Due kenyani strappano i primati a «re» Gebre

Atletica-show nel meeting di Bruxelles Atletica-show nel meeting di Bruxelles Due kenyoni strappano i primati a «re» Gebre Komen e Tergat i nuovi recordman di 5 e 10 mila; l'etiope vince Ì3000 BRUXELLES. La fantastica notte zurighese dei record non ha prosciugato i fenomeni del mezzofondo. Anzi, ieri, la 3a tappa del «Golden Four» ha sancito il clamoroso trionfo dei keniani ai danni del loro grande rivale, l'etiope Gebrselassie, che in meno di un'ora ha perso i suoi due primati più prestigiosi, entrambi freschissimi. Daniel Komen, 21 anni, si è ripreso dopo appena 9 giorni il record dei 5000 (12'39"74); Paul Tergat, 28enne tricampione iridato del cross, ha strabiliato nei 10.000 (26'27"85). Komen in pista ha corsa la gara che aveva disegnato a tavolino. Passaggio quasi esagerato delle fidate lepri Maru e Keino ai 2 km (5'02"31), poi ai 3 km è rimasto tutto solo, spinto solo dalle sue portentose gambe e dai tamburi di un indiavolato gruppo di percussionisti del Burundi. Negli ultimi due km Daniel è stato regolarissimo (2'31" e spiccioli) a livelli strepitosi e ha vendicato il kappaò accusato da Gebre nello scontro diretto del Letzigrund di Zurigo, triturando quel 12'41"86. Meglio ancora ha fatto Tergat, il «gioiello» che da anni si allena nel Bresciano agli ordini del prof. Rosa. Nonostante lepri non all'altezza della situazione, Paul ha centrato l'obiettivo che si era messo in testa all'inizio della stagione scendendo addirittura di oltre 3" sotto il 26'31"32 siglato da Gebre a Oslo. Nella sua serata più nera, dal canto suo, l'etiope si è dovuto accontentare di dominare i 3000 in 7'26"02, rimanendo («Colpa della troppa umidità») a più di 5" dal primato fissato l'anno scorso dallo stesso Komen a Rieti. Le altre gare del mezzofondo hanno avuto un denominatore comune: partenze che promettevano record e poi cab alla distanza. Così sono andati i 1500 che El Guerrouj Daniel Komen, 2 anni ha vinto con un gran 3'28"93 e i 3000 siepi che hanno segnato la rivincita di Kiptanui (8'05"35) su Wilson Boit Kipketer, fresco campione nonché primatista mondiale, scivolato ingloriosamente sull'ultima riviera. Regale, come al solito, Kipketer il Danese: l'42"20 negli 800, a meno di 1" dal suo mostruoso record di Zurigo. Ottime cose anche nello sprint. Su tutti Marion Jones: 10"76 nei 100 è la 3a prestazione di sempre alla pari con la Ashford. Vola pure Fredericks (9"90 nei 100). E gli italiani? Questa volta, il solito tandem di salvatori della patria formato da Roberta Brunet e Fabrizio Mori non ha fatto i miracoli. La valdostana, nei 5000 dominati dall'inevitabile Szabo, è stata ancora stoica: nonostante le dolorose piaghe ai piedi, ha portato a casa punti preziosi per la finale del Grand Prix con un 4° posto accompagnato dal suo primato stagionale (14'47"31). Il finanziere livornese, invece, non è riuscito ad esprimersi suoi suoi livelli nei 400 ostacoli vinti dal sudafricano Herbert (48"02) su Bronson. Fabrizio si è piazzato 4° con un dignitosissimo 48"54 e alla fine si è quasi scusato: «Era la mia quarta gara in una settimana, di più proprio non potevo fare. Sono alla frutta, adesso me ne vado in vacanza». Niente vacanze, invece, per i veri forzati dell'atletica spettacolo. Ci sono altri ingaggi da rastrellare e altri stadi da conquistare: domani tocca a Colonia; poi, martedì, tutti a Berlino per l'ultima tappa del «Golden Four», che dividerà il jackpot dei venti lingotti d'oro (valore 500 mila dollari) fra chi sarà stato capace di vincere nella sua specialità tutti e 4 i meeting più ricchi e famosi del circuito. In lizza restano solo in tre: Fredericks, El Guerrouj e la Szabo. [r. con.] Daniel Komen, 21 anni

Luoghi citati: Berlino, Bruxelles, Burundi, Colonia, Oslo, Rieti, Zurigo