi, caprioli, camosci, stambecchi) e tra la fauna minore marmotte, ermellini, martore, donnole e tassi e nell'ambito dell'avifauna la pernice bianca, il falco, lo sparviero, i gufi, le civette. Affascinante per la vasta superficie di foreste in cui predominano il larice, l'abete rosso, il pino cembro e, in alcune valli anche l'abete bianco. Il pino mugo è particolarmente diffuso nel complesso roccioso calcareo dolomitico, mentre le latifoglie hanno scarsa diffusione se si esclude in alcuni punti la betulla. Notevole la singolare vegetazione presente lungo i corsi d'acqua. E' raggiungibile da Bormio. Tanti tipi di vegetazione in pochi ettari E' il primo parco italiano sorto lungo i litorali, nel 1934. Le sue dimensioni sono limitate, 8300 ettari, tuttavia si tratta di un'area di straordinario interesse naturale e storico, che merita una visita in ogni stagione dell'anno. Cinque i suoi ambienti naturali. La Selva è formata in gran parte da cerro e punteggiata da piccole aree umide, note come "piscine". I laghi costieri di Fogliano, dei Monaci, di Caprolace e di Paola, meta obbligata per gli appassionati di birdwatching, ospitano i fenicotteri. La duna litoranea, la più spettacolare del Mediterraneo, su cui spicca il ginepro coccolone. Il promontorio del Circeo, con vegetazione completamente diversa tra i due versanti, quello caldo (palma nana e ginepro fenicio) e quello freddo (fitta foresta di lecci). L'isola di Zanone ha una lecceta secolare; nella fauna è presente il muflone. Il Parco è anche ricco di testimonianze storiche e archeologiche. Nella Grotta dei Guttari fu trovato nel 1939 un cranio di uomo di Neandertal risalente a 65.000 anni fa. Raggiungibile da Sabaudia e da San Felice Circeo. Tre zone separate dalla Sila all'Aspromonte Istituito nel 1968, il parco si estende su di una superficie di 13.500 ettari nelle province di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria. E' costituito da tre zone differenti e tra loro separate: la Sila Grande (Cosenza), la Sila Piccola (Catanzaro) e l'Aspromonte (Reggio Calabria). La Sila e l'Aspromonte costituiscono un'oasi di estremo interesse per la fauna selvatica: purtroppo numerose specie rare sono in via di estinzione. Molto ben rappresentato è il cinghiale e comuni sono la volpe, la martora, la lepre e la lontra. Tra gli uccelli troviamo il falco pellegrino, lo sparviero, la poiana e nella Sila l'aquila reale, Il territorio del parco ricade nella zona fitoclimatica del faggio; soltanto qualche fascia marginale esposta a mezzogiorno rientra in quella del castagno. La vegetazione è quindi quella tipica del piano montano appenninico con prevalenza del pino laricio e dell'abete bianco tra le conifere e del faggio, dell'ontano, dell'acero di monte, del cerro e della farnia tra le latifoglie. E' facilmente raggiungibile sia da Cosenza sia da Reggio Calabria. LE distanze sono state annullate dalla rapidità e facilità degli spostamenti: andare in vacanza ai Caraibi è quasi comune come stare sulle spiagge della Riviera ligure. Facciamo però attenzione ai souvenir che portiamo dall'estero: dal 1° giugno l'importazione di una delle 37 mila specie di piante e di animali in via di estinzione potrà costare carissimo; sono previste multe fino a 18 milioni di lire. Lo ha stabilito la Convenzione sul Commercio Internazionale delle specie selvatiche (Cites). Lasciamo perciò nei loro paesi di origine orchidee esotiche e bromeliacee particolari, accontentandoci di ammirarle. La vegetazione che si incontra lungo le strade, nei giardini o negli orti botanici può sicuramente essere motivo di stupore e di meraviglia e valere un viaggio. l rih dll gEnorme è la ricchezza della vegetazione tropicale: piante rampicanti e tappezzanti, arbusti e alberi da fiore, specie con brattee dai colori fiammeggianti e dalle foglie modellate con incredibile complessità costituiscono un assortimento as- CONVENZIONE INTERNAZIONALE

Persone citate: Benedetto Croce, Fogliano, Guttari, La Selva, Redwood, Ronco, Zanone