La Corte dei conti salva il pensionato di N. Pie.

Il Tesoro gli aveva intimato di restituire la somma: «C'è stato un errore nei conteggi» Il Tesoro gli aveva intimato di restituire la somma: «C'è stato un errore nei conteggi» La Corte dei conti salva il pensionato «Nanèjcolpasua se ha percepitoli milioni in più» \&* & tra «Siamo spiacenti di comunicarle che deve restituire alla Direzione provinciale del Tesoro di Cuneo la cifra di 71 milioni di lire per somme indebitamente percepite dall'86 al '96». Mario Gasco, 70 anni, preside di una scuola professionale a Mondovl fino al '96, pensò dapprima ad uno scherzo: «Non è possibile che dopo 10 anni si accorgano di aver sbagliato i calcoli». Invece era vero, tutto vero. Quei 71 milioni glieli chiedevano sul serio e senza possibilità di reclami. Anche perché nessuno si è preoccupato di avvertire Mario Gasco che gli uffici del Tesoro stavano rifacendo i calcoli della sua pensione. Si intuiva da quella richiesta di denaro che doveva esserci stato un errore nei conteggi, ma l'ex preside non ha mai saputo quale fosse. Choccato da quella lettera, Gasco ha trascorso giorni tremendi. Non poteva restituire quel denaro perché non l'aveva. Con poco più di due milioni al mese non c'è molto da scialare. E la direzione provinciale del Tesoro non aveva perso tempo: aveva già mcominciato a trattenergli una quota della pensione. Cosa fare? Ha deciso di non mollare. E ha presentato ricorso, assistito dal professor Claudio Dal Piaz e dall'avvocato Alessandro Sciolla, alla sezione regionale della Corte dei conti. E la Corte gli ha dato ragione, almeno per ora, sospendendo il provvedimento. Nel ricorso alla Corte l'ex preside scrive che è stato dipendente della Pubblica amministrazio¬ ne dal 9 gennaio '50 al 1° novembre '86, prima come insegnante e, alla fine, come preside, maturando più di 36 anni di anzianità. Nel '66, come gli venne consigliato da alcuni colleghi dell'Istituto professionalre «Garelli» di Mondovì dove prestava servizio, presentò domanda di riscatto degli anni d'università. Che lui ritenne accolta, anche perché nessuno gli obiettò nulla. E soprat¬ tutto perché quando nel settembre '86 decise per motivi di salute di presentare le dimissioni gli vennero riconosciuti gli anni degli studi universitari riscattati 20 anni prima. Tutto regolare insomma. Almeno così credeva l'ex preside Mario Gasco. Per dieci anni tutto era filato Uscio. Il 30 ottobre '96 era arrivata la doccia gelata con quella richiesta di restituire 71 milioni. Richiesta giunta a sorpresa, senza segni premonitori. Scrive l'ex preside nel ricorso alla Corte: «Nessuno mi ha informato del procedimento avviato, nessuno mi ha spiegato in che cosa consista l'errore. Mi è stata negata la possibilità di contestare i loro conteggi e la fondatezza delle loro pretese». E ancora: «Io non ho nessuna colpa. L'errore di calcolo, ammesso che ci sia stato, non è addebitabile a me». Ed è principio giurisprudenziale acquisito che se da parte del beneficiario non c'è comportamento doloso o malafede tale da indurre in errore l'amministrazione, non si può procedere al recupero del denaro, [n. pie.]

Persone citate: Alessandro Sciolla, Claudio Dal Piaz, Gasco, Mario Gasco

Luoghi citati: Cuneo, Mondovì, Uscio