Albanesi 281 con la valigia in mano

Dei fuggiaschi arrivati in Piemonte nella primavera scorsa solo 16 si sono resi irreperibili Dei fuggiaschi arrivati in Piemonte nella primavera scorsa solo 16 si sono resi irreperibili Albanesi, 281 con la valigia in mano 77 rimpatrio dei profughi di marzo In Piemonte ne erano arrivati 418 ed ora sono rimasti in 281: sono i profughi albanesi dell'ultima ondata, quelli il cui destino è appeso agli accordi che stringeranno Roma e Tirana. Da marzo ad oggi soltanto la Questura torinese si è occupata di 200 di loro e in città e provincia ne sono ancora ospitati 96 (31 uomini, 25 donne, 40 minori). Altri 95 stanno a Cuneo, 48 a Novara, 50 ad Asti, e 6 a Verbania. I 418 fuggiaschi approdati sulle coste pugliesi nella primavera scorsa e «assegnati» dal ministero alla nostra regione rappresentano una piccola percentuale dei circa 6500 albanesi in regola con il permesso di soggiorno (2100 tra Torino e cintura) registrati dalle Questure piemontesi. Spiega Silvia Burdese, dirigente dell'Ufficio Stranieri della Questura torinese: «In termini di sicurezza, nessuno degli ultimi 200 profughi albanesi arrivati nel Torinese ha rappresentato un grosso problema per noi. Trentadue di questi nel frattempo sono rimpatriati volontariamente, pagandosi da soli il biglietto di ritorno oppure provvedendo per conto proprio al rientro. Soltanto 11 li abbiamo dovuti accompagnare coattivamente alla frontiera». Tutti si erano allontanati arbitrariamente dai campi profughi loro assegnati. «Altri 15 - prosegue il dirigente di polizia - si sono invece resi irreperibili, mentre 45 sono soltanto transitati per Torino e, in un secondo tempo, si sono spostati, regolarmente, in altre parti d'Italia dove c'erano parenti o "garanti" in grado di provvedere al loro sostentamento». Molti italiani in questi mesi si sono anche fatti avanti per potere «assumere regolarmente» i profughi albanesi; ma per il momento la legge non lo consente. Nessuno dei 32 rimpatriati volontariamente ha usufruito del «sussidio» per l'espatrio previsto dal Governo: 300 mila lire per gli adulti, 150 mila lire per i minorenni, oltre al viaggio di rientro gratuito in Patria. Per chi decideva di espatriare entro il 31 luglio, c'era anche un ulteriore contributo di 200 mila lire. Spiega ancora la dottoressa Burdese: «Al momento siamo ancora in attese di specifiche diretti- ve sul comportamento da adottare a partire dal 1° settembre, quando scadrà la proroga dei due mesi. Resta fermo che i profughi albanesi che si atterranno all'attuale legge 128 del 1997 e che quindi non abbandoneranno i domicili dichiarati e si atterranno alle indicazioni delle Prefetture, saranno eventualmente i titolari di benefici che verranno loro erogati». Per loro si parla di una iscrizione preferenziale nelle liste degli stranieri che entrano in Italia per lavoro. Ma, per ora, la legge prevede che debbano prima tornare al loro Paese da dove verranno poi richiamati. Ivano Barbiero CHE FINE HANNO FATTO? (i profughi albanesi del marzo '97) TORINO ASTI BIELLA CUNE0 N0VARA VERBANIA VERCELLI ARRIVATI 200 50 0 110 52 6 0 TUnORA PRESENT! 96 36 0 95 48 6 0 Dl CUI U0WIIMI: 31 12 0 40 14 1 0 DONNE: 25 9 0 30 18 3 0 MINORS: 40 13 0 25 16 2 0 RIMPATRISP0NTANEI 32 3 0 0 4 0 0 RES I SI IRREPERIBILI 11 10 0 0 0 0 0 SPARITI 15 1 0 0 0 0 0 SP0STATI IN ALTRE PROVINCE 45 2 0 15 0 0 0 [F0NTE: QUESTURE DEL PIEMONTE] p, Violeta Daja, ospitata a San Giorgio, con il figlio Risen nato in Italia

Persone citate: Albanesi, Burdese, Ivano Barbiero, Risen, Silvia Burdese, Violeta Daja