Lentìni impariamo ad essere umili

Severa analisi del capitano che chiede ai granata di svegliarsi e non cullarsi nel lusso TORINO Severa analisi del capitano che chiede ai granata di svegliarsi e non cullarsi nel lusso Lenfìni: impariamo ad essere umili «Solo con questa mentalità potremo eliminare il Como e partire alla grande in campionato» TORINO. Un bagno di umiltà per il Toro nel lago di Como. Così lo giudica Gigi Lentini. Servirà per il ritorno di Coppa Italia e per affrontare, con la mentalità giusta, il duro campionato di serie B. Capacità di soffrire, determinazione. E' quello che chiede capitan Lentini a se stesso ed alla squadra: «Como ci deve dare la sveglia. Cominciando da me, in prima persona. Tutti dobbiamo calarci nella realtà di una categoria dove nessuno fa regali». Giovedì, a Ivrea, Lentini non ha giocato per una contusione alla testa del perone destro rimediata domenica, ma ieri si è allenato a Orbassano e sarà in campo lunedì al Delle Alpi, nella sfida decisiva con i lombardi. Al posto dello squalificato Casazza giocherà Pastine e, se le difficoltà burocratiche per il «placet» della Federazione argentina al suo tesseramento in Italia, verranno superate, Malinarich Rodriguez andrà in panchina, altrimenti toccherà al primavera Paoletti. Per il resto, Minotti libero e, probabilmente, Maltagliati stopper accanto a Mercuri Maltagliati non è al top perché ha accusato un dolore ad un piede dopo il lungo rodaggio post operazione al tendine. Souness dice che il difen- sore avrebbe bisogno di almeno cinque o sei partite per trovare la miglior condizione ma sembra orientato ad affidarsi alla sua esperienza. A centrocampo, sono previsti i rientri di Ficcadenti e Asta accanto a Tricarico, Bonomi e Dorigo. In avanti Ferrante e Lentini. Dopo quattro anni nel Milan e uno nell'Atalanta, Lentini ha imparato a conoscere le due facce della medaglia del calcio, quella dello squadrone che lotta per vincere tutto e quella di chi si batte per la salvezza. Ed ora anche lui sta rapidamente prendendo coscienza che non basta chiamarsi Lentini o essere una società blasonata come il Toro per ottenere i risultati desiderati: «Rispetto a quando ci giocai con l'Ancona e alla trionfale cavalcata granata dell'89-'90, la B è cambiata. E' migliorato moltissimo l'aspetto tattico e, per centrare la promozione, non bastano più i nomi importanti. Qui abbiamo elementi che sono un lusso tra i cadetti e, proprio per questo, gli avversari moltiplicano le forze contro il Toro. Guai a scendere in campo con presunzione». Anche Souness ne prende atto ed ha apportato le correzioni che si rendono necessarie per evitare altre batoste. Per Lentini è salutare sia successo al primo impatto con una partita vera: «Chiaro che faremo di tutto per passare il tur- no ma sappiamo che poi ci sono le grandi e le speranze sono ininime. Conta la B. Se avessimo disputato un precampionato a livello stellare, ci saremmo illusi che tutto fosse facile. E, magari, avremmo avuto problemi difficili da risolvere. Viceversa, cercheremo di limitare i danni di una condizione di forma e di un affiatamento ancora approssimativi. Siamo in tanti nuovi e Souness ha impiegato un po' di tempo a valutare se le nostre caratteristiche si adattano alla zona oppure ad altri sistemi. Possiamo aggiustare la difesa ma, a prescindere dallo schema, dobbiamo farlo migliorando le nostre prestazioni mdividuali, trovando un gioco ed una maggior compattezza». Da un lustro Lentini è abituato a giocare a sinistra e, in questa posizione, rende di più. Però non vuole condizionare Souness: «Lascio al tecnico - conclude - decidere dove utilizzarmi. Nell'Atalanta attaccavo spesso da solo sulla fascia e mi difendevo con l'aiuto di Rossini e Bonacina. Nel Toro mi adeguerò alle disposizioni del mister. Con il Como nulla è perduto. Ma noi dovremo disputare una partita perfetta». Brano Bernardi «Per centrare la A non bastano più i nomi importanti come succedeva qualche anno fa» Lentini: «Vogliamo passare il turno di Coppa, ma conta il campionato»