Il Papa: perdono per la strage degli ugonotti

Rievocata la notte di San Bartolomeo del 1572, quando i cattolici sterminarono i protestanti Rievocata la notte di San Bartolomeo del 1572, quando i cattolici sterminarono i protestanti Il Pupa: perdono per la strage degli ugonotti A Parigi centinaia di migliaia in veglia con Wojtyla PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Papa Wojtyla si sforza di sanare un'antica ferita, e chiede perdono ai protestanti francesi per il massacro della notte di San Bartolomeo. L'eccidio si compì esattamente quattrocentoventicinque anni or sono; la campana della parrocchia reale di Saint Germain l'Auxerrois suonò il segnale del massacro di migliaia di ugonotti a Parigi e in tutto il paese. La strada verso il Giubileo del Duemila, per Wojtyla e per la Chiesa, è un lungo cammino di perdono e riconciliazione. Giovanni Paolo n ha compiuto questo gesto storico di fronte a una platea rappresentativa del futuro della Chiesa: centinaia di migliaia di giovani, accampati a Longchamps per la grande veglia della Giornata Mondiale della Gioventù. Una richiesta di perdono alla Francia protestante compiuta di fronte al mondo intero, un gesto storico di riparazione per l'eccidio simbolo delle guerre di religione che hanno insanguinato l'Europa. ((Alla vigilia del 24 agosto - ha detto il Papa, di fronte ai giovani e alle televisioni di 157 Paesi diversi non possiamo dimenticare il doloroso massacro di San Bartolomeo, dalle motivazioni molto oscure nella storia politica e religiosa della Francia. Dei cristiani hanno compiuto atti che il Vangelo condanna. Se evoco 0 passato - ha continuato - è perché riconoscere i cedimenti di ieri è atto di lealtà e di coraggio che ci aiuta a rafforzare la nostra fede, rendendoci avvertiti e pronti ad affrontare le tentazioni e le difficoltà dell'oggi». I vescovi francesi hanno chiesto già perdono; Papa Wojtyla li elogia per questo, «convinto che soltanto il perdono offerto e ricevuto conduce progressivamente a un dialogo fecondo, che sigilla una riconciliazione pienamente cristiana. L'appartenenza a tradizioni religiose diverse non deve costituire oggi fonte di opposizione o di tensione». E' la quarj&'volta, dal 1988, che Papa Wojtyla chiede perdono ai protestanti per il sangue sparso dai cattolici nelle guerre di religione; a Presov, in Slovacchia, il 2 luglio 1995 si fermò a pregare davanti al monumento dei martiri calvinisti. Il messaggio di Wojtyla coronava una giornata ricchissima di simboli. Nella mattina centinaia di migliaia di ragazzi avevano chiuso Parigi in una «Catena di fraternità» lunga trentasei chilometri, sapientemente organizzata. Alle 10,45, seguendo 5 segnale lanciato da «Radio Notre Dame», e da trecento staffette lungo tutto il percorso, i partecipanti erano esplosi nell'Inno alla Gioia di Beethoven. Alle 10,50 centinaia di migliaia di mani si erano strette a catena, in segno di pace, e il silenzio era regnato per un minuto; infine le campane di tutte le chiese della città avevano suonato di gioia. Subito dopo, lentamente, 3 popolo multicolore di Wojtyla aveva cominciato a muoversi verso Ovest, per la grande veglia di Longchamps (la messa finale sarà trasmessa, in Italia, dal Gr Rai), nel Bois de Boulogne, per la veglia con il Papa, il battesimo, e poi, accam- pati nel bosco, l'attesa della messa solenne di chiusura della Giornata Mondiale della Gioventù. Non tutti gli italiani erano presenti, o nelle migliori condizioni: 16 scout avevano mangiato cioccolata avariata, mentre altri 140 italiani sono rimasti intossicati (13 sono ricoverati in ospedale). Alle 19 l'immensa spianata, la «cattedrale di luce», come l'hanno definita, era colma, ad ascoltare Andrea Bocelli (e a tremare per un suo scivolone sul palco), e soprattutto ad aspettare il Papa. Il Pontefice aveva celebrato la mattina una messa a Saint Etienne du Mont, per i delegati della Giornata. In un clima torrido, tanto che aveva alzato un lembo della casula per asciugarsi la fronte. «Sono giorni intensi e caldi - aveva spiegato ai giovani - voi soffrite del caldo, e anch'io». Nel pomeriggio si è riposato, per recuperare le energie necessarie alla lunga kermesse serale. E' giunto mentre nel lungo tramonto parigino ancora echeggiavano le note di «Va' Pensiero», e una canzone di Dee Dee Bridgewater. Musica, coreografia, bandiere e infine il cuore della manifestazione: dieci giovani catecumeni, di nove Paesi diversi, hanno ricevuto il battesimo dalle mani di Papa Wojtyla. Una guardia d'onore di ragazzi legati fra di loro con le loro sciarpe li ha condotti sul podio. Il Papa ha chiesto a ciascuno di loro: «Rinunciate a Satana, a tutte le sue seduzioni, e le sue opere»? E la stessa questione ha proposto alla folla. «Rinuncio!» rispose in decine di lingue una marea di voci. E i neo-cristiani indossarono una veste bianca. Marco Tosarti Paura per il tenore Andrea Bocelli che scivola sul palco Intossicati da cibi avariati centocinquanta italiani A sinistra il Papa si asciuga il sudore A destra l'acqua per i pellegrini