Sono colline o capezzoli?

Sono colline o capezzoli? Sono colline o capezzoli? CHE questa vecchia Terra abbia la pelle rugosa sta sotto gli occhi di tutti. Catene montuose, vulcani, fratture profonde solcano e incidono la litosfera sia sui continenti sia sui fondali oceanici. Sono meno note altre eruzioni cutanee: gobbe, dossi, rilievi isolati che spuntano ovunque, quasi fossero foruncoli o verruche. Nel grande Nord del Canada, sul delta del fiume Mackenzie, crescono centinaia di collinette emisferiche, elevate di una cinquantina di metri sul terreno circostante. Gli Eschimesi le chiamano Pingo, nome che è rimasto anche nella letteratura scientifica. Nascono al fondo delle vallate o, in generale, in aree depresse dove si accumula l'acqua di falda. Le basse temperature la trasformano in ghiaccio; il quale, aumentando di volume, provoca l'inarcamento a cupola della coltre di suolo di copertura. Questa, in genere già poco spessa, viene stirata e ancora più assottigliata dal movimento. Sovente accade che si laceri alla sommità, e allora si forma una depressione al fondo della quale occhieggia il ghiaccio. Attraverso lo «strappo» il freddo se ne va: il cuore gelato del monticello in parte fonde in un laghetto. In Siberia, in Alaska, in Groenlandia i vulcanelli di ghiaccio si contano a legioni. Altre forme da queste derivate modellano la pianura belga, olandese e tedesca. Erano probabilmente Pingo dell'era glaciale, quando il versante europeo volto al Mare del Nord aveva il clima che oggi domina nelle estreme terre boreali. . Compiamo un lungo balzo, verso i tropici piovosi: sulle formazioni di rocce calcaree una delle forme ricorrenti è data dal Cockpit, un insieme di collinette mammellonari radunate a gruppi <Li quattro attorno ad una depressione centrale, ove la roccia è perforata da un pozzo naturale, un inghiottitoio carsico che drena le acque reflue dalle alture circostanti. Forse è proprio l'aspetto di quella scultura naturale a suggerire il nome, che sta per «arena per il combattimento dei galli». L'insieme in effetti ricorda da vicino gli spalti di un piccolo stadio chiusi attorno alla platea centrale. Per altri più prosaicamente c'entra la Cockpit Country della Giamaica, ricca di tali morfologie. Altrove se ne parla come di «coni carsici». A Puerto Rico i coni, a quanto pare, piacciono freddi, e diventano «Pepino hills»: possiamo tradurre con «colline di gelato» dall'artigiano napoletano, mago dell'icecream, che ha fatto fortuna nel mondo? Ai Filippini, da quei sensuali latino-asiatici che sono, ricordano parti anatomiche di un certo fascino, al punto da diventare «Tit hills», collinecapezzolo. I Cockpit, la cui altezza varia da dieci a cento metri, con un diametro equivalente, nascono dalla corrosione chimica del calcare da parte di un reticola to di corsi d'acqua disposti a maghe rettangolari. Tale processo in ambiente caldo-umido procede con rapidità. Dapprima incide i fiumi in solchi profondi dai quali si elevano via via le cupolette regolari; in un secondo tempo la corrosione trapana la roccia là dove è più ricca di fratture, e crea l'inghiottitoio centrale, l'ultimo tocco di quel curioso paesaggio. dih gNelle steppe predesertiche dell'Algeria, del Marocco, del Sud-Ovest degli Stati Uniti troviamo infine le Inselberg, le montagne-isola, alture solitarie di roccia dura che si ergono anche loro di qualche decina di metri su un piano di campagna brullo, uniforme, leggermente inclinato a figurare un versante in lievissima pendenza. Sono il frutto dell'erosione differenziale in un ambiente rude, dove precipitazioni brevi e intensissime si alternano a lunghi periodi secchi. Durante le fasi aride i bruschi sbalzi termici fra il giorno e la notte favoriscono l'alternarsi di contrazioni e dilatazioni delle rocce esposte che per lo stress si fratturano in modo disomogeneo. A causa della loro composizione e struttura, alcune si sfaldano più a fondo, altre di meno. Durante le piogge battenti la coltre del materiale alterato è trascinata via dalle acque che scorrono vorticose in una massa compatta, come una lama liquida che pialla letteralmente la superficie esposta. I nuclei di roccia più stabile subiscono di meno l'insulto delle precipitazioni: a poco a poco è come se emergessero dal mare del terreno circostante in erosione. Nel tempo assumono l'aspetto di isole alte sull'intorno circostante. E' nata così, ad esempio, la rossa Ayer Rock, e tanti altri rilievi residuali in arenaria della regione di • Alice Springs nella parte centrale dell'Australia. ... i.;.. Molte di queste forme esotiche esistono anche da noi, a testimoniare altri periodi geologici, nei quali i climi erano ben diversi dall'oggi, più caldi e secchi, o magari più umidi. Possiamo incontrare bei Cockpit, un po' rimodellati sotto il cielo mediterraneo, sull'altopiano delle Manie alle spalle di Finale Ligure in Riviera di Ponente. La campagna ondulata, a meglio osservarla, consta a tratti di crocchi di alture a cupola disposte a croce attorno al pozzo carsico centrale, come dire un pezzo di Caraibi alle porte di casa. Di Inselberg più o meno maestose è costellata tutta la fascia dell'alta Pianura Padana contigua al bordo alpino. La più evidente è la Rocca di Cavour, a un passo da Torino, che si erge isolata sulla pianura pinerolese. Un ricordo d'altri tempi, quando il verde Piemonte era una landa desolata di roccia e sabbia, esposta al vento e spazzata a tratti da diluvi torrenziali. Augusto Biancotti Università di Torino

Persone citate: Alice Springs, Augusto Biancotti, Ayer Rock, Cavour, Mackenzie, Ponente, Rocca