«Ecco perché Di Pietro non va votato»

A Bologna prima uscita pubblica del candidato di Rifondazione: «Ritiriamoci entrambi» A Bologna prima uscita pubblica del candidato di Rifondazione: «Ritiriamoci entrambi» «Ecco perché Di Pietro non va votato» Curzi: imposto un uomo di destra in una zona «rossa» ■ ■' •*■ v i nota ohì ■ .i '.ti».;- ' LO SFIDANTE DI TONINO ABOLOGNA LESSANDRO Curzi toma a proporre un «contemporaneo» ritiro della sua candidatura insieme a quella di Antonio Di Pietro per favorire la scelta di un candidato espressione di tutto l'Ulivo e di Rifondazione comunista. «Un motivo per non votare Di Pietro? Sono vari. E' stato imposto un uomo che certamente di sinistra non è in una delle zone più di sinistra che ci sono in Italia». L'ex direttore di «Telekabul» ha risposto ieri ni questi tennini ad una domanda dei cronisti che lo hanno atteso all'arrivo alla Festa di Liberazione di Bologna, in occasione del suo primo confronto con la base del partito che lo ha candidato nel Mugello contro Di Pietro. Ai giornalisti che gli chiedevano come andava, ha risposto: «E' cominciato il lavoro. Domattina (oggi por chi legge) ho i primi incontri nel collegio. Dopodomani ci sarà la manifestazione del famoso castello». Da parte sua, Curzi ò anche ritornato sulla presa di posizione assunta nella giornata di ieri dai sindaci del Mugello - «molto apprezzata» in quanto «atto concreto per riportale la questione delle elezioni suppletive del collegio nei giusti binari» - ribadendo quello che considera il vero obiettivo della sua candidatura: «C'è una notizia nuova - ha detto - quella dei sindaci di varie zone del Mugello che dicono che forse sarebbe bene ridiscutere il tutto, che è il mio scopo. Si deve ritirare subito Di Pietro e io conte- stualmente mi ritiro immediatamente in modo che i cittadini del Mugello possano scegliere un uomo giusto del loro territorio, un uomo che abbia la capacità di esprimere quello che c'è di progressista, di sinistra in una delle zone più belle del nostro Paese». Al di là delle schei-maglie fra i due candidati, il malumore nel col¬ legio continua ad aumentare, come si evince dalla dichiarazione dei ragazzi del Mugello che fanno parte delle associazioni contro l'alta velocità nelle Ferrovie italiane: né con Di Pietro né con Curzi, entrambi i candidati sono stati paracadutati dai leader di partito, in spregio al diritto dei cittadini ad essere rappresentati dai propri membri. Parole forti, destinate a innescare nuove polemiche a proposito di un duello alle prime battute. Sempre secondo loro, la sfida elettorale a sinistra nel collegio toscano rappresenta niente altro che 1'«ennesima puntata della politica spettacolo di oggi, erede della partitocrazia di ieri». «Nessuno dei due candidati - denuncia il portavoce dei. comitati, Girolamo Dell'Olio - ha affrontato i problemi del Mugello, nessuno ha parlato di cose, di bisogni, di uomini. E soprattutto di programmi». Non solo, i comitati contro l'alta velocità sparano un colpo in più contro l'ex pm di Mani pulite nonché ministro dei Lavori pubblici nel governo Prodi: «Quanto ha fatto, come ministro di questo governo contro questo collegio, basta a far capire come rappresenti un investimento negativo per il territorio e per le persone». A suscitare ulteriore inquietudine, il calendario di appuntamenti fra i due candidati, i sindaci dei Comuni del Mugello e il presidente della Regione: «Un elemento nuovo e preoccupante nella commedia della sinistra». [r. i.] L'ex direttore di «Telekabul»: i sindaci di varie zone del Mugello dicono che forse sarebbe bene ridiscutere tutto Sandro Curzi, ex direttore del Tg3 e ora candidato per Prc

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