Milan tre avvisi ai Campioni di Roberto Beccantini

1 Ai rossoneri il Trofeo Berlusconi dopo una partenza sprint della Juve, in vantaggio con una punizione deviata da Conte Milan, tre avvisi ai Campioni Nella ripresa si scatenano i panzer di Capello MILANO. In capo a una formidabile rimonta, tre gol in otto minuti, il Milan di Fabio Capello sbriciola la Juventus e si regala la settima edizione del trofeo Luigi Berlusconi. Che poi vincerlo porti male, questo è un altro discorso. Resta l'intreccio di una contesa strana, che i campioni d'Italia stavano, non diciamo dominando, ma agevolmente controllando, forti di una rete, a metà fra Del Piero e Conte, tanto casuale quanto meritata. Titolo ai pesi massimi, dunque. Kluivert e Weah imperversano alla distanza. Le bollicine di Inzaghi e Del Piero durano un tempo, fi marchio di Capello comincia a fare breccia: difesa non più allo sbando e tanta, tantissima, fame. Altro che minestra riscaldata. San Siro è un muro di folla, e Capello contro Lippi, il massimo. La storia del primo tempo la fanno tre punizioni: traversa di Di Livio, al 4', su tocco di Zidane; palo di Weah, due minuti dopo, su fendente di Boban e pisolo di Perazzi ; e il gol della Juve, al 31', per un fallo misterioso di Maldini su Del Piero, Pintiuicchio pennella di destro e Conte, di spalla, in barriera, buggera Taibi. Il popolo gradisce il ritmo e i frequenti ribaltoni. Sembra più armoniosa, la Juve, per quanto patisca il pressing cocciuto dei milanisti e ceda metri preziosi, sino a quando, almeno, Zidane non si scrolla di dosso l'impetuoso Albertini e comincia a imbucare sfiziose cartoline. Weah e Kluivert lasciano filtrare bagliori accecanti, ma, almeno per ora, Birindelli, Ferrara, Iuliano e Pessotto sigilla¬ no i boccaporti. Il Milan comanda le operazioni per un buon quarto d'ora: splendido, al 12', un solfeggio Weah-Kluivert, sventato da Peruzzi. Se, a sinistra, Bogarde resta consegnato in caserma e Boban, afflitto dall'ombra di Leonardo, soffre il tremendismo di Conte e Birindelli, a destra, se non altro, Maldini e Ba sono più vivaci an¬ che se più scomposti, soprattutto il capitano. Per questo, Di Livio non abbandona mai Pessotto. Piano piano, i campioni d'Italia guadagnano il centro del ring. Inzaghi e Del Piero sfrecciano sotto il naso di Bogarde, Costacurta, Cruz e Maldini, creando, quanto meno, pericolosi vortici. L'organizzazione della Juve, le folate del Milan: sorsate di calcio vero, croccante. Un braccio plateale di Kluivert (su Del Piero) e un tackle spericolato di Birindelli (sull'olandese), entrambi in area, non commuovono l'arbitro. La Juve gioca in rapidità, il Milan di forza. Fra il 37' e il 41', la partita si mette minacciosamente a sfrigolare: Maldini affetta Del Piero e viene ammonito, idem Costacurta per un agguato teso a Inzaghi. La ripresa recide d'imperio il cordone che legava il risultato alle squadre e al contesto. La prima mossa la fa Capello (Boban più al centro, Albertini meno). Poi, ecco, improvvisa, la grande mareggiata. Otto minuti e tre spaventosi ganci al volto e al cuore della Signora: 10', punizione di Albertini (ma Ferrara su Weah noon aveva commesso fallo) e staffilata di Cruz; 15', assolo di Ba e straordinario destro, al volo, di Kluivert; 18', velo di Patrick e diabolica serpentina di Weah, suggellata da un diagonale filante, fra statue di marmo. D'accordo, manca Monterò, e con Monterò, Dimas e Fonseca, ma se è per questo anche il Milan denuncia assenze non trascurabili, da Ziege a Savicevic. Niente scuse. Non sappiamo che cosa ci sia sotto il crollo atletico della Juve, se un'improvviso sbandamento dopo le lezioni a Newcastle e Bayern, destinato a non lasciare tracce, o una proiezione di quello che potrà succedere, ora che Capello ha scolpito il Milan a sua immagine e somiglianza, tutto ciccia e lampi, e Madama ha rinunciato al peso di Vieri. Lippi richiama Del Piero e Pessotto. Tocca ad Amoruso e Zamboni. Sull'altro fronte, fuori Boban e dentro Maini, al debutto assoluto. Inzaghi non si agita più, come Zidane, come Deschamps. Adesso sì che la contesa è accademia stucchevole, con le pantere sazie e le gazzelle stremate, lontane. Scintille Ferrara-Bogarde, e poi tutti in piedi: il vice presidente Baresi premia capitan Maldini. Tre a uno, quasi 80 mila spettatori e due miliardi d'incasso. E' tornato Capello, avvisate il campionato. MILAN [4-4-2] A JUVENfUS [4-4-2] TAIBI 6 PERUZZI 5,5 MALDINI 6 BIRINDELLI 6 COSTACURTA 6 FERRARA 6 CRUZ 7 IULIANO 5,5 BOGARDE 6 PESSOTTO 6 BA 6,5 ZAMBONI (20'st) sv DESAILLY 6 CONTEA. 6 CARDONE (46'st) sv TACCHINARDI (35'st) sv ALBERTINI 6,5 DESCHAMPS 6 BOBAN 5,5 ZIDANE 5,5 MAINI(21'st) sv DILIVIO 6 KLUIVERT 7 INZAGHI 5 WEAH 7,5 DEL PIERO 6 AMORUSO (20' st) sv AII.:CAPELLO 7 All.: LIPPI 6 1 Arbitro: MESSINA 5,5 Reti: pt 31 ' A. Conte, st 10' Cruz, 15' Kluivert, 18' Weah. Ammoniti: Maldini, Costacurta, Ferrara. Spettatori: paganti 76.674, per un incasso di 2.094.180.000. , avvisate il campionato. Roberto Beccantini I Capello indica al suo Milan la via per tornare grande dopo le delusioni passate

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