«Commissione bis sulla Somalia» di Maria Grazia Bruzzone

Dopo le polemiche suscitate dal diario-memoriale del maresciallo Aloi Dopo le polemiche suscitate dal diario-memoriale del maresciallo Aloi «Commissione bis sulla Somalia» Andreatta a Gallo: riprendete le indagini ROMA. La commissione di inchiesta governativa presieduta da Ettore Gallo continuerà molto probabilmente ad indagare sulle presunte violenze compiute dai soldati italiani in Somalia. Il ministro della . Difesa Beniamino Andreatta ha infatti scritto ieri al professor Gallo, chiedendogli di riaprire la commissione, che aveva concluso i suoi lavori l'8 agosto scorso. E Gallo ha risposto convocando la prima riunione già l'8 settembre, per valutare se riprendere effettivamente i lavori. A spingere Andreatta sono state le polemiche suscitate dalla rivelazioni del «diario-memoriale» del maresciallo Francesco Aloi che accusa i militari della missione Ibis di altri atti di violenza e, soprattutto, l'inchiesta giudiziaria aperta dal procuratore militare Antonino Intelisano che avrebbe portato ultimamente ad acquisire materiale documentale presso lo Stato Maggiore della Difesa e ad iscrivere alcuni militari, forse addirittura ufficiali, nel registro degli indagati. A questo punto il ministro chiede di prorogare la commissione dei saggi. «Alla luce dei recenti sviluppi della vicenda - scrive al professor Gallo - ritengo di grande utilità che la commissione possa riprendere nella sua opera di indagine e di giudizio, per gli aspetti ovviamente di carattere amministrativo, allo scopo di acclarare definitivamente la complessiva condotta tenuta dal nostro contingente». Il presidente Gallo però appare cauto, e non garantisce nulla: «Nella prima riunione dovremo esaminare se ci sono gli estremi per la riapertura dell'indagine. Altrimenti riferiremo al ministro il quale ci darà eventualmente ulteriori istruzioni». La perplessità di Gfllo sembrano dettata anche dalla possibilità di accedere a no- tizie e carte, compreso lo stesso «diario-memoriale Aloi», in possesso dell'autorità giudiziaria: «Non sappiamo ancora se ci verranno messi a disposizione», spiega infatti Gallo. Tina Anselmi, membro della commissione, apprezza la richiesta di Andreatta («un'indicazione operativa quanto mai necessaria») e sembra dare per scontata la possibilità di valutare ogni elemento: «Nel momento in cui compaiono diari o materiali sui fatti accaduti in Somalia che non abbiamo avuto modo di esaminare, è giusto che si prosegua il lavoro. Continuo tuttavia a sostenere aggiunge la Anselmi - che stupisce il fatto che a distanza di anni escano fuori diari o documenti che si doveva portare prima a co¬ noscenza delle istituzioni. Il timbro della lettera che ci informava dell'esistenza di quel documento infatti è dell' 11 agosto». Ma proprio ieri, a proposito dell'ultimo sequestro di materiale allo Stato Maggiore della Difesa, non confermato ufficialmente dall'ufficio stampa, Intelisano ha precisato che «ci sono state delle acquisizioni documentali anche prima della lettura del memoriale del sottufficiale». E ha aggiunto che «in quel documento esistono riferimenti a vicende già note a questa procura e ancora oggetto di indagini, per le quali c'erano state, a suo tempo, le relative annotazioni giudiziarie». Come mai la commissione ne era all'oscuro? Che per riprendere i lavori della commissione siano necessarie «prove sene e non supposizioni o illazioni» chiede esplicitamente il senatore di An Franco Pontone. «La verifica in linea teorica è giusta, ma bisogna stare attenti ai teoremi». Pontone sul diario Aloi ha tali dubbi, da chiedere una nuova commissione parallela, «che verifichi se siano state pagate, e quanto, le verità pubblicate sui giornali, e se ci siano legami fra mondo politico e pentiti tardivi». A difesa del maresciallo Aloi e della sua compagnia, «vittime della campagna denigratoria scatenata da alcuni politici e dal Cocer», il sindacato delle Forze Armate, si leva invece l'ex presidente della commissione Difesa della Camera Falco Accame, che ha addirittura fondato un comitato ad hoc. Ma il punto vero che fa discutere sono i poteri effettivi della commissione. Per l'attuale presidente della commissione Difesa, Valdo Spini, che preferirebbe una commissione di inchiesta parlamentare, sono troppo scarsi. Mentre il verde Luigi Manconi giudica quella di Andreatta «una decisione opportuna, a patto che la commissione del governo abbia non solo il tempo necessario, ma anche la possibilità di recarsi in Somalia e tutti i necessari poteri di indagine, interrogatorio e acquisizione di documenti». Quanto alla famiglia di Ilaria Alpi, è soddisfatta «che anche il governo senta la necessità di andare avanti nell'indagine». Maria Grazia Bruzzone Il giurista convoca una riunione per l'8 settembre ma non si impegna «Per ricominciare il nostro lavoro avremmo bisogno di nuovi poteri» /' , Wm Una delle foto che documentano /' , i maltrattamenti ai somali Wm durante la missione Ibis

Luoghi citati: Roma, Somalia