«Vogliamo restare in Italia per sempre» di Gabriele Beccaria
Ma continuano gli sbarchi sulle coste del Me2Zogiorno: blitz in Puglia e a Lampedusa Ma continuano gli sbarchi sulle coste del Me2Zogiorno: blitz in Puglia e a Lampedusa «Vogliamo restare in Italia, per sempre» Gli appelli dei profughi ROMA. Sina, albanese del campo di Tirrenia, vicino a Pisa: «Siamo tutti molto contenti del rinvio, perché in Albania non c'è lavoro e non ci sono prospettive. Qui invece stiamo bene». Spartak, di San Mauro Mare, nel Forlivese: «La speranza è di poter restare qui, perché se torniamo in Albania per noi è la fine. La miseria uccide». Adelina, di Monsano, non lontano da Ancona: «Il rinvio non ha senso. Vogliamo stare qui e trovare un lavoro». L'INCUBO 31 AGOSTO. Voci dei disperati un po' meno disperati dopo la notizia del rinvio dei rimpatri forzati. Tra lusinghe e minacce, per loro il sogno resta sempre lo stesso, ossessivamente: rimanere in Italia a tutti i costi, ottenere un permesso e - sperano contro ogni logica trovare un lavoro. «Questo è solo un primo passo. Una proroga di due mesi non vuol dire nulla», gridano dall'ex caserma «Caraffa» di Brindisi, dove è ammassata una delle comunità albanesi più decise e rumorose. Con l'avvicinarsi della temutissima «ora X» - il 31 agosto - erano stati attivissimi: si erano appellati anche al Papa e al presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per scongiurare l'imminente ritorno a Tirana. I rassegnati sono pochi, come quelli ospitati a Torino. Su 97 profughi - ha fatto sapere la questura - sono già state rimpatriate 32 persone, e senza far ricorso agli incentivi governativi. GLI SBARCHI NON SI FERMANO. Ma l'emergenza immigrati è - come si sa - infinita. In Puglia, per esempio, polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno scoperto in un solo giorno 100 clandestini di varie nazionalità (oltre ad alcuni albanesi, curdi, turchi e iracheni), tutti sbarcati di recente, e altri 2 sono stati arrestati per traffico e spaccio di droga: avevano hascostoilm carico di 97 chili di marijuana. E la cronaca degli arrivi segnala 42 illegali, originari del Bangladesh, fermati ieri pomeriggio dai carabinieri di Palmano- va (Udine), 43 magrebini bloccati a Lampedusa in due operazioni anti-sbarchi e altri 3 extracomunitari - 2 romeni e un moldavo - trovati nascosti in un container, a Calata Sanità, nel porto di Genova, ormai privi di forze: finite le scorte d'acqua, erano ormai allo stremo. Li hanno salvati i loro deboli lamenti. I TRUCCHI PER NON PARTIRE. Dopo essere arrivati (in tutti i modi, con tutti i mezzi), bisogna trovare il mondo per non ripartire, a qualunque costo. E la fantasia dei clandestini si sta rivelando fertilissima. C'è chi ha scelto il metodo più tradizionale, come i 4 albanesi ospiti del centro di accoglienza di Villa Aurora (nei pressi di Firenze), che hanno tentato di procurarsi documenti falsi, e c'è chi ha cercato di piegare la legge ai propri scopi, anche se la legge - in realtà non c'è ancora: a Torino, 2 nigeriane hanno denunciato i loro sfruttatori, certe, così, di poter rimanere in Italia: l'assessore ai Servizi Sociali aveva appena proposto di concedere un regolare permesso di soggiorno alle lucciole che denunciano i protettori. Allo sciopero della fame, invece, avevano pensato gli Salvati in extremis nel porto di Genova due romeni e un moldavo Erano nascosti da giorni in un container albanesi della caserma «Caraffa», quella che ospita i 149 reduci del naufragio del 28 marzo nel Canale d'Otranto e che venne visitata, all'indomani della tragedia, dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e dal vice presidente del Consiglio Walter Veltroni. Alla fine, la proroga li ha convinti a desistere. Hanno scelto la via dei messaggi, sempre la stessa pietosa litania: «Lasciateci rimanere in Italia per trovare un lavoro, non costringeteci a fuggire di nuovo dall'Albania». Gabriele Beccaria Immigrati in coda per le formalità necessarie a ottenere il permesso di soggiorno
Persone citate: Oscar Luigi Scalfaro, Silvio Berlusconi, Villa Aurora, Walter Veltroni
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