WOODY nevrotico veneziano

nevrotico veneziano Il regista non andrà al Festival, ma il suo film aprirà la rassegna il 27 felici nevrotico veneziano LOS ANGELES. Non verrà, Woody Alien anche questa volta non verrà alla Mostra del Cinema. Ma il discusso regista newyorchese ha scelto ancora una volta Venezia per presentare nella serata inaugurale il suo ultimo film, «Deconstructing Harry». Un film sul quale si sa ben poco: il regista, come suo costume, ha imposto alla intera troupe il silenzio più assoluto. Si sa comunque che Alien ha accettato di fare la parte del protagonista e che anche se continua a negare che i suoi film hanno dei contenuti autobiografici quale soggetto ha scelto questa volta? La storia di un uomo che si separa dalla moglie e che si trova coinvolto in una battaglia legale per la custodia dei figli. Si sa anche che i coprotagonisti saranno Robin Williams, Billy Crystal, Judy Davis, Mariel Hemingway, Amy Irving, Elizabeth Shue e Stanley Tucci, oltre che, in una scelta che ricalca da vicino quella fatta l'anno scorso con Julia Roberts in «Tutti dicono I love you», un'attrice di discusso talento ma di sicuro appeal popolare: Demi Moore. «Ci siamo imbarcati in una specie di missione segreta», ha spiegato Williams alla fine delle riprese. Ha aggiunto Crystal: «Conosco solo le mie battute e posso solo dire che Woody ha scritto dei dialoghi stupendi, che la battaglia verbale tra me e la Shue, che nel film fa la parte di mia moglie, è incredibile. Posso anche rivelare che a Woody i cieli azzurri non piacciono, che ogni volta che c'era il sole si buttava giù tutto in attesa delle nuvole». Forse un'altra di quelle idiosincrasie che rendono Woody Alien un regista così singolare, una di quelle nevrosi attorno alle quali ha costruito una carriera e un personaggio cinematografico che è spesso difficile distinguere da quello della realtà. Ma la ragione per cui Alien ha scelto di non venire a Venezia è più semplice: Alien è già al lavoro sul suo «Fall Project», su quel «progetto autunnale» che diventa poi il suo film annuale. Anche qui, naturalmente, c'è la massima segretezza. Si sa comunque che Alien era stato tentato dall'idea di assoldare Mei Gibson, ma che alla fine la sua scelta per la parte del protagonista è caduta su Kenneth Branagh, il quale avrà al suo fianco Leonardo DiCaprio e Winona Ryder, in sostituzione di Drew Barrymore che ha «tradito» per fare «Cinderella». Da un paio di mesi Woody Alien ha lasciato l'appuntamento del lunedì sera al Michael's Pub e adesso va a suonare il clarinetto al Carlyle. Per il resto, la sua routine continua apparentemente come sempre. Riprese in autunno, montaggio tra inverno e primavera mentre già inizia a buttare giù in una grande cesta idee per il suo lavoro successivo, presentazione del film dopo l'estate mentre è al lavoro su quello successivo. Ma c'è qualcosa nel ritmo della vita di Alien che è cambiato. Sul piano artistico, la cosiddetta fase bergmaniana è finita, una decisione che lui spiega con queste parole: «Mi pare che i miei film sono spesso piacevoli e divertenti, ma non raggiungono mai un certo livello». E' ritornato dunque un po' alle origini, alla commedia che fa anche pensare. Ed è tornato a recitare, ha capito che il suo pubblico ha difficoltà ad accettare un film di Woody Alien senza Woody Alien. Soprattutto, da quando nel '92, è esploso il triangolo Woody-Mia-Soon Yi ha aumentato i suoi ritmi di lavoro. In cinque anni, il regista ha scritto e diretto cinque film, ha scritto un dramma per il teatro, ha interpretato due telefilm, ha fatto (come mai prima) una tournée musicale in tutta Europa. E ha continuato la duplice battaglia per riabilitare la sua immagine e per la custodia dei figli. «Ho speso milioni di dollari in avvocati», sostiene. E qui viene il sospetto: che Alien, la cui immagi¬ ne è quella dell'artista che a questo tipo di cose non ci pensa, sia motivato al lavoro dal bisogno di quattrini? A cinque anni dal «fattaccio» e mentre si appresta a compiere i 62 anni, Alien deve infatti continuare a dedicare una buona parte del suo tempo a giudici e avvocati. Proprio un paio di settimane fa si è preso una piccola soddisfazione: una speciale commissione istituita dallo Stato del Connecticut ha stabilito che quando il magistrato inquirente Frank Maco ha accusato Alien di molestie sessuali nei confronti della figlia adottiva Dylan ha sbagliato, che ha violato il principio della presunzione di innocenza. Ma è sulla base di queste accuse che un giudice newyorchese ha reso i contatti con Dylan, con l'altro figlio adottato Moses e con quello naturale Saatchel o estremamente ristretti o proibiti e Alien è deciso a non cedere. Nel frattempo, Mia Farrow ha continuato la sua battaglia pubblica contro Alien con la pubblicazione di un libro, «What falls away», nel quale ha fatto sapere che la situazione con Soon-Yi «è peggio della morte, perché non è morta». E' anche in risposta a questa sua dichiarazione che Alien avrebbe acettato di sposare la figlia adottiva della donna che è stata al suo fianco nell'arco di 11 anni e 13 film a tre condizioni. SoonYi potrà parlare con Mia solo con il suo permesso. Come già sperimentato con Mia, anche se diventerà la signora Alien SoonYi dovrà vivere in un appartamento separato. Infine, dovessero divorziare, non avrà diritto a niente. Lorenzo Soria Ancora una volta Alien diserterà la manifestazione. Della pellicola si sa poco: sarà però autobiografica E' anche interprete della storia di un uomo che si separa dalla moglie e viene coinvolto nella battaglia legale per la custodia dei figli 54. mostra , internazionale cjnsmatosra interni d'arie IMI. Il regi m Qui a destra Nicole Kidman, che ritirerà il Leone alla carriera assegnato a Kubrick aprirà la rasNella foto grande Woody Alien: il suo ultimo film si intitola «Deconstructing Harry» Militili Qui a destra Nicole Kidman, che ritirerà il Leone alla carriera assegnato a Kubrick Nella foto grande Woody Alien: il suo ultimo film si intitola «Deconstructing Harry» Qui accanto Woody Alien con Mia Farrow e uno dei loro bambini ai tempi felici Nella foto a sinistra Alien è con Soon Yi, la sua compagna. Qui accanto Demi Moore, tra i protagonisti del film. Dice: «Ci siamo imbarcati in una specie di missione segreta»

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