Fuga dal caveau con 11 miliardi

Foggia: caccia al basista che ha permesso il colpo alla Banca di Roma Foggia: caccia al basista che ha permesso il colpo alla Banca di Roma Fuga dal caveau con 11 miliardi Fra i derubati, un deputato e un ex calciatore FOGGIA. Quell'allarme che ha fatto scattare il controllo di polizia e guardie giurate non li ha scoperti, ma solo un po' disturbati: forse per questo gli uomini d'oro che stavano svuotando il caveau della Banca di Roma a Foggia hanno risparmiato una quarantina di cassette di sicurezza, dopo averne già aperte cinquecento. Il bottino, per ora, è di 11 miliardi fra preziosi e titoli di credito, ma particolari e cifre su quello che, per la provincia di Foggia, è il furto del secolo, variano di continuo, come si ingrossa il numero dei derubati che, rientrati in tutta fretta dalle ferie, si accalcano nelle caserme dei carabinieri. Presentare la denuncia è l'atto necessario per ricevere il risarcimento che, fatte salve le altre polizze stipulate per proprio conto dai clienti, secondo i massimali dell'Istituto, è di solo 10 milioni, qualunque sia il valore degli oggetti conservati nella cassetta. In tanti scoprono solo ora questa clausola di un contratto che pure hanno sottoscritto e la rabbia è alle stelle. Protesta l'onorevole Antonio Pepe, notaio e parlamentare di An, che è rientrato da Peschici, sul Gargano, dopo aver sentito la notizia in tv: «Sono sorpreso e irritato - dice - E' la prima volta che metto in banca gioielli e pre- ziosi. Dovevano controllare meglio», E' in fila per presentare la sua denuncia anche una vecchia gloria del Foggia Calcio Anni Sessanta, Cosimo Nocera: preferisce non fare commenti su un autogol che certo non si aspettava. Piero De Filippo, responsabile della Confraternita del Carmine Vecchio, presenta alla denuncia un elenco di decine fra catenine d'oro, spille, anelli, bracciali, orecchini e persino scettri preziosi trafugati dalla cassetta numero 528, quella che custodiva doni ed ex voto della Madonna: i ladri hanno portato via anche oggetti difficihnente piazzabui ai ricettatori, come le coroncine e gli abiti in oro della Madonna e del Bambino. Il valore del tesoro è, secondo De Filippo, inestimabile. Nella folla di clienti derubati si fanno strada varie ipotesi e congetture: l'agenzia presa d'assalto, la numero 3 della centralissima piazza Giordano, era stata più volte visitata dai malviventi. Perché non l'hanno sottoposta a controlli più approfonditi? E ancora: come mai non è stata intensificata la vigilanza, visto che da alcuni giorni erano affluite nella «3» anche le cassette di un'altra agenzia appena chiusa? Secondo una prima ricostruzione compiuta dai carabinieri, il furto sarebbe avvenuto domenica sera, proprio quando, intorno alle 22, è scattato l'allarme nella sala operativa della questura. Gli agenti ed i vigilantes intervenuti hanno visionato le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso, ma non hanno notato nulla di strano, forse perché il monitor, come avviene nei film, mandava in onda una cassetta pre-registrata, o forse perché i ladri erano nascosti in un'intercapedine. Di certo gh' uomini d'oro hanno avuto l'aiuto di uno o più basisti, che hanno fornito loro le chiavi della porta blindata del caveau e dei quattro pesanti lucchetti, trovati perfettamente chiusi, che serrano un tombino sulla volta dei sotterranei della banca Aprendo questi lucchetti i ladri si sono fatti scivolare nei locali interrati e, da qui, muovendosi in un'intercapedine, hanno rag' giunto il caveau. Una volta tro vato il tesoro, hanno aperto quasi tutte le cassette, lasciando per terra le più piccole e oggetti di argenteria di scarso valore. Sicu ri di sé, hanno continuato ad aprire cassette, con un attrezzo di grande precisione, anche quando è scattato l'allarme. Poi sono fuggiti, senza preoccuparsi di raccogliere gli arnesi da scasso e una scala allungabile. Anna Langone Svuotate 500 cassette Ingannate con un trucco le telecamere Preso anche un tesoro di ex voto di una Confraternita La sede foggiana della Banca di Roma svaligiata in una notte

Persone citate: Anna Langone, Antonio Pepe, Cosimo Nocera, De Filippo, Gargano, Piero De Filippo

Luoghi citati: Foggia, Peschici