Polemiche sul Papa dopo il trionfo
Ha visitato la tomba dell'antiabortista Lejeune: il ps esprime «rammarico» Ha visitato la tomba dell'antiabortista Lejeune: il ps esprime «rammarico» Polemiche sul Pupa dopo il trionfo 77pellegrinaggio in Francia EVRY DAL NOSTRO INVIATO La Francia è sempre e comunque un terreno difficile, per il Papa. Al giovedì degli osanna in Campo di Marte segue inevitabile il venerdì delle polemiche, per la visita privata che Giovanni Paolo II ha compiuto ieri a Chalo-Saint-Mars, a 50 km dalla capitale, alla tomba di un suo amico, lo scienziato Jerome Lejeune. Lejeune fu un grande scienziato: scoprì la «Trisomia 21», causa della sindrome di Down. Ma in Francia il suo nome è legato alla battaglia anti-aborto, anzi alla creazione del movimento «Laissez les vivre», lasciateli vivere, dalle cui file escono i «commandos» responsabili di occupazioni di cliniche abortiste. L'ultima, messa in atto da un centinaio di giovani, risale a mercoledì scorso, a Boulogne-Billancourt. Il professore prese nettamente le distanze dai «commandos»: ma tant'è, il suo nome è incastonato sempre e comunque in quella nicchia. Il Papa ne paga le conseguenze. Ieri una delle reti statali apriva i suoi notiziari: «Comincia la giornata più difficile di Giovanni Paolo II. Il Papa va a Evry a pregare sulla tomba di Jerome Lejeune, una provocazione per tutte le donne che hanno abortito». Giovedì il partito radicale chiedeva la cancellazione di questa tappa del percorso papale. E ieri è uscito allo scoperto il partito socialista, cioè il partito al governo, con un comunicato con cui si esprime «rammarico» per la decisione papale: «Il significato di tale azione non può che suscitare malessere, e il rischio di incoraggiare nel nostro Paese coloro che si oppongono con intolleranza all'aborto». Le polemiche imbarazzano la Chiesa. H Segretario generale dell'episcopato, mons. Lagoutte, ha pubblicato un comunicato distensivo verso le donne che hanno abortito: «Le accoglieremo sempre nella comprensione e nella fraternità». Il portavoce dei vescovi, mons. Jean-Michel Di Falco, assediato dai giornalisti, non ha voluto commentare la ragione della visita papale a Evry: «E' una sua decisione personale, privata. Ognuno poi è Ubero di fare i commenti che vuole». Chalo-Saint-Mars, un piccolo villaggio, ieri era in stato d'assedio. Tutta la zona era vietatissima a giornalisti e fotografi e la polizia ha reso la cittadina praticamente inaccessibile, anche se mia decina di manifestanti sono riusciti comunque a superare le prime maghe della rete di sicurezza. Alle 16,45 Giovanni Paolo II è arrivato sulla soglia del piccolo cimitero, intorno al quale erano stati innalzati degli sbarramenti in tela alti circa tre metri per impedire riprese fotografiche o televisive. Lo attendevano i figli e i nipoti del professore e lo hanno accompagnato al sepolcro, dove ha pregato in silenzio. Si è inginocchiato; poi ha intonato il «Regina Coeli» e i familiari si sono uniti alla preghiera. In tutto l'episodio più controverso del viaggio è durato 12 minuti. «E' assolutamente chiara quella che è stata la volontà del Santo Padre - ha detto il suo portavoce, Navarro Valls - e se qualcuno vuole male interpretarla sbaglia». L'economia del viaggio e delle forze papali voleva che ieri fosse una giornata relativamente «leggera», in previsione di un sabato e di una domenica faticosissimi. La mattina è stata dedicata a NotreDame e alla beatificazione di Fe- derico Ozanam, il fondatore delle «Conferenze» di San Vincenzo cui anche Giovanni Paolo II partecipò da ragazzo. «Nessuna società può accettare la miseria come una fatalità senza che il suo onore non ne sia colpito», ha detto il Pontefice nella cattedrale più famosa di Francia. «Invito i laici e i giovani a dare prova di coraggio e di immaginazione per lavorare all'edificazione di società più fraterne, dove i più bisognosi saranno riconosciuti nella loro dignità e troveranno i mezzi per un'esistenza dignitosa». Nel pomeriggio, dopo la visita tanto contestata, Papa Wojtyla ha visitato a Evry la sola cattedrale eretta in Francia in questo secolo. Un cilindro tagliato di sbie- co, che ospita sul tetto 24 tigli argentati. I mattoni sono disposti in diagonale per non «intrappolare» i suoni; due vetrate inclinate a semicerchio studiate così da modulare la luce, fino al completo oscuramento, lasciano intravedere gli alberi intorno. «Dopo Notre-Dame questa mattina - ha commentato fuori testo il Papa - vediamo una cattedrale modernissima: gli stili si sovrappongono». Giovanni Paolo II sembrava meno stanco di giovedì mattina. Oggi lo attende la giornata «clou» della sua visita, la grande kermesse della Giornata mondiale della gioventù a Longchamps, nel Bois de Boulogne. Il tenore Andrea Bocelli e il soprano Cecilia Bartoli, accompagnati dal coro di Santa Cecilia e da un un'orchestra diretta da Myung Whun Chung, di fronte a oltre mezzo milione di giovani accoglieranno il Pontefice. La cerimonia durerà varie ore e il Papa battezzerà personalmente dieci giovani catecumeni di 9 Paesi. I ragazzi passeranno la notte a Longchamps, in veglia, in attesa della Messa conclusiva della Giornata mondiale. In margine alla visita, da registrare una gaffe della nostra ambasciata verso la stampa: a un incontro con i vescovi italiani presenti a Parigi sono state invitate solo alcune testate e la Rai. Marco Tosatti Allo scienziato s'ispirano i commandos violenti del movimento per la vita 7 Ha visitato laPolem77pellegderico Ozanam, il fondatore d«Conferenze» di San Vincenzoanche Giovanni Paolo II parteda ragazzo. «Nessuna società accettare la miseria come unatalità senza che il suo onore ne sia colpito», ha detto il Ponce nella cattedrale più famosFrancia. «Invito i laici e i giovadare prova di coraggio e di imginazione per lavorare all'edizione di società più fraterne, di più bisognosi saranno ricsciuti nella loro dignità e trranno i mezzi per un'esistenzgnitosa». Nel pomeriggio, dopvisita tanto contestata, Papa Wtyla ha visitato a Evry la solatedrale eretta in Francia in qusecolo. Un cilindro tagliato di sAllo scienziato s'ispirai commandos violenti del movimento per la è
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