La Stampa - Consultazione Archivio

Prodi PASTICCI E PROMÉSSE sociale ed economica invivibile e continuano a ripetere tutti i giorni, con grande franchezza, che non hanno nessuna voglia di tornare a casa. Non si capisce quali garanzie o incentivi possa fornire il nuovo governo albanese per il loro rientro, con tutti i tremendi e urgenti problemi che ha davanti. 0 quali miracoli possa fare una commissione mista italo-albanese che non si assuma lo sgradevolissimo compito di rimpatriare con la forza i profughi (quelli che si faranno ancora trovare). So bene che il problema è molto serio per il governo italiano da ogni punto di vista: morale, giuridico e politico. Ma mi permetto di ribadire - nonostante le cortesi repliche del ministro Napolitano su questo giornale qualche giorno fa - che l'intera questione è stata affrontata in modo inspiegabilmente dilettantesco. Tutte queste difficoltà potevano essere previste fin dall'inizio, se ci fosse stata una visione seria e matura del fenomeno dell'immi- grazione. Ma siamo pronti alla più ampia comprensione nei confronti del governo, purché non ci venga a dire adesso che la soluzione è la moratoria del soggiorno in attesa di accordi con il governo albanese. No, il problema dei rifugiati albanesi finirà fatalmente nel pacchetto generale delle politiche da adottare nei confronti degli immigrati comunque presenti oggi in Italia. Un motivo in più per affrontare rapidamente ed efficacemente la nuova legge che giace in Parlamento. E' ovvio che l'opposizione di destra sfrutterà a fondo questi pasticci del govenro. Meno ovvia è la reticenza sull'intera problematica da parte delle forze dell'Ulivo. Sembra che non siano capaci di andare oltre le grandi affermazioni di principio o di rimbeccare gli avversari per la loro pericolosa demagogia verbale. Eppure, se c'era un terreno su cui la coalizione dell'Ulivo avrebbe potuto mettere alla prova in modo creativo il suo bagaglio di idealità e le sue legittime differenze interne con la capacità di fare scelte operative, era la questione dell'immigrazione. Ancora un'occasione sprecata? Gian Enrico Rusconi