Iglesias connection di M. Ven.

Iglesias connection Iglesias connection Una famiglia da hit parade I N questi tempi di successo per le accoppiate padre-figlio, anche i due Iglesias stanno sbancando il mercato. Uno, il bellone Julio, il papà, eternamente abbronzato, eternamente innamorato, eternamente liftato, ha fatto sapere in questi giorni di aver doppiato la punta dei 200 milioni di album venduti, nella trentennale carriera che dai campi d'erba del Real Madrid lo ha portato fino alla villa incantata («una reggia», dicono i suoi amici, con una punta d'invidia) nella infida e tentatrice Miami Beach. L'altro, l'Enrique, il rampollo nato da quello che in Spagna era parso allora il matrimonio del secolo, tra Julio e la divoratrice Isabel Presysler (gran dama del regno felipista), ha appena superato gli 8 milioni di copie vendute con i suoi due album - «Enrique» e «Vivir» - in appena un paio d'anni di carriera. I due fingono una latente rivalità, e hanno appena fatto una tournée spagnola quasi in contemporanea. «Papà è il più grande, il Numero Uno», ammette Enrique parlando con i giornalisti. Ma poi aggiunge: «Tuttavia non ipotechiamo il futuro. Tra 10 anni, la faccenda potrebbe essere totalmente diversa». Intanto i due sono tra i Top20 nella speciale classifica della «musica latina» negli Stati Uniti: Julio ha venduto 550.000 copie del suo album «Tango», nelle 34 settinane dall'uscita sul mercato, mentre in 21 settimane Enrique ha superato le 100.000 copie vendute di «Vivir» e si è guadagnato un Grammy per il disco d'esordio. In realtà, i due non è che poi si somiglino moltissimo: Julio, 53 anni dichiarati, un figlio in arrivo dall'ultima compagna, canta con una voce di miele ed ha (nonostante i suoi tacchi d'aiuto) una statura di media altezza, o anche meno, e ci tiene moltissimo a far sapere che ha giostrato tra le lenzuola di 3000 donne; Enrique invece, 22 anni all'anagrafe, ha una bella voce di timbro baritonale, è alto più di 1 metro e 90, e confessa di essere assolutamente fedele nei suoi rapporti d'amore. L'ultima differenza tra i due sta poi nella carriera: che per Julio ha voluto un lungo tempo e una lenta scalata al successo, men¬ tre per Enrique il boom è arrivato di colpo e subito. Qualcuno sussurra malignamente che, grazie tante, Enrique si è avvantaggiato con il nome del padre. Ma il giovanotto, occhi neri, una bella faccia andalusa, ribatte ricordando che lui si è sempre presentato come «Enrique e basta», nei provini tentati a Los Angeles; e che soltanto dopo l'offerta di un contratto, rivelava il suo augusto cognome. [m. ven.]

Persone citate: Isabel Presysler

Luoghi citati: Iglesias, Los Angeles, Madrid, Miami, Spagna, Stati Uniti