Piazza Navona sfregio da 3 mesi di Maurizio CostanzoDaniela Daniele

Roma: show e risate al processo ieri in pretura, assolti gli altri due imputati Roma: show e risate al processo ieri in pretura, assolti gli altri due imputati Piazza Navona, sfregio da 3 mesi Condannato il vandalo della fontana del Bernini ROMA. Spunti per una serata di cabaret e nascita di due star che sicuramente faranno gola al Maurizio Costanzo Show: il borgataro, virtuoso dei tuffi da fontana, e il suo pittoresco avvocato. E' la sintesi di un giorno in Pretura. Una cosa è certa: al processo contro i tre accusati di aver danneggiato la Fontana dei Fiumi di piazza Navona, avrebbe riso a crepapelle anche Gian Lorenzo Bernini. Il pretore Marco Mancinetti cui va l'Oscar del «self control» per essere riuscito a mantenere i muscoli facciali quasi immobili anche durante le parti più esilaranti del dibattimento - ha condannato a tre mesi di reclusione Sebastiano Intili, 43 anni, che ha spaccato la coda al mostro marino della fontana. Già prima, però, aveva deciso la sospensione della custodia cautelare. I due amici di quest'ultimo, Giovanni Pisano e Mario Giorgini, sono stati assolti per non aver commesso il fatto. Intili dovrà inoltre pagare le spese processuali sostenute dalla parte civile (due milioni e 80 mila lire), mentre il risarcimento dei danni sarà deciso in sede civile. La pubblica accusa, rappresentata dal pm Maria Bice Barborini, aveva chiesto pene ben più severe: un anno di reclusione per Intili, nove mesi per Pisano e sei per Giorgini. I tre, per la dottoressa Barberini, erano ugualmente responsabili del danneggiamento all'opera del Bernini. Del resto, secondo il sostituto procuratore Barborini, «gli agenti di ps hanno confermato che tutti e tre gli imputati si sono dati alla fuga». E mentre si divertivano a fare «evoluzioni acquatiche e acrobatiche, hanno anche minacciato i turisti che li avevano richiamati al loro dovere civico». A questo proposito, rimarrà tra le frasi «storiche», negli annali della Pretura, la testimonianza di Intili: «Quando so tornato in acqua, dopo che era crollato er pezzo, uno me fa: "Ma nun te bbasta er danno che hai fatto?". Gl'ho detto: "Fatte li cazzi tua"». E' stata poi la volta dell'avvocato di parte civile, il Comune di Roma, Nicola Sabato. Ha indicato nell'Intili colui che «aveva piena consapevolezza, sia per quanto hanno riferito i testimoni sia per sua stessa ammissione, di quello che stava facendo». Il legale si è poi lasciato andare a una nota di sapore sociologico moraleggiante, osservando: «L'amarezza che abbiamo provato, però, è stata determinata soprattutto dal comportamento dei romani: coloro che hanno cercato di fermare l'imputato, coloro che hanno denunciato il fatto e anche il ragazzo che ha recuperato i pezzi del monumento sono tutti stranieri». Ha quindi preso la parola l'avvocato Aldo Ceccarelli, difensore del maggiore imputato, che ha dato il via a un vero e proprio show, costringendo un paio di persone nell'area «di giudizio», quella vietata ai giornalisti, a uscire di corsa dall'aula, con le mani sulla bocca, per non scoppiare a ridere. Già in mattinata aveva provocato ilarità rispondendo a un testimone, che diceva di aver visto Intili «immerso» in acqua: «E mica è un sommergibile!». Per il suo protetto ha chiesto l'assoluzione. La stessa cosa, con arringhe molto più brevi, hanno fatto i suoi colleghi: gli avvocati Cosmo Basso, difensore di Giovanni Pisano, e Giampietro Mi¬ lani, legale di Mario Giorgini. Il pretore si è quindi allontanato per decidere. E' rientrato in aula appena un quarto d'ora più tardi e alla lettura della sentenza i tre imputati si sono abbracciati. Poi sono partiti, fuori dell'aula, i flash dei fotografi e la caccia alle dichiarazioni. L'avvocato Ceccarelli, trionfante, ha calamitato l'attenzione. Resta da chiarire che cosa intendesse una teste, la dottoressa Rossella Motta, funzionario direttivo per i Beni culturali della Sovrintendenza comunale, quando, alla domanda di uno degli avvocati della difesa «ogni quanto tempo sorvegliate i monumenti?», ha risposto: «Quotidianamente». Dal pubblico si è levato un brusio di scetticismo. Daniela Daniele La sentenza dopo un quarto d'ora La pubblica accusa aveva chiesto pene di un anno per i tre A destra i due imputati per lo sfregio alla fontana del Bernini che sono stati assolti. In basso un particolare del monumento che è stato danneggiato

Luoghi citati: Comune Di Roma, Roma