«Tirana non può tradire i patti»

«Tirana non può tradire i patti» «Tirana non può tradire i patti» Fassino: la strategia concordata non si cambia ILVICEMINISTRO DEGLH ESTERI LA nostra posizione sull'Albania si è fondata fin dall'inizio su un rapporto di totale fiducia con le autorità di Tirana. Se abbiamo deciso di prendere in considerazione le richieste di una proroga è perché continuiamo a credere che le imposizioni unilaterali non servano a nulla. Meglio, molto muglio una strategia concordata. ..». Piero Fassino non raccoglie la provocazione del ministro dell'Emigrazione albanese Ehnaz Sherifi, il quale in un'intervista alla Stampa ha dichiarato che l'unica collaborazione che Prodi e Napolitano possono aspettarsi è quella destinata a trovare un lavoro in Italia agli immigrati albanesi. «Io so che gli accordi ufficiali sono ben altri - taglia corto il sottosegretario agli Esteri -. Le polemiche, a questo punto, sono inutili». Onorevole Fassino, il ministro Napolitano ha detto che la proroga è condizionata alla collaborazione del governo albanese. Le paiole di Sherifi non sono troppo incoraggianti, non le pare? «Sono dichiarazioni che contrastano radicalmente con tutti gli accordi prosi finora con l'Albania. Nano ha chiesto a Prodi un rinvio, e il governo italiano ha accettato alla chiara condizione che la proroga serva a organizzare meglio i rimpatrii. E a Tirana, fino a oggi, nessuno ha m?; messo in dubbio che i profughi debbano tornare a casa». Come spiega allora la svolta del ministro dell'Emigrazione? «Non me la spiego affatto. E in ogni caso per noi valgono le intese concordate, che hanno sempre previsto un soggiorno temporaneo dei profughi albanesi». Onorevole Fassino, il premier albanese ha già detto che una proroga al 31 ottobre non sarà sufficiente. Voi continuate a fidarvi? «Guardi che nessuno ha ancora stabilito delle date. Prodi ha detto chiaramente clic la nuova scadenza verrà decisa dal Consiglio dei ministri nella riunione del 29 agosto. Prima di quel giorno ogni discussione sui nuovi termini del rimpatrio è pura accademia». Quindi la proroga potrebbe anche essere più ampia dei due mesi di cui si è parlato finora? «Le ripeto che sarà il Consiglio dei ministri a decidere una data ragionevole. Quel che è certo è che la proroga non potrà essere troppo in là nel tempo». Napolitano sembra avere una posizione più rigida rispetto a Prodi. Mastella ha detto che i ministri del pds sanno commuoversi soltanto al cinema... «Le parole di Mastella sono puro folklore, anche perché nel governo non c'è mai stata nessuna frizione su questo punto. La posizione è assolutamente unitaria: noi dobbiamo affrontare l'emergenza immigrazione, e abbiamo intenzione di farlo in modo civile. Al proposito, vorrei che anche l'opposizione facesse altrettanto: gli attacchi al ministro Napolitano sono stati di una volgarità inqualificabile». Si riferisce a Maurizio Ga■ spani e alle sue battute sul ((ministro che bela»? «E a chi altri, scusi? Spero per lui che le sue siano battute strumen¬ tali, da campagna elettorale. Un uomo che ha responsabilità pubbliche, alle soglie del 2000, non può pensare veramente le cose che sta dicendo Gasparri». Però anche all'interno del pds c'è chi vorrebbe una linea più dura verso gli immigrati. I snidaci romagnoli hanno detto che troppo garantismo porta all'intolleranza. Cosa succede alla Quercia: colombe a Roma e falchi in periferia? «Senta, prima di fare il sottosegretario io sono stato a lungo responsabile del pai ilio per gli esteri. E le dico che la posizione del pds sull'immigrazione è sempre stata la stessa. Il fenomeno c'è e ci sarà ancora a lungo: bisogna gestirlo, non si può pensare di esorcizzarlo. E l'unico modo di gestirlo è quello di garantire tutti i diritti a chi entra legalmente nel nostro Paese per lavorare. E di essere inflessibili con i clandestini e con chi commercia con la clandestinità». Lei parla di inflessibilità. Ma chi deve far applicare la legge ha sempre più problemi. Il sindacato di polizia ha detto che la proroga porterà una nuova ondata di immigrati, nella speranza che - rinvio dopo rinvio - si arrivi a una sanatoria. Lei che ne dice? «Proprio per consentire alle forze dell'ordine un'azione più efficace abbiamo presentato al Parlamento una nuova legge sull'immigrazione, migliore di quella attuale. Quanto alla sanatoria, nessuno ci ha mai pensato. Anzi, noi stiamo trattando con Tirana un accordo bilaterale sui flussi migratori futuri, per riportarli alla regolarità e alla legalità. Le difficoltà non sono nell'applicazione della legge, ma nel fenomeno stesso deU'immigrazione. Non è un problema solo italiano, basta vedere che cosa succede alla frontiera tra gli Stati Uniti e il Messico, o sulla costa meridionale della Spagna, quella davanti al Marocco. O al confine tra la Polonia e la Germania. L'immigrazione, ormai, è come l'acqua». Nel senso che non la si può più fermare? «Nel senso che bisogna incanalarla. Chi tenta semplicemente di bloccarla, finisce travolto». Guido Tiberga «Le intese con l'Albania prevedono un soggiorno temporaneo dei profughi La durata della proroga non è ancora stata decisa L'immigrazione? Va incanalata come l'acqua» anglai due ssi di e stati sono in quel lasso di tere le tracce di srendo a contrafmenti, cambia idVa ad esercitprovincia. Anche«Le inteseprevedontemporanLa durata non è ancL'immigraincanalata Il sottosegretario agli Esteri Piero Fassino Sopra il presidente del Consiglio Romano Prodw *.Qui a sin. il coordinatore di Art*... Maurizio Gasparri